Presentazione dell'iniziativa: PAESAGGIOSOS.

Questo è il blog del sito PatrimonioSos, nato nel 2002 per iniziativa di semplici cittadini che operano in maniera del tutto volontaria e disinteressata per la difesa del patrimonio artistico italiano.

Nel corso degli anni alla redazione di PatrimonioSos sono arrivate numerose immagini che documentano danni al patrimonio e al paesaggio perpetrati in tutto il territorio nazionale e che per ragioni tecniche non è stato possibile inserire nel sito.

Ora grazie a questo strumento intendiamo mettere progressivamente online il nostro archivio fotografico e soprattutto integrarlo con nuove foto.

INVIATECI LE VOSTRE FOTO all'indirizzo:
lamonica1.paesaggiosos@blogger.com

LE ISTRUZIONI PER L'INVIO NEL MENU DI SINISTRA DEL BLOG.

lunedì 21 marzo 2005

FORTEZZA DA BASSO: i documenti

----- Original Message -----
From: Comitati dei Cittadini - Firenze
To: "Undisclosed-Recipient:;"@smtp-out1.email.it
Sent: Monday, March 21, 2005 11:33 AM
Subject: FORTEZZA: i documenti

Cari amici,
ci scusiamo per la lunghezza del messaggio, ma crediamo che sia importante la documentazione che vi inviamo sulla questione del Parcheggio della Fortezza e dei danni che l'Amministrazione comunale sta facendo pagare ai cittadini. Riteniamo che una lettura valga la pena. Attendiamo anche le vostre opinioni al riguardo. Grazie.



LO STATO DELLE COSE:PRIMA DI TUTTO L'INFORMAZIONE i cittadini non devono pagare gli errori degli amministratori resoconto della discussione tenutasi in Consiglio Comunale lunedì 14 marzo 2005 sul parcheggio in corso di realizzazione alla Fortezza da Basso parere del Comitato di settore del Ministero Il problema del parcheggio che si è costruito in piazzale dei Lager è ritornato oggetto di dibattito acceso in questi ultimi giorni.Infatti, dopo la nuova sospensione "in via cautelare" dei lavori ordinata dal Sindaco nel gennaio 2005, e le varie ipotesi via via lanciate dal Sindaco (nomina di un gruppo di saggi per chiarire una volta per tutte se ci fosse stato scempio o no – incredibile che il nostro Sindaco con i suoi assessori a gennaio ancora avesse dei dubbi di fronte all'evidenza, denunciata dai cittadini –, richiesta al Consiglio di verificare addirittura l'ipotesi di un referendum consultivo fra i cittadini) fino alla richiesta di un parere al Comitato di settore del Ministero dei Beni Culturali, avanzata dal Soprintendente regionale Antonio Paolucci, della questione Parcheggio non se ne è saputo più nulla .Mentre si sviluppava l'indagine del Comitato di settore del Ministero (organo tecnico-scientifico consultivo della Direzione generale, che, è bene ricordare, è stato chiamato in causa essenzialmente per dire se si fossero violate leggi di tutela e se si fosse manomesso un bene culturale come la Fortezza), i tecnici dell'Amministrazione comunale, per quanto se ne sa su invito della Soprintendenza, hanno presentato alcune soluzioni migliorative a variante del progetto già realizzato e da ultimare. Ma non è già questa una prima palese ammissione da parte dell'amministrazione comunale di aver compiuto degli errori? Come mai il progetto originario, che fra l'altro costituiva una procedura di Finanza di Progetto denominata "Firenze Mobilità", è stato modificato per ben due volte e da tecnici comunali quando invece tutto questo doveva essere fatto dal Concessionario senza oneri per l'Amministrazione Comunale Concedente? Queste nuove soluzioni sono state poi sottoposte al Comitato di Settore. Il Comitato di Settore ha effettuato un sopralluogo a Firenze il 1 febbraio 2005, quindi nella seduta del 9 febbraio successivo ha formulato il suo parere. Nonostante alcune rapide ed ellittiche anticipazioni del Sindaco in una conferenza stampa convocata al suo ritorno da Roma il giorno in cui il Comitato ha formulato il suo parere, nessuno, fino alla seduta del Consiglio comunale del 14 marzo scorso, ha sentito l'esigenza di assolvere all'impegno di relazionare dettagliatamente sul pronunciamento del Comitato di settore e sui provvedimenti da prendere da parte dell'Amministrazione Comunale.In realtà l'argomento era stato messo all'ordine del giorno della seduta di lunedì 7 marzo ma non era stato possibile aprire la discussione poiché, curiosamente, il testo integrale del parere del Comitato di Settore non era stato consegnato ai capigruppo.Nonostante lo slittamento alla settimana successiva la Giunta ha approvato con deliberazione n.2005/G/00105 - N.2005/00170 dell'8 marzo 2005 oltre due milioni e 700 mila euro di costi aggiuntivi al Concessionario del progetto di Finanza "Firenze mobilità". Di questa cifra 1.847.364,50 euro si riferivano alla prima interruzione dei lavori e alle prime modifiche apportate nell'estate 2004 al parcheggio del piazzale Caduti dei Lager. Questo atto, a nostro avviso, dimostra chiaramente una grave inadempienza del Sindaco rispetto agli impegni presi di relazionare dettagliatamente il Consiglio Comunale e i Cittadini sulla questione prima di prendere ulteriori provvedimenti.Si è passati cioè da un'ipotesi addirittura di referendum fra i cittadini ad un atto monocratico le cui linee non sono state discusse neppure in Consiglio comunale al quale la delibera è stata presentata solo per un atto di ratifica.Di fronte alla situazione venutasi a configurare con la delibera 8 marzo di risarcimento a Firenze Mobilità e con lo slittamento delle comunicazioni inerenti la Fortezza al Consiglio Comunale del lunedì successivo, come Comitati dei Cittadini abbiamo indirizzato a tutti i gruppi consiliari la seguente richiesta: Firenze 11 marzo 2005Oggetto: Fortezza da Basso: Deliberazione di Giunta 8 marzo 2005 relativa al risarcimento a Firenze Mobilità S.p.a per sospensione lavori al cantiere Parcheggio Piazzale Caduti dei Lager.Premesso - che la Costituzione all'articolo 9 recita: «La Repubblica promuove lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico artistico della Nazione» e che tale principio è codificato dal Codice unico delle belle arti e del paesaggio che recepisce numerose leggi di tutela elaborate nel corso del '900 (1089/1939, 1467/39; 1/1942, 1150/42, testo unico dei beni culturali) e che tale principio debba ispirare non solo i comportamenti dei singoli cittadini ma in primis di chi eserciti funzioni pubbliche;- che con parere del 9 febbraio 2005, il Comitato Tecnico Scientifico per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Ministero dei Beni e le Attività Culturali « ritiene che alcune porzioni in calcestruzzo della costruzione, per l'estrema vicinanza con le mura della Fortezza, non ne garantiscono la necessaria tutela, in quanto determinano un'interferenza assai negativa (come sempre succede per le preesistenze monumentali), ma a maggior ragione per la Fortezza da Basso che nasce come edificio isolato. Il programmato ripristino del vallo non può avvenire in condizioni troppo diverse dalla sua presunta conformazione, di cui può costituire un esempio accettabile quello in prossimità della porta meridionale, posta vicino al bastione sud-est ove è riproposto il percorso perimetrale pedonale e la sezione inerbata a scarpa non ripida della parete del terrapieno che circonda la Fortezza. La nuova costruzione, per l'estrema vicinanza e per le sue caratteristiche formali e dimensionali, impedisce di fatto il reale ripristino del vallo in quanto la sagoma rettangolare della porzione, destinata ad uffici, immediatamente prospiciente la cortina muraria in cui si apre la Porta del Soccorso non ne consentirebbe il recupero per l'intera sezione. In sostanza la presenza così ravvicinata di una costruzione, seppur già modificata rispetto al progetto originario e mitigata da una copertura a verde, non assicura quelle condizioni di decoro e di ambiente che la vigente normativa indica fra i criteri base per una corretta tutela, ed inoltre limita fortemente la possibilità di migliorare la prospettiva e la visibilità delle parti originarie della cortina e della Fortezza rimesse in luce in conseguenza del nuovo scavo, al fine di un'opportuna valorizzazione del monumento»[ le sottolineature sono nostre];- che il Sindaco si era impegnato a illustrare pubblicamente al Consiglio Comunale e ai cittadini le decisioni della Giunta una volta che il parere del Comitato Tecnico Scientifico fosse stato emesso e che non solo non è stato mantenuto questo impegno ma che si è proceduto ad una deliberazione di Giunta per risarcimento maggiori costi dovuta alla sospensione dei lavori del cantiere in oggetto senza fornire neppure gli elementi tecnici su cui è stata quantificata la cifra dell'indennizzo e senza fornire nessuna indicazione circa le eventuali responsabilità in merito a tali sospensioni;

CHIEDIAMO a TUTTI I GRUPPI CONSILIARI

Che nel prossimo Consiglio Comunale in cui si discuterà la questione si esprimano contro la delibera in oggetto, e si chieda il ritiro della stessa e che eventuali atti della giunta in merito siano presi solo dopo una esauriente e trasparente informativa e una pubblica discussione sui molti aspetti ancora non chiariti e sulle responsabilità di quanto accaduto. " La risposta a questa nostra richiesta è avvenuta in Consiglio comunale. La discussione è stata aperta da una relazione dell'Assessore Biagi nella quale veniva ricostruita in modo parziale l'intera vicenda per arrivare a concludere che: a. quello che si è fatto finora nel piazzale dei Lager è del tutto regolare e formalmente ineccepibile; b. non c'è stata nessuna violazione delle leggi vigenti sulla tutela; c. le modifiche apportate sono dovute all'accoglimento di una particolare sensibilità espressa dai cittadini nel desiderio di tutelare i propri beni culturali (cioè una sorta di esasperato senso di tutela delle proprie bellezze legato alla particolarità dei fiorentini e del loro rapporto con il passato storico artistico); d. non si tratta quindi di danni dovuti ad errori commessi, ma di maggiori costi dovuti alla sensibilità dei cittadini e che pertanto è giusto che siano pagati dagli stessi. In sintesi possiamo dire che tutte le indagini e gli accertamenti, i pareri e le perizie promesse dal sindaco hanno partorito una delibera di pagamenti di costi non previsti dal progetto originario e un'autoassoluzione formulata da chi più volte è stato indicato come parte in causa nella vicenda. Ma non è un caso di conflitto di interessi che uno dei soggetti messi sotto accusa per qualcosa sia anche pubblico ministero e giudice di se stesso?Negli interventi successivi si è finalmente avuto una risposta da parte dei gruppi presenti in Consiglio comunale:1. Ds-Margherita-Comunisti Italiani-Verdi: hanno fatto quadrato attorno alla Giunta apprezzando e giudicando positivamente l'operato della stessa nella vicenda del parcheggio e anche il provvedimento di risarcimento deciso a favore di "Firenze mobilità". Fra gli intervenuti di questo schieramento sono da segnalare solo due particolarità. Il Consigliere Formigli ha aggiunto una postilla all'ordine del giorno colla quale si chiedeva che per il futuro progetti di finanza di progetto relativi a grande opere fossero discussi più attentamente in Consiglio Comunale. Il capogruppo dei Verdi Varrasi ha fatto un intervento che se si definisse "bulgaro" costituirebbe un'offesa alla Bulgaria, in quanto era incentrato soltanto su questi due concetti: a. a Firenze purtroppo accanto a comitati di cittadini buoni ci sono anche comitati di cittadini cattivi ai quali non va mai bene nulla per principio, quindi giusto quello che si è fatto; b. un grandissimo grazie alla giunta per la bella opera realizzata nel piazzale dei caduti dei Lager (!!!). Sulla falsariga di questi acuti interventi la maggioranza ha presentato il seguente ordine del giorno firmato da Caffaz, Formigli, Varasi, Perini, Falciani e Rotondaro: Visto l'andamento dei lavori di costruzione del parcheggio interrato in Piazza dei Caduti dei Lager in adiacenza ed a servizio della Fortezza da Basso; Vista l'Ordinanza Sindacale n. 8/05 col quale il Sindaco disponeva la sospensione dei lavori al fine di determinare la congruità paesaggistica delle soluzioni progettuali rispetto alla visione d'insieme della Fortezza da Basso e condurre altresì una valutazione del contemperamento dell'opera con gli interessi pubblici tutelati; Sentita e valutata la relazione dell'Assessore Gianni Biagi sul contenuto della verifica condotta dal Comitato di Settore del Ministero dei Beni Culturali nel merito dei progetti di completamento e definizione dell'intervento nel suo complesso; Stabilita la necessità di dare conclusione alla sospensione cautelare in modo da consentire una celere ultimazione dei lavori e la messa in servizio del parcheggio interrato a servizio del polo espositivo-congressuale della Fortezza da Basso; / il Consiglio Comunale di Firenze / 1. Esprime soddisfazione per il percorso di concertazione sull'intervento messo in atto dall'Amministrazione Comunale con il Coinvolgimento del Comitato di Settore del Ministero dei Beni Culturali che ha consentito di procedere alla valutazione delle possibili soluzioni di completamento dell'opera; 2. Prende atto della regolarità procedurale e della sostanziale compatibilità della scelta e della collocazione dell'opera nel merito della tutela dei valori storici, architettonici e paesaggistici come risultante dall'ennesimo parere espresso su questo intervento, in ultimo dal Comitato di Settore; 3. Chiede al Sindaco ed alla Giunta Comunale di procedere nella formazione degli atti amministrativi che consentano la ripresa e la conclusione delle opere prendendo atto dell'indicazione di preferenza espresso dal parere del Comitato di Settore sulla proposta progettuale che prevede l'ampliamento dello spazio a quota della ritrovata "Porta di Campagna" sottostante sottostante le mura della Fortezza da Basso. 4. Si riserva, stante l'attuale iter intrapreso, di valutare la necessità di procedere ad ulteriori approfondimenti o ad attivare eventuali forme di consultazione, solo dopo che saranno attuati i provvedimenti emanati dall'Amministrazione per l'individuazione dell'assetto finale dell'opera. Si sottolinea come questo ordine del giorno sia stato votato da tutti i consiglieri della maggioranza presenti (nemmeno un'astensione di coscienza). 2. Casa delle Libertà: l'ordine del giorno presentato di fatto non diceva nulla, incomprensibile nel contenuto e nella forma, dove di fatto si dava il via libera alla delibera della Giunta di pagamento dei maggiori costi alle imprese e chiedeva in futuro che il Consiglio fosse investito maggiormente almeno nella discussione dei grandi progetti da eseguire in finanza di progetto (cioè la stessa cosa richiesta anche dal Consigliere Formigli nel suo addendum). Si sottolinea come le due mozioni, quella della maggioranza come quella presentata da Donzelli, di fatto hanno concordato pienamente nel mandare avanti la questione come proposto dall'Assessore Biagi e dalla Giunta con la sua delibera dell'8 marzo.3.

L'unico ordine del giorno che ha veramente recepito le istanze avanzate dai Comitati dei Cittadini è stato invece quello presentato da Ornella De Zordo e Monica Sgherri e così formulato:

PREMESSO che con parere del 9 febbraio 2005, il Comitato Tecnico Scientifico per i Beni Architettonici e Paesaggistici del Ministero dei Beni e le Attività Culturali «ritiene che alcune porzioni in calcestruzzo della costruzione, per l'estrema vicinanza con le mura della Fortezza, non ne garantiscono la necessaria tutela, in quanto determinano un'interferenza assai negativa… La nuova costruzione, per l'estrema vicinanza e per le sue caratteristiche formali e dimensionali, impedisce di fatto il reale ripristino del vallo …. In sostanza la presenza così ravvicinata di una costruzione, seppur già modificata rispetto al progetto originario e mitigata da una copertura a verde, non assicura quelle condizioni di decoro e di ambiente che la vigente normativa indica fra i criteri base per una corretta tutela, ed inoltre limita fortemente la possibilità di migliorare la prospettiva e la visibilità delle parti originarie della cortina e della Fortezza rimesse in luce in conseguenza del nuovo scavo, al fine di un'opportuna valorizzazione del monumento»;

SOTTOLINEATO che il parere del Ministero dei beni Culturali rilevava: «il parere espresso dalla Sovrintendenza nella Conferenza dei Servizi del 23/11/2003 che richiedeva la costruzione del parcheggio interrato e non emergente rispetto alla sistemazione ottocentesca del Poggi», mentre di tale parere non si è successivamente tenuto conto senza fornire le motivazioni di decisioni diverse;

RILEVATO inoltre che il «Comitato ritiene che la presenza del nuovo parcheggio dovrebbe prima di tutto essere più rispettosa del monumento e quindi garantire quelle condizioni di salvaguardia che la vigente legislazione prevede»;

CONSIDERATO che la società civile e i cittadini si sono mobilitati, invocando il rispetto della legislazione vigente in materia di tutela del paesaggio e del patrimonio storico artistico, e hanno indotto l'amministrazione a fermare e modificare i lavori, con l'abbattimento del «corpo di fabbrica destinato ad uffici, immediatamente a ridosso della Fortezza», così come indicato nel parere del Ministero;

VISTO che il Sindaco si era impegnato a illustrare pubblicamente al Consiglio Comunale e ai cittadini le decisioni della Giunta una volta che il parere del Comitato fosse stato emesso;

VALUTATO che è necessaria la massima trasparenza sulle responsabilità e sulle modalità di quantificazione dell'indennizzo;

APPRESO che la Giunta ha già deliberato in data 8/3/2005 sul risarcimento dei danni;

IMPEGNA IL SINDACO
- a revocare la delibera n.170/2005 del 8/3/2005 con oggetto "Finanza di progetto 'Firenze Mobilità' - Terzo verbale di ricognizione, presa d'atto";
- all'accertamento delle responsabilità rispetto alle irregolarità ed errori nell'iter progettuale;
- alla massima trasparenza sulle modalità di quantificazione dei costi di indennizzo e demolizione;
- a una apposita sessione del Consiglio Comunale dedicata agli atti amministrativi relativi al recupero dei fondi necessari per l'indennizzo e per la parziale demolizione del manufatto."


Questo ordine del giorno è stato votato oltre che dai presentatori e dai consiglieri di Rifondazione Comunista, e questo ci sembra una cosa molto importante, anche dal Consigliere dell'UDC Mario Razzanelli che nella sua espressione di voto si è dichiarato d'accordo con quanto richiesto nell'ordine del giorno.

Sulla base di tutto questo riteniamo che ciò che è successo in Palazzo Vecchio lunedì 14 marzo sia di una gravità sconcertante: una maggioranza che si autoassolve nel modo più vergognoso; un'opposizione di centro destra che, con un'unica eccezione, di fatto appoggia questa autoassoluzione.

Rileviamo tuttavia il valore di un piccolo gruppo di consiglieri che dimostra di saper ascoltare le istanze dei cittadini. Noi continuiamo a credere che prima di tutto ci si debba confrontare politicamente e attraverso le istanze istituzionali rappresentative; ma quando la maggioranza di un Consiglio comunale si esprime come in quello al quale abbiamo assistito, siamo di fronte alla necessità di lanciare una nuova mobilitazione di massa su questo problema (come attraverso l'appello lanciato insieme a Amici della Terra, Cantieri Solidali, Italia Nostra, Legambiente, Rifondazione Comunista, Unaltracittà-Unaltromondo e WWF) e a chiedere l'intervento delle autorità giudiziarie, penali e amministrative, per tutelare interessi generali come i beni culturali e le finanze pubbliche.

* * * parere integrale del Comitato di settore Ministero per i Beni e leAttività Culturali, Comitato Tecnico-Scientifico per i BeniArchitettonici e Paesaggistici

È indubbia la grande rilevanza storica architettonica della Fortezza da Basso con specifico riferimento, nel caso in esame, alle mura esterne costituite in buona parte in mattoni di cotto e in misura minore, in conci di pietra forte a bugnato con cornice a toro soprastante la parte basamentale a scarpa. La fortezza in origine era circondata da un profondo vallo delimitato da un lato dalle stesse mura e dall'altro da un terrapieno, rispetto al quale, vista dalla città, la fortezza emergeva non per tutta la sua reale altezza ma soltanto per la parte superiore.Dalla documentazione storica esaminata non sono emersi elementi certi circa la sezione esatta del vallo, anche se si può ricavare orientativamente la quota del terrapieno che lo definiva in rapporto alla città e quindi, di conseguenza, l'immagine urbana della fortezza stessa, le cui porte, a quota del vallo, non erano visibili dal nucleo abitato.Le modifiche (le più significative ai nostri fini) eseguite in epoca ottocentesca dal Poggi hanno prodotto l'interramento del vallo, aperto porte a livello del terrapieno che è stato sistemato a giardino e creta una nuova viabilità a mo' di circonvallazione (viali).In sostanza quindi, rispetto allo stato originario, la fortezza ed il suo contesto ci sono giunti con rilevanti modificazioni da non sottovalutare e assai significative sotto il profilo della storia del monumento e della città. Recenti interventi di sistemazione urbana (piazza antistante la Porta Faenza) hanno riportato alla vista le mura, in tutta la loro altezza, riproposto il vallo (percorribile pedonalmente) ma ciò è limitato solo ad alcuni tratti del perimetro, in quanto in altri è rimasta la sistemazione ottocentesca del Poggi.Attualmente quindi la fortezza evidenzia sia il presunto aspetto originario, sia le trasformazioni successive che ne documentano l'evoluzione storica ma anche quelle del contesto circostante.L'area occupata dal cantiere era negli ultimi anni utilizzata come parcheggio di autobus posto a quota variabile pari mediamente a circa + 46,60 m. in corrispondenza della Porta del Soccorso (porta alla Campagna) la quale si trovava interrata a quota pari a circa m. 43,00. Può essere condivisibile e rispondente a esigenze di funzionalità urbana, anche in rapporto alla destinazione d'uso ormai consolidata della Fortezza, il programma di attrezzare adeguatamente l'area a parcheggio organizzato e condivisibile il parere espresso dalla Soprintendenza nella Conferenza di servizi del 23/11/2001 che richiedeva la costruzione del parcheggio interrato e non emergente rispetto alla sistemazione ottocentesca del Poggi.Allo stato attuale, il Comitato di Settore, pur prendendo atto di quanto realizzato, ritiene che alcune porzioni in calcestruzzo della costruzione, per l'estrema vicinanza con le mura della fortezza, non ne garantiscono la necessaria tutela, in quanto determinano un'interferenza assai negativa (come sempre succede per le preesistenze monumentali), ma a maggior ragione per la Fortezza da Basso che nasce come edificio isolato.Il programmato ripristino del vallo non può avvenire in condizioni troppo diverse dalla sua presunta conformazione, di cui può costituire un esempio accettabile quello in prossimità della porta meridionale, posta vicino al bastione sud-est ove è riproposto il percorso perimetrale pedonale e la sezione inerbita a scarpa non ripida della parete del terrapieno che circonda la Fortezza.La nuova costruzione, per l'estrema vicinanza e per le sue caratteristiche formali e dimensionali, impedisce di fatto il reale ripristino del vallo in quanto la sagoma rettangolare della porzione, destinata ad uffici, immediatamente prospiciente la cortina muraria in cui si apre la Porta del Soccorso non ne consentirebbe il recupero per l'intera sezione.In sostanza, la presenza così ravvicinata di una costruzione, seppur già modificata rispetto al progetto originario e mitigata da una copertura a verde, non assicura quelle condizioni di decoro e di ambiente che la vigente normativa indica tra criteri base per una corretta tutela, ed inoltre limita fortemente la possibilità di migliorare la prospettiva e la visibilità delle parti originarie della cortina e della Fortezza rimesse in luce in conseguenza del nuovo scavo, al fine di un'opportuna valorizzazione del monumento.Il progetto prevede inoltre la creazione sopra il nuovo parcheggio di un'area verde. A tale proposito il Comitato di Settore raccomanda che il terrapieno sia caratterizzato da un profilo con andamento 'mosso' e la sistemazione superficiale sia a disegno semplificato al massimo, con percorsi pedonali non pavimentati che si snodano tra spazi sostanzialmente a prato, privi di barriere verdi continue, il tutto a quote il più possibile vicina a quella della sistemazione ottocentesca circostante e lentamente digradanti verso i viali limitrofi. Viene raccomandata la massima attenzione nella progettazione esecutiva di tutti quegli elementi e quei particolari che caratterizzano l'immagine finale della sistemazione: gli accessi al parcheggio, i raccordi di quote, fra il vallo e il giardino, fra quest'ultimo, i viali, la linea ferroviaria che, essendo posta a quota alta, fa percepire la sistemazione e la stessa fortezza da un punto di vista assai singolare ma significativa e assolutamente da non trascurare.Grande importanza è perciò da attribuire in generale al rapporto col contesto: a tale proposito sarebbe anche auspicabile continuare la doppia cortina alberata di platani e tigli progettata dal Poggi ed ancora in parte esistente lungo il lato nord-ovest del Viale Filippo Strozzi e riprogettare le connessioni ambientali e paesaggistiche con la città circostante, in modo particolare appunto ove sono presenti episodi di forte impatto come la linea ferroviaria e i percorsi veicolari sopraelevati.Si suggerisce che la studio prenda in considerazione tutta le area perimetrale della Fortezza, per una più omogenea armonizzazione.In sostanza quindi il Comitato ritiene che la presenza del nuovo parcheggio dovrebbe prima di tutto essere più rispettosa del monumento e quindi garantire quelle condizioni di salvaguardia che la vigente legislazione prevede; che non debba ignorare le modificazioni storicizzate ma che nello stesso tempo possa essere occasione per la riqualificazione del contesto circostante attraverso una progettazione attenta di tutto l'insieme e la messa in relazione dei vari episodi urbani circostanti con l'imponente mole del monumento, per offrire di esso una corretta visione nell'ambito di un uso consono.Tutto ciò premesso, il Comitato ritiene che fra le varie soluzioni prospettate per la sistemazione dell'area, già richieste dalla Soprintendenza, debba essere sviluppata quella che prevede la nuova costruzione interrata ad una congrua distanza dal monumento; la riproposizione del vallo con parete a scarpa genericamente inerbita e digradante per restituire quelle condizioni di spazialità ambientale fondamentali per la tutela, nel momento in cui viene modificata in parte la sistemazione ottocentesca.Tutto ciò non può essere realmente garantito, se non eliminando il corpo di fabbrica destinato ad uffici, immediatamente a ridosso della fortezza e ristudiando, secondo i criteri esposti, la sistemazione dell'ambito circostante il monumento, fino alle sue connessioni con la città costruita. I

L PRESIDENTE
Arch. Marisa BONFATTI PAINI

venerdì 11 marzo 2005

FIRENZE - Fortezza: e i Responsabili?


----- Original Message -----
From: Comitati dei Cittadini - Firenze
Sent: Friday, March 11, 2005 8:35 AM
Subject: Fortezza: e i Responsabili?

COMITATI DEI CITTADINI – Firenze Fortezza:la "sensibilità" dei cittadini per i loro monumenti costerà a loro stessi più di 6 milioni di euro (oltre 12 miliardi delle vecchie lire) E I RESPONSABILI? TUTTE LE FORZE POLITICHE PRENDANO LE DISTANZE DALLA GIUNTA

Il consorzio Firenze mobilità non ha fatto ricorso per lo stop ai lavori (c'erano 60 giorni di tempo); ma martedì scorso la Giunta ha approvato una delibera per coprire i danni subiti dalle imprese a seguito del primo stop (in seguito al blocco dei lavori e alle modifiche richieste dalla Soprintendenza in giugno), quantificati in 2 milioni e 772 mila euro (abbassamento della galleria commerciale, abbattimento angolo lato ferrovia e della vetrata tra il parcheggio e le mura della fortezza). Il Comune rifonderà le aziende coinvolte anche con denaro "cash" (in contanti). La prima tranche sarà versata entro il 30 aprile, il saldo il 30 settembre. Per il secondo abbattimento auspicato dal Comitato di settore del Ministero, si quantificherà e si pagherà in futuro: si parla di altri 4 milioni di euro. Dove trovare i soldi? : «il primo pagamento lo faremo coi soldi del piano degli investimenti, rinunciando a qualche opera prevista, oppure alienando qualche immobile» - dice serenamente l'assessore Albini. In questa città mancano sempre soldi al Comune (il Sindaco non perde occasione, di qualunque cosa si parli, per lamentarsene): in questo caso, invece, nessun problema... siamo ricchi... coi soldi dei cittadini, ben inteso. Ma di chi è la responsabilità di questo gravissimo danno alla città? Di nessuno, secondo Nencini, assessore all'Organizzazione: «Non c'è alcuno atto che indichi la responsabilità di qualcuno, come sappiamo nella procedura non c'era niente di anomalo [...] C'è piuttosto da rilevare che tutta questa vicenda è frutto di una sensibilità che si è fatta strada nella città». SENSIBILITÀ? Certo, i cittadini ce l'hanno; ma il danno è frutto del mancato rispetto della legge da parte di chi ha compiuto e consentito lo scempio, come espresso chiaramente dal Parere del Comitato di Settore del Ministero: «il Comitato ritiene che la presenza del nuovo parcheggio dovrebbe prima di tutto essere più rispettosa del monumento e quindi garantire quelle condizioni di salvaguardia che la vigente legislazione prevede». Dunque i lavori effettuati NON garantiscono le condizioni di salvaguardia previste dalla legge! Ricordiamo come la Costituzione all'articolo 9 reciti: «La Repubblica promuove lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico artistico della Nazione». Il codice unico delle belle arti e del paesaggio recepisce numerose leggi di tutela elaborate nel corso del '900 (1089/1939, 1467/39; 1/1942, 1150/42 etc.) e riconferma molto chiaramente questo principio. I cittadini non hanno espresso una sensibilità di tipo vagamente estetico-decadente o emozionale, come spesso hanno detto i nostri amministratori e il loro corifeo prof. Gianni Pettena, ma hanno chiesto l'osservanza di questo principio costituzionale e delle leggi violate da chi ha approvato un progetto che, dopo essere stato realizzato nonostante le reiterate denunce dei cittadini, è risultato manomissivo di un bene culturale. Da tempo stiamo dicendo questo, e il parere del Comitato di settore lo ha confermato: il parcheggio della Fortezza è uno scempio contro la legge; la responsabilità di questo scempio pare essere di chi ha messo la firma al progetto esecutivo nell'aprile 2002 ed aveva compiti di tutela degli interessi generali della città e del popolo italiano: il dirigente dell'Assessorato all'Urbanistica, arch. Gaetano di Benedetto e il soprintendente dott. Domenico Valentino e l'arch. Paolo Mazzoni della Soprintendenza. A nostro avviso sono responsabili inoltre anche coloro che a livello politico hanno avallato quelle scelte cioè, in primis, l'Assessore all'Urbanistica e il Sindaco di Firenze. Troviamo scandaloso che chi ha denunciato lo scempio (i cittadini offesi e ironizzati dal sindaco, secondo il quale la città ha reagito al parcheggio per «emotività» e con un «certo grado di fanatismo e di faziosità») sia chiamato oggi a pagare i danni prodotti da altri. Invitiamo pertanto tutte le forze politiche di Palazzo Vecchio a prendere le distanze dalla Giunta e a esprimere concretamente la propria opposizione a questi provvedimenti, chiedendo che, come noi richiediamo da tempo, oltre a rimuovere lo scempio, si individuino i responsabili che devono pagare i danni. Se questo non emergerà già dal prossimo Consiglio Comunale di lunedì prossimo, i cittadini si mobiliteranno in prima persona con tutte le loro forze per impugnare in tutte le sedi competenti l'atto di Giunta annunciato, promovendo la sottoscrizione in massa di ricorsi alle Autorità amministrative e alla Corte dei Conti su questa incredibile faccenda. Per questo facciamo un appello pubblico a quei legali che sono disponibili a offrire, con un atto di volontariato civile, la loro assistenza professionale. basta con l'arroganza colpevoledi chi violenta beni culturalie poi pretende che i danni li debbano pagare i cittadini.i cittadini non "dormono" più.

Tutela di Cascina Linterno

-----Messaggio originale-----
Da: Massimo De Rigo [mailto:De_rigo@edidomus.it]
Inviato: venerdì 11 marzo 2005 11.45
Oggetto: Tutela di Cascina Linterno

Spett.le Redazione Patrimonio Sos,
siamo già in contatto da tempo per diversi problemi di tutela di beni di rilevanza storica e ambientele.
Mi riferisco al Borgo antico di Quarto Cagnino (periferia ovest di Milano) che sta subendo una progressiva e sistematica distruzione (come risulta dalle foto che vi ho spedito).

Nel caso specifico di Cascina Linterno, antica grangia monastica del XII secolo e dimora agreste di Petrarca dal 1353 al 1361, purtroppo il caso è di natura "kafkiana" poiché, essendo di proprietà privata e al centro di enormi interessi (vi allego, in proposito, il comunicato in Acrobat dell'Associazione Amici Cascina Linterno, di cui sono vicepresidente) non se ne riesce ad uscire.
Anche la speranza di un'acquisizione pubblica di Cascina Linterno sta scemando per il caos preelettorale del Consiglio Comunale di Milano, mentre l'emendamento al Bilancio per la sua acquisizione pubblica non ha avuto seguito con la delibera relativa.

Premesso che:
1. Cascina Linterno è nell'elenco dei monumenti d'importanza nazionale, con vincolo ai sensi della legge 1089 del 1939 con D.M. 9/3/99
2. Fino al novembre 2002 era una cascina vitale:
- centro agricolo da cui si irradia da tempi immemorabili il territorio adiacente con fontanili e marcite, incluso recentemente nel Parco delle Cave (gestito da ItaliaNostra)
- centro culturale e sociale dal 1994 per le scuole e il quartiere, a cura dei volontari dell'Associazione Amici Cascina Linterno
3. L'11 novembre 2002 agricoltori e volontari sono stati allontanati dalla proprietà (Gruppo Cabassi)
4. Da quel momento Cascina Linterno è in stato di abbandono
5. Nel luglio 2003 un fortunale ha causato seri danni alle strutture e al tetto, segnalati prontamente alla proprietà ed alla pubblica amministrazione
6. Nell'ottobre 2003 il sovrintendente di Milano arch. Artioli e il funzionario di zona arch. Corrieri hanno constatato la gravità dei danni, intimando alla proprietà di provvedere alle riparazioni
7. La proprietà ha provveduto a sistemare un ponteggio attorno alla cascina, SENZA mai eseguire i lavori di messa in sicurezza (tetto e campanile a vela) come constatato dal sopralluogo comunale del 15 febbraio scorso
8. Il relativo cartello D.I.A. per i lavori relativi è stato collocato (dopo 15 mesi dei permessi della Sovrintendenza) ai primi di Gennaio 2005, senza dar corso effettivo
9. Tutto continua a languire, con la sensazione illusoria di un cantiere inesistente
Dopo questa premessa, vorrei chiedere a nome dei volontari e della cittadinanza:
1. Quali obblighi legislativi ha la proprietà per Cascina Linterno, per mantenere in condizioni accettabili il monumento e fermarne il progressivo e inarrestabile degrado
2. Quali strumenti ha il Comune di Milano, oppure il Ministero ai Beni Culturali ed Ambientali, per tutelare questo suo prestigioso patrimonio.
A disposizione per eventuali ragguagli.
Cordiali saluti e grazie per la cortese attenzione.
Massimo de Rigo