Presentazione dell'iniziativa: PAESAGGIOSOS.

Questo è il blog del sito PatrimonioSos, nato nel 2002 per iniziativa di semplici cittadini che operano in maniera del tutto volontaria e disinteressata per la difesa del patrimonio artistico italiano.

Nel corso degli anni alla redazione di PatrimonioSos sono arrivate numerose immagini che documentano danni al patrimonio e al paesaggio perpetrati in tutto il territorio nazionale e che per ragioni tecniche non è stato possibile inserire nel sito.

Ora grazie a questo strumento intendiamo mettere progressivamente online il nostro archivio fotografico e soprattutto integrarlo con nuove foto.

INVIATECI LE VOSTRE FOTO all'indirizzo:
lamonica1.paesaggiosos@blogger.com

LE ISTRUZIONI PER L'INVIO NEL MENU DI SINISTRA DEL BLOG.

martedì 29 aprile 2008

Liguria - golfo di La Spezia - dettagli del rigassificatore

I Cantieri dell'Urbanistica partecipata, coordinati dal Prof. Pizziolo, in data 16 luglio 2007, hanno presentato un documento dal titolo
PARERE CONTRARIO DEI “CANTIERI DELL’URBANISTICA PARTECIPATA” DEL COMUNE DI PORTO VENERE RELATIVAMENTE AL PROGETTO DI AMMODERNAMENTO E ADEGUAMENTO DELL’IMPIANTO GNL DI PANIGAGLIA (SP)
con cui hanno avanzato le seguenti osservazioni al progetto di ampliamento del rigassificatore:

L’impianto è situato a poche centinaia di metri da due borghi densamente abitati e con forti presenze turistiche (porticcioli, ristoranti, ecc….).

Il potenziamento è territorialmente inaccettabile: il valore paesistico della costa è dato dal susseguirsi di baie e borghi che formano un sistema continuo e organico. L’impianto di GNL-Italia costituisce una netta interruzione ed un corpo estraneo all’interno del sistema baie. In realtà, già la scelta iniziale del sito, fatta ignorando le popolazioni residenti e il loro ambiente, è stata ed è un errore, sia da un punto di vista paesaggistico, sia in quanto si è ignorato e si continua a ignorare che le baie limitrofe a Panigaglia sono abitate e che le due comunità sono fortemente condizionate dalla presenza dell’impianto.

L’avanzamento del pontile per ulteriori 50 metri e l’attracco di gasiere più grandi è inconciliabile con l’intero sistema golfo, dove già gravitano attività che presuppongono un elevato traffico marittimo: porto commerciale, porto militare con arsenale, cantieri navali, porticcioli turistici, linee traghetti, scalo crocieristico, oltre ad attività di miticultura e piscicoltura. L’ampliamento richiesto, con conseguente aumento delle dimensioni e del numero delle gasiere, che dovrebbero manovrare in uno spazio inadeguato, condizionerebbe in senso negativo la vita all’interno dell’intero Golfo, alterandone il complessivo ecosistema.

Il potenziamento dell’impianto è inaccettabile perché porterebbe rischi per la salute e la sicurezza dei cittadini ancora maggiori di quelli che già corrono le popolazioni residenti nel raggio di poche centinaia di metri. Popolazioni che a tutt’oggi non sono mai state informate del rischio né coinvolte nei piani riguardanti la sicurezza esterna dell’impianto. Per non parlare del pericolo, sempre presente, dell’incidente catastrofico, anche conseguente ad atti terroristici, amplificato da un territorio che non presenta sufficienti vie di fuga.

L’ampliamento è inaccettabile per motivazioni di tipo urbanistico. Già la Provincia della Spezia nel Piano Territoriale di Coordinamento approvato con delibera 127 del 12/07/05 prevede per il Terminal di Panigaglia una riconversione ad usi turistici integrati alla scadenza delle concessioni esistenti. In tale documento viene esplicitamente detto che “l’area non si presta alla prosecuzione delle attività attuali, per problemi di inserimento urbanistico, di scenari di sviluppo socioeconomico alternativo, di coerenza con i processi di specializzazione del Golfo sul piano turistico, di rischio effettivo generato dall’attuale impianto”.

I “Cantieri”si sono pronunciati per uno sviluppo diverso da quello iperindustriale, ritenendo che l’ampliamento richiesto dalla società sarebbe un grande danno anche da un punto di vista economico (tra l’altro non è neppure previsto un aumento della già scarsa occupazione). Il modello di sviluppo prefigurato dai “Cantieri”, ad es. quello di un turismo sostenibile, garantirebbe una maggiore occupazione con maggiori ricadute sulla popolazione dell’intero Golfo, e sarebbe soprattutto un modello in crescita, non statico, mentre l’ampliamento richiesto congelerebbe la situazione e annullerebbe ogni possibile futuro utilizzo della baia o di parti di essa.

PER LEGGERE IL DOCUMENTO COMPLETO, CLICCARE QUI

Liguria - golfo di La Spezia


DESCRIZIONE
Da ovest, seguendo la linea di costa :
1) isola di Palmaria, a cui sono rivolte vari programmi di investimento. La precedente amministrazione ha creato una società per la gestione del patrimonio immobiliare pubblico e un’associazione privata ha presentato un progetto per ottenere finanziamenti comunitari con per ripristino ambientale. Si teme che tale motivazione nasconda però intenti speculativi;
2) Portovenere, sito UNESCO;
3) Due insenature naturali occupate dalla Marina militare e pressoché inutilizzate; sulla punta del Varignano, alle spalle dell’antico lazzaretto, oggi sede del Reparto Incursori della Marina Militare, è in corso di scavo una villa romana;
4) baia delle Grazie, con il borgo omonimo;
5) insenatura di Panigaglia con l’impianto di rigassificazione GNL-ENI. Si discute il progetto di ampliamento dell’impianto. Tale progetto prevede il dragaggio del braccio di mare per consentire l’ingresso di navi gasiere di stazza più grande, il raddoppio dei moli d’attracco verso l’esterno e l’escavazione della montagna per la sistemazione delle cisterne. Tale progetto non è stato corredato di piani di sicurezza, che risultano invece indispensabili anche per la presenza vicinissima dei centri abitati;
6) borgo sei-settecenesco di Fezzano;
7) baia e borgo marinaro di Cadimare, che ospita le strutture dell’aeroporto militare per idrovolanti, ma attualmente inattivo;
8) sul piccolo promontorio adiacente a Cadimare discarica a cielo aperto di rifiuti ferrosi e altri prodotti delle lavorazioni dell’arsenale;
9) fascia di costa occupata dall’arsenale militare da Cadimare al centro di La Spezia; i cittadini non hanno più l’accesso al mare per questo ampio tratto di costa;
10) progetto di waterfront per il porto di La Spezia; progetto di ampliamento dell’area mercantile del porto, con dragaggio di una parte del golfo sulla riva ovest e conseguente riduzione dell’ampiezza del braccio di mare;
11) a monte del centro urbano di La Spezia, area inquinata per dismissione di impianti di raffinazione della IP;
12) a monte del centro urbano di La Spezia, centrale ENEL ancora oggi in parte funzionante a carbone
13) ad est, sulla collina e assai vicino al borgo di San Terenzo, la discarica di Pitelli, dove sono stati smaltiti rifiuti tossici e ancor oggi oggetto di una complessa indagine giudiziaria;
14) Lerici e Tellaro, ai piedi di Montemarcello ora parco regionale.

Riguardo all'ampliamento del rigassificatore di Panigaglia, è stata tenuta un'audizione in data 15 novembre 2007 presso il Comune di La Spezia. Si invita a leggere il verbale, cliccando direttamente su questa iscrizione.

Liguria - Varignano

Da questa foto è possibile vedere gli insediamneti militari sul Varignano, in prossimità alla Villa Romana e al rigassificatore di Panigaglia. Si deve notare la strettezza del tratto di mare percorso dalle navi e le difficoltà di movimento delle stesse nel caso in cui si effettui il raddoppio del rigassificatore di Panigaglia.


Nel caso di realizzazione del raddoppio gli spazi di manovra delle imbarcazioni diventerebbero motlo più stretti, con il conseguente aumento di rischio di incidenti tra rigassificatore, navi gasiere in transito e strutture militari.

Liguria: golfo di La Spezia

Questa foto è stata scattata dal promontorio su cui si erige la Chiesa di San Pietro. Sulla destra si vede la costa dell'isola di Palmaria; sullo sfondo è visibile la costa est del Goldo di La Spezia.













Questa foto riprende gli scavi della Villa del Varignano, una tenuta romana con le caratteristiche strutture delle tenute agricole. La villa è stata scoperta su un istmo di terra che chiude il borgo delle Grazie e termina con un imponente edificio, un tempo adibito a lazzeretto, ora della Marina Militare.













Da questa foto si vede l'intesa presenza di strutture industriali sulla costa est del golfo di La Spezia

Palmaria: ecomostro






Palmaria: ecomostro

sabato 19 aprile 2008

Biennale toscana del paesaggio

da questo link: http://www.dire-fare.eu/pagebase.asp?s=540

Una nuova cultura del paesaggio

Il paesaggio- quello Toscano in particolare, considerato oramai esempio incontrastato di bellezza ed eccellenza - è uno dei parametri più utili per capire le radici di una comunità e per constatarne i cambiamenti e le evoluzioni.
La Biennale toscana del paesaggio, organizzata da Regione Toscana, Anci Toscana e Recep - rete europea degli enti locali e regionali per l’attuazione della Convenzione europea del paesaggio - e in partnership con le altre due reti europee Uniscape per la formazione universitaria e Civilscape per la partecipazione, si svolgerà in stretta collaborazione con la regione autonoma di Catalogna e vedrà la partecipazione di altre Regioni italiane, come la Sardegna e il Trentino.

Con questa iniziativa Dire&Fare si rinnova e acquisisce un respiro internazionale: l'evento sarà infatti l'occasione per approfondire i temi della Convenzione europea del paesaggio e per poter partecipare a seminari e lectio magistralis tenute da ospiti di rilievo italiani e stranieri.

La manifestazione desidera riflettere a proposito dei temi della governance del paesaggio, offrendo una panoramica sulle buone prassi della pubblica amministrazione nel processo di salvaguardia, tutela, sviluppo che, dal livello locale a quello europeo, fanno innovazione in questo settore.

Un evento che vuole coinvolgere il mondo dell'impresa, della finanza e degli operatori immobiliari, facendo riferimento ai principi di responsabilità sociale ed etica. La manifestazione però non si rivolge solo a specialisti e ad addetti ai lavori, ma anche e soprattutto ai cittadini comuni e al sistema dei media.

La Biennale sarà poi arricchita da mostre collaterali: dal patrimonio artistico culturale ai paesaggi industriali, fino alle testimonianze fotografiche che raccontano l'evoluzione dei territori in relazione ai mutamenti sociali.

RETORICA del paesaggio della Regione Toscana

Giovedì 3 Aprile 2008
http://www.dire-fare.eu/news.asp?s=393&id_101=818

Codice del paesaggio, e la Toscana?
L'assessore al territorio regionale racconta la posizione della Toscana al riguardo
L’impegno particolare assunto dalla Toscana rispetto al decreto ministeriale sul nuovo Codice dei beni culturali e del paesaggio, spiega Riccardo Conti, assessore al territorio regionale, è quello di ricondurre il codice nell’ambito di due direttive essenziali: da una parte la Convenzione europea del paesaggio e dall’altra la Costituzione italiana. Proprio a partire da quasti due punti si è fatta necessaria, incoraggiata particolarmente dalla stessa Regione Toscana, una collaborazione sempre più stretta tra Regioni e ministero con lo scopo di “cogliere pienamente il senso della recente sentenza della Corte costituzionale, che nella tutela dei beni culturali individua un ruolo prioritario ma non esclusivo dello stato”, spiega Conti.Sono stati così individuati quattro punti da modificare rispetto al primo decreto di legge del 2004.

Prima di tutto, è stata chiarita l’ambiguità che si era precedentemente creata tra ‘beni paesaggistici’ e ‘paesaggio’. Il nuovo testo specifica, infatti, che, mentre sui beni paesaggistici è prevista la copianificazione tra Stato e Regioni, sul paesaggio il documento prospetta sì una collaborazione tra Stato e Regioni, ma nel rispetto della sovraordinazione del ruolo statale.

In secondo luogo, è stato sottolineato che lo Stato non porrà vincoli senza sentire le Regioni e che il parere della Soprintendenza sarà vincolante solo se la pianificazione degli enti locali non fosse riconosciuta idonea: in questo modo sarà possibile individuare quelle amministrazioni che non si impegneranno in modo adeguato nella tutela del paesaggio.Infine, è stato affrontato il problema della semplificazione dell’iter autorizzativo: il ministero, infatti, ha deciso di snellire la procedura che prima risultava troppo complessa e difficile da gestire.Sarà possibile leggere interamnete l’intervento dell’assessore al territotio della Toscana, Riccardo Conti sul prossimo numero di Aut&Aut.

Biennale del Paesaggio

REGGIO EMILIA:
La Biennale del Paesaggio 2008 partirà a giugnoCultura, arte, scienze umane dialogheranno in un comune scenario multidisciplinare che riconosce al "bene" Paesaggio la ricchezza dei suoi contenuti e l'urgenza della sua tutela e sviluppo.La Biennale del Paesaggio comunica, provoca, interviene, induce a dibattere, implode ecomostri. Con una formula un po' forte, potremmo dire che dopo la sua nascita, "nulla è più come prima" in territorio reggiano. Bandi e formazione, arte e spettacolo, intellettuali e comitati, attori e scienziati, testimonial e rimatori, gastronomi e assaggiatori... la comunità si mette in gioco; tutta e dialoga, tra sé e con l'esterno e s'interroga.Un'iniziativa della Provincia di Reggio Emilia (nella foto l'assessore Giuliana Motti e la presidente Sonia Masini) ispirata ai principi della Convenzione Europea del Paesaggio. "...Accrescere la sensibilizzazione della società civile, delle organizzazioni private e delle autorità pubbliche al valore dei paesaggi, al loro ruolo e alla loro trasformazione..." (Art. 6 della Convenzione Europea del paesaggio)

Per saperne di più: http://admin.antherica.com/newsletter/tk/get.html?3567&uid=3567&&cid=95&ag=am&newsid=84&exid=68&ui=3567&uid=3567&&cid=95&linkid=711

Pistoia: ospedale da costruire, ma proprio qui?

Questa è l'area in cui l'amministrazione del Comune di Pistoia ha deciso di costruire il nuovo ospedale cittadino. Sulla zona gravano due vincoli.

L'area inoltre è non idonea per motivi legati alla conformazione del suolo e per inquinamento acustico.
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TOSCANA - orribili rotatorie


Insisto: chi ha avuto il coraggio di mettere una COSA del genere su una strada? Non lo merita nemmeno la periferia più degradata, tanto meno la campagna toscana!!

TOSCANA - PONSACCO: casolari in abbandono




Lungo lo strada che corre da Ponsacco a Volterra, si possono scorgere ancora frammenti di paesaggio toscano, non proprio intatto, non proprio incontaminato, ma ancora almeno con campi e casolari. La maggior parte di questi casolari però è abbandonata e in decadenza, mentre tutto attorno avanzano le villette.

Prima di costruire nuove abitazioni e di consumare porzioni di suolo

agricolo, non si potrebbero ristrutturare questi?

TOSCANA - PONSACCO: mirabili rotatorie


Ma perché c'è bisogno di decorare con questi orrori le rotatorie stradali? non si potrebbero piantare alberi o cespugli?

TOSCANA - PONSACCO: esempi di paesaggio toscano


Esempio di paesaggio toscano: Ponsacco, paese della provincia di Pisa. Da questa strada, costruita da pochi anni, si raggiunge Volterra. Da un lato della strada avanza il fronte della villette.

venerdì 18 aprile 2008

Toscana : paesaggio o villette?


In Toscana, come in altre aree del territorio nazionale, negli ultimi anni si è costruito molto: nuove villette, nuove abitazioni. Ma è paradossale il boom edilizo in corso se si considera che la crescita demografica è pari a zero e che i redditi delle famiglie si abbassano.

Ma chi compra tutte queste nuove villette?

Toscana : paesaggio DOC?


Il paesaggio toscano è famoso in tutto il mondo per le dolci colline, ripartite da filari di alberi e di vite in campi coltivati, per i pini marittimi, che allargano la loro chiome odorose sui viottoli, dove spira il vento di mare. Ma dove sono finiti?

sabato 12 aprile 2008

INIZIATIVA DE IL SOLE 24ORE: Arte in pericolo: mandate le vostre foto via e-mail

Pubblichiamo di nuovo il testo dell'articolo di Riccardo Chiaberge che dava il via all'iniziativa de Il Sole 24Ore

di Riccardo Chiaberge

25 novembre 2006
Ci sono monumenti che vengono fotografati in lungo e in largo da tutti e altri che languono o si sbriciolano nell’indifferenza generale. Fontana di Trevi, il Ponte di Rialto, il David di Michelangelo sono quotidianamente bombardati da migliaia di obiettivi e di flash, e da quando la fotocamera si è sposata al cellulare, rimbalzano clonati milioni di volte sui display dei turisti, inoltrati via mms o email a parenti e amici in America, Giappone o Australia. Un pulviscolo di bit assedia e corrode queste venerabili reliquie del nostro passato come uno smog impalpabile.

Altro che tassa di soggiorno: basterebbe far pagare un centesimo ogni scatto per rinsanguare l’anoressico bilancio dei nostri Beni Culturali. Idem dicasi per la Scala e gli altri teatri, dove ormai non c’è spettatore che rinunci a carpire qualche brandello visivo e sonoro dell’Aida di Zeffirelli, sotto gli sguardi impotenti delle maschere, nella convinzione che quel clic sia incluso nel prezzo del biglietto. Il telefonino è un occhio indiscreto che si intrufola dappertutto. Anche senza arrivare alle aberrazioni di quei teppisti che filmano stupri di gruppo o sevizie ai bambini down, teenager e trentenni non fanno che scambiarsi istantanee digitali, boccacce e sorrisi, cani e gatti, pranzi di nozze e torte di compleanno.Perché non usare questo aggeggio, una volta tanto, per una battaglia civile? Il nostro territorio gronda di arte e storia, come pure di pezzi di patrimonio malandati o comatosi. Così abbiamo pensato di chiamare a raccolta i lettori per realizzare insieme una fotoinchiesta a tappeto sull’Italia da salvare.

Non occorre allontanarsi troppo da casa. Armatevi di telefonino e guardatevi intorno, nella vostra città, nel villaggio dove abitate o andate in vacanza, nelle campagne o valli vicine. Inquadrate palazzi fatiscenti, torri e campanili a rischio di crollo, cornicioni pericolanti, tetti sfondati, affreschi che si scrostano, dipinti sbiaditi o anneriti, musei chiusi, statue monche o imbrattate dagli spray. Cliccate, e mandate via mail le foto al nostro «Croll Center», corredate da una breve didascalia. Ne sceglieremo alcune e le pubblicheremo sul Domenicale e sul sito web del Sole. Domenica 7 gennaio il gioco si concluderà con una carrellata finale: una Befana dell’arte in pericolo. Non pretendiamo capolavori, castelli o cattedrali. Anche una vecchia ciminiera, una centrale idroelettrica abbandonata, un garage d’epoca, perfino una pasticceria storica o un’edicola fine Ottocento possono incarnare l’anima di un luogo e di una comunità. L’essenziale è che siano evidenti i segni dell’incuria e del degrado.
Non rientrano nel censimento villette abusive ed ecomostri, per quanto vetusti e costellati di crepe.
Lì non c’è nulla da fotografare o restaurare, soltanto da radere al suolo. inviare le foto a : crollcenter@ilsole24ore.comil sito é www.ilsole24ore.com/cultura

BruttaItalia da Il Corriere della Sera

Iniziativa Brutta Italia avviata da tempo da IL CORRIERE DELLA SERA. Riprendiamo e ripubblichiamo qui la presentazione del sito ufficiale del quotidiano.

Per dire basta ad abusi e offese all'ambiente e al paesaggio, Corriere della Sera e Wwf hanno deciso di allestire un vero e proprio sportello per raccogliere le denunce e le segnalazioni di tutti i cittadini.

Il cemento abusivo cancella la duna selvaggia
C'erano una volta le dune, colline di sabbia che incorniciano gran parte del Mediterraneo ricoperte di eringi e gigli di mare. Ambienti delicati che possono esistere solo se lasciati "liberi" di modellarsi sotto la forza di vento, sabbia e mare. Lo scempio di Fondi rappresenta uno degli sfregi più devastanti per i 12 km di dune che separano i Comuni costieri di Terracina e Sperlonga. Situate a ridosso del Lago di Fondi per queste dune la condanna a morte è suonata fin dagli anni '60, con la costruzione di manufatti di ogni tipo: stabilimenti, ristoranti, alloggi da campeggio costruiti in contrasto a tutte le norme vigenti: alcuni di essi sono stati edificati ad appena 7 metri dal mare.
CEMENTO SPALMATO SULLE DUNE - Si è cominciato col complesso delle ville dei Prefetti a cui seguirono il villaggio dei Ciurli, circa 25 rustici cominciati 25 anni fa ed ora ultimati. Ma il colpo di grazia è arrivato nel 1999 con la costruzione del villaggio "Rosa dei venti", composto da oltre 100 villette a circa 150 metri dalla spiaggia. Tutte le cubature di cemento "spalmate" sulla duna di Fondi hanno in 30 anni appiattito il paesaggio e violato l'intera normativa che vincola le nostre coste: la Legge Galasso, che vieta la costruzione entro i 300 metri dalla spiaggia, la Legge n.47 del 1985 che impone al Sindaco il controllo e la vigilanza sulle trasformazioni urbanisitiche e ne sanziona penalmente le omissioni, le leggi sul demanio marittimo, che stabiliscono poteri e doveri della Capitaneria di Porto anche per la vigilanza di carattere ambientale, le leggi e Convenzioni europee ed internazionali per la protezione degli habitat naturali delle zone umide. D'altronde lo stesso Piano Regolatore Generale del Comune di Fondi venne approvato prima dell'entrata in vigore della Legge Galasso e non ha mai subito modifiche per conformarsi alle leggi di tutela paesaggistico-ambientale.
VILLAGGI, BUNGALOW E CAMPING - Una "voragine" legislativa assecondata persino dalla stessa Sovrintendenza ai Beni Culturali del Lazio che ha approvato nell'agosto 1997 la realizzazione del complesso edilizio "villaggio il Sorriso" (vari alloggi residenziali), e nel febbraio 1998 la relizzazione di 60 bungalows e relativi servizi nel villaggio "Le dune"; nel novembre del '99 ha consentito ufficialmente l'ampliamento del camping "Settebello" con la costruzione di ben 100 bungalows in legno "…ritenuto che le opere in progetto sono migliorative della struttura ricettiva esistente e per l'impiego dei materiali consoni al contesto paesaggistico vincolato nel quale trovano il giusto inserimento..".
LA BATTAGLIA DEL WWF - Un gruppo di volontari locali del Wwf proprio lo scorso anno ha deciso di intraprendere la lunga battaglia legale per riportare alle condizioni naturali la duna di Fondi così massacrata. A seguito del primo esposto presentato dall'Associazione, finalmente la Magistratura ha deciso di sequestrare, lo scorso maggio, il villaggio Rosa dei Venti. Ma è solo il primo passo: la Procura di Latina ha avviato le indagini e ha aperto procedimenti contro quei villaggi dai nomi tanto evocativi: Rosa dei venti, camping Settebello e le Dune, stabilimento Tucano, villaggio dei Ciurli. Ad attendere ci sono ben 8 processi nei quali il Wwf si costituirà parte civile. Se la musica potrà finalmente cambiare per la costa di Fondi lo si saprà il giorno della prima udienza del primo di questi processi che vede imputati, oltre a costruttori, tecnici e proprietari dei terreni, anche alcuni pubblici amministratori per abuso d'atti d'ufficio: si tratta del villaggio "Il sorriso", oltre venti villini costruiti in piena zona di tutela paesaggistico-ambientale.

venerdì 11 aprile 2008

Sicilia : scempio a Modica


Pubblico qui una foto di una costruzione abusiva in pieno centro storico a Modica

Paesaggiosos

Cari amici,
il sito Patrimoniosos, nato nel 2002 per protesta contro la minacciata dismissione del patrimonio immobiliare pubblico ad opera della Patrimonio Spa, da tempo è attivo in rete e promuove un'azione di sensibilizzazione e denuncia, in difesa del patrimonio culturale italiano.


Il sito Patrimoniosos è nato per azione e desiderio di semplici cittadini che, in maniera del tutto volontaria, hanno intrapreso la creazione del sito e poi hanno continutao a curarne il quotidiano aggiornamento. La redazione ha poi trasformato il sito in Associazione.

Da tempo volevamo espanderci verso il paesaggio e soprattutto avevamo il desiderio di pubblicare le molte foto di scempi paesaggistici che arrivano alla Posta del sito.

Adesso ciò è possibile a costo ZERO grazie ai blog, quindi abbiamo colto questa occasione per tentare di sensibilizzare, anche con quest'altro strumento, l'opinione pubblica italiana. Un altro nostro obiettivo è combattere contro certa retorica ambientalista (o pseduo-ambientalista) che vuole nascondere il consumo di terreno agricolo, i danni all'ambiente e le deturpazioni del paesaggio dietro la correttezza procedurale o la legalità formale degli interventi. Non vogliamo più coprire di cemento i nostri prati.

Abbiamo quindi deciso di creare questo BLOG per faccogliere le FOTO di semplici cittadini che intendono protestare contro la costruzione di CAPANNONI, SUPERMERCATI, PARCHEGGI, VILLE, VILLETTINE E PALAZZI.

Inviateci le vostre foto, corredate di indicazione del luogo, data e, se volete, del nome dell'autore della foto e noi le pubblicheremo.