Presentazione dell'iniziativa: PAESAGGIOSOS.

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giovedì 16 ottobre 2008

Area archeologica di Tuscolo

-----Messaggio originale-----
Da: Carlo Testana [mailto:
carlotestana@virgilio.it] Inviato: giovedì 16 ottobre 2008 13.08
La segnalazione arriva da Italia Nostra Castelli Romani e Picchiorosso. Ecco degli aggiornamenti .
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La sezione di Italia Nostra - Castelli vi invita a firmare il testo che riguarda l' area archeologica del Tuscolo. Le adesioni possono essere inviate via e-mail.
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Tuscolo: area archeologica
L' area archeologica del Tuscolo è un sito così suggestivo per due ragioni: la grandiosa vista sul Vulcano Laziale e per i resti archeologici che sono sparsi un po' ovunque. L'area è compresa all'interno del perimetro del Parco Regionale dei Castelli Romani e del territorio della XI Comunità Montana del Lazio che è anche proprietaria della zona dove sorgono i resti archeologici più importanti.
La Comunità Montana questo agosto ha realizzato nell'area del foro di Tusculum, a poche decine di metri del teatro e perfettamente in asse con esso una piattaforma in calcestruzzo armato delle dimensioni di circa sessantacinque metri quadrati.
Su questa piattaforma è poggiata una costruzione in legno che ospiterà una biglietteria, il bagno ed una zona espositiva: tale manufatto, simile a quelli che si vedono nelle piste da sci, è la prima cosa visibile avvicinandosi al teatro, che ne risulta schermato.
Ci risulta che questo progetto denominato
Progettazione di un percorso archeologico-didattico-ricreativo nell'area archeologica del Tuscolo sia stato cofinanziato dalla XI Comunità Montana del Lazio e dalla Regione Lazio per un importo di 176 mila euro.
Il progetto è stato approvato dal Comune di Monte Porzio Catone, dalla Soprintendenza Archeologica del Lazio, seppure con qualche perplessità da parte della dott.ssa G. Ghini a causa dell'impatto ambientale e con la richiesta di una soluzione più discreta dal punto di vista visivo. Ci risulta, anche, il nulla osta del Parco Regionale dei Castelli, a firma dell? allora direttore dott. T. Mascherucci, a condizione che fossero utilizzati materiali naturali provenienti da cave del territorio. Non ci risulta invece espresso il parere della Soprintendenza Beni Ambientali e Architettonici del Lazio e della Direzione Regionale del Ministero Beni Ambientali e Culturali .
Siamo increduli, come tanti altri abitanti del territorio che ci hanno contattato, di fronte alla bruttezza di questo intervento. Perché deturpare l'area e lo scavo archeologico con una piattaforma in calcestruzzo armato sormontata da un fabbricato in legno che scherma il teatro?
Ci chiediamo, inoltre, perché sprecare denaro pubblico per imbruttire un luogo ancora così bello? Il fascino di questa area è enorme, sia per la presenza di resti archeologici, sia per i valori naturalistici, sia perché dal Tuscolo è ancora riconoscibile l'identità geomorfologica del Vulcano Laziale.
Pensiamo che la situazione sia sfuggita di mano a chi ha dato i pareri favorevoli e concesso i finanziamenti. Noi pensiamo che la piattaforma vada eliminata e la biglietteria spostata altrove, ci appelliamo alla Soprintendenza perché ripensi l'intervento e soprattutto al Ministro dei Beni Culturali perché non permetta questo inaccettabile obbrobrio.
Non comprendiamo:
1) la necessità di posizionare in quel punto, all'interno dello scavo archeologico, la costruzione in legno quando sono disponibili altre aree.
2) Perchè dal punto di vista tecnico ancorare a terra una struttura così leggera con una piattaforma in calcestruzzo armato, che non sarà più possibile rimuovere, quando sono possibili soluzioni non invasive? Il fatto di aver realizzato una piattaforma in calcestruzzo armato ci fa ritenere che la soluzione sia definitiva.
Sappiamo che il progetto è in regola con l'iter di approvazione, che le conferenze di servizio sono state regolarmente convocate e i pareri sono stati acquisiti.
Rimane il fatto in sé: una realizzazione di dubbio gusto e sicuramente inutile.

Franco Medici, Enrico Del Vescovo, Pia Consoli, Emanuele Loret, Carlo Testana, Bisini Tortorici, v.
Capomacio, Legambiente La spinosa


Messaggio originale----
-Da: fr.m
edici@libero.it -Data: 5-set-2008 -19.52 A: "carlo testana"
<
carlotestana@virgilio.it>
-Ogg: Scempio area archeologica del Tuscolo

-Ci risiamo, passata l'estate gli italiani hanno ripreso a sfasciare il loro patrimonio culturale, Che avesse ragione Curzio Malaparte e la sua teoria che il popolo italiano quando ha a che fare con dei "vincitori" perde la dignità e si vende di tutto, figli, madre (anche la madre terra) cultura, storia?
-Insieme al delitto del Pincio, scopriamo nell'area archeologica del Tuscolo, nel cuore dei colli albani, un'opera di "valorizzazione" in cemento armato.
-Vi descrivo il misfatto: è stata realizzata con il permesso della Soprintendenza Archeologica del Lazio , dell' Ente Parco e della Comunità Montana una piattaforma in calcestruzzo armato all' interno della area archeologica del Tuscolo. Sopra la piattaforma verrà posizionata una
biglietteria e un gabinetto chimico che incornicerà per sempre il teatro del Tuscolo. Un vero obbrobrio!

Italia Nostra, Picchiorosso ed altri.

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