Presentazione dell'iniziativa: PAESAGGIOSOS.

Questo è il blog del sito PatrimonioSos, nato nel 2002 per iniziativa di semplici cittadini che operano in maniera del tutto volontaria e disinteressata per la difesa del patrimonio artistico italiano.

Nel corso degli anni alla redazione di PatrimonioSos sono arrivate numerose immagini che documentano danni al patrimonio e al paesaggio perpetrati in tutto il territorio nazionale e che per ragioni tecniche non è stato possibile inserire nel sito.

Ora grazie a questo strumento intendiamo mettere progressivamente online il nostro archivio fotografico e soprattutto integrarlo con nuove foto.

INVIATECI LE VOSTRE FOTO all'indirizzo:
lamonica1.paesaggiosos@blogger.com

LE ISTRUZIONI PER L'INVIO NEL MENU DI SINISTRA DEL BLOG.

mercoledì 14 dicembre 2011

Lucca - Sagrato chiesa di S. Giovanni

STOP..., ALLA MANIERA CASALINGA!
Dopo la ns. segnalazione del 3 ottobre u.s., sul degrado visivo e sul
danno materiale apportato dagli espositori pubblicitari sul sagrato della
chiesa di S. Giovanni è stato posto un piccolo pietoso stop ...
Sono stati tolti, per ora, due supporti arrugginiti e altri due, alla
maniera casalinga (alla 'mortodifame') sono stati rivestiti con pezze di
feltro grigio per cercare di tamponare le colate di ruggine. Sembra che
sia stata data anche una sciacquatina con candeggiante al lastricato.
Ora quel sagrato ha un po' meno espositori pubblicitari, una 'spugnetta'
per gli ossidi colanti e un cartellone appoggiato alla facciata...!
Quanta tristezza, quanto squallore in questa città senza cultura del
proprio patrimonio!
Il Presidente
(arch. Roberto Mannocci)

--
Italia Nostra Sezione di Lucca
C.P. 158 - 55100 Lucca
tel/fax - 0583.48461
E.mail - lucca@italianostra.org
Sito web - www.italianostralucca.org

L’importanza del paesaggio: incontro pubblico sabato prossimo al Calidario




L'importanza del paesaggio

Gli autori di due importanti libri sul paesaggio saranno protagonisti di un incontro pubblico sull'importanza del paesaggio che si terrà
al Calidario di Venturina sabato 17 dicembre alle ore 16.30.
Si tratta di Carlo Tosco, professore di storia dell'architettura al Politecnico di Torino e Franco Cambi docente di archeologia dei paesaggi all'Università di Siena che presenteranno Il paesaggio storico (editori Laterza) e il Manuale di archeologia dei paesaggi (Carocci editore).
I due volumi analizzano fonti e metodi per lo studio e la comprensione dei diversi paesaggi, frutto del lungo processo di interazione tra uomo e natura. Tosco e Cambi propongono quindi una visione interdisciplinare del paesaggio che spazia dall'archeologia alla storia dell'architettura, all'ecologia, alla storia dell'ambiente.
"Il paesaggio – afferma il coordinatore del dibattito Rossano Pazzagli, autore anch'egli di un libro sul Paesaggio della Toscana tra storia e tutela (ETS edizioni) - è sempre più al centro degli studi e dell'attenzione dei cittadini, in quanto rappresenta un fattore di identità dei territori, un bene comune e una risorsa significativa per una nuova economia, per il turismo e per il lavoro delle giovani generazioni." Da qui discende la necessità della tutela e del governo delle trasformazioni del paesaggio, troppo spesso ferito dal cemento e da insediamenti avulsi che non rispettano l'identità dei luoghi.
L'iniziativa, che sarà introdotta dall'architetto Alberto Primi, è organizzata dal Comitato per Campiglia e dall'Associazione politico-culturale Democrazia&Territorio per sensibilizzare anche la realtà locale sull'importanza strategica del paesaggio come risorsa e come patrimonio comune, tutelato tra l'altro dall'articolo 9 della Costituzione Italiana.

Comitato per Campiglia
Democrazia&Territorio





martedì 18 ottobre 2011

Parco della Rimembranza: Lucca

----- Original Message -----
IN 2000 PER SALVARE LA RIMEMBRANZA!


In data 14 ottobre 2011 la Sezione Lucchese di Italia Nostra ha consegnato all'ufficio protocollo del Comune di Lucca le firme raccolte grazie al contributo di altre Associazioni e di singoli cittadini per salvare l'attuale Parco della Rimembranza di Piazzale Verdi dalla sua totale manomissione e cancellazione. Le adesioni sono state oltre 2.000.

Questo il documento che ha accompagnato le 208 schede sottoscritte  manualmente, inviato contemporaneamente a tutti gli altri Organismi  competenti.

Questa Associazione nel periodo 23 giugno /24 luglio 2011 e nel periodo 1°  settembre/26 settembre 2011 ha effettuato a Lucca una pubblica  sottoscrizione di cittadini sul seguente appello:  "SALVIAMO IL PARCO DELLA RIMEMBRANZA DI LUCCA -  NO al progetto di un nuovo anfiteatro per eventi musicali in Piazzale   Verdi -  SÌ alla conservazione e al restauro del Parco della Rimembranza nella sua  interezza".   

La sottoscrizione ha avuto i seguenti risultati:   
Totale schede sottoscritte N° 208
Totale sottoscrizioni N° 2.005.

Questi in estrema sintesi i motivi della contrarietà.   
1. L'intervento cancella totalmente l'attuale Parco della Rimembranza  che è stato lì costruito negli anni Venti del '900 a ricordo delle  vittime lucchesi della Prima guerra mondiale.
2. Il Parco, che è costituito da una struttura urbana articolata in più  aiuole verdi, alberature, direttrici stradali, opere scultoree, è sulla  base delle norme vigenti (L.559/1926, L.78/2001, L. 42/2004 e succ.  integr.) un Bene Culturale e, come tale, lungi dal poter essere distrutto  o rimosso dalla sua collocazione originaria, deve essere unicamente  oggetto di interventi conservativi e di restauro. 
3. Proprio in rispetto delle normative vigenti, a seguito di  esposto/segnalazione di questa Associazione, in data 5 ottobre 2010 il  Soprintendente Bureca ha revocato il nulla osta al progetto già  avventatamente rilasciato dal suo predecessore. 
4. Inoltre, dal punto di vista urbanistico, la costruzione di un "nuovo  anfiteatro" quale manufatto fisso per spettacoli estivi musicali  all'aperto che il Comune vuole erigere al posto del Parco della Rimembranza contraddice ruolo, funzione e struttura urbana che questa  porzione di città ha assunto con l'apertura nelle Mura urbane della nuova  Porta S. Anna nel 1910, evento di cui è indispensabile tener conto.
5. La struttura dell'arena (per costruire la quale si abbatteranno una  settantina di lecci) cozza con la funzione della Porta che è quella di  mettere in comunicazione materiale e visiva il centro storico con il  quartiere esterno più popoloso della città. 
6. E' inaccettabile che alla cancellazione dell'attuale Parco della  Rimembranza corrisponda  poi la trasposizione (sia in un angolo periferico del piazzale sia sul  Baluardo S. Donato, in modo da non intralciare la costruzione dell'arena)  delle due sculture (Faro e Pietra del Carso), che insieme a qualche leccio  superstite verrebbero a formare un nuovo modesto e 'rimediato'  "monumento ai Caduti". 
7. E' disdicevole che si voglia snaturare il luogo dedicato al Ricordo in  un luogo deputato al Divertimento, quasi che tutta la struttura urbana non  sia in grado di offrire altre più logiche soluzioni .
8. I costi dell'operazione risultano altissimi: circa 5.300.000 ? di cui  circa 3.150.000 di contributi europei e 2.150.000 a carico dalle esangui  casse comunali. Italia Nostra ritiene indispensabile con il rispetto dei valori  monumentali, storici e civili lì esplicitati (e anche molto meno oneroso  dal punto di vista economico) il progetto di un urgente recupero e un  attento restauro dell'intera struttura del Parco, purtroppo lasciata in  abbandono da un cinquantennio e degradata fortemente dalla presenza nel  piazzale del terminal dei bus. L'allontanamento di questa funzione, che è  indipendente dalla realizzazione del progetto PIUSS e che già rientra da  tempo nei programmi comunali, costituirà il primo passo per il recupero e  la valorizzazione dell'area dedicata al Ricordo nella sua interezza. 

Il finanziamento PIUSS di cui gode il progetto elaborato  dall'Amministrazione Comunale e che la Stessa intende portare avanti  (nonostante il decreto di revoca del precedente nulla osta) potrà servire,  in parte, proprio per il restauro e la valorizzazione di tutta la  struttura ad aiuole del Parco.

La quantità di finanziamento eccedente i  costi del restauro non andrebbe persa, ma per essa può essere richiesta  la trasposizione sopra un altro importante progetto PIUSS, quello del  "Restauro delle Mura Urbane" oppure a quello del "Recupero delle piazze  interne della ex Manifattura", anch'essi già approvati dagli Organi  competenti, ma non finanziati solo per mancanza di fondi. 

Ricordiamo, a tal proposito, che nel 2013 ricorre il cinquecentenario dell'inizio della costruzione delle Mura urbane e l'intervento di restauro contribuirebbe non poco alla degna celebrazione del monumento più significativo della città di Lucca .  

La raccolta di firme di sottoscrizione del ns. appello è stata svolta grazie al contributo volontario e fattivo di molti singoli cittadini e con l'adesione di importanti Associazioni e Organizzazioni, anche con propri autonomi documenti, che qui intendiamo pubblicamente elencare e ringraziare:

WWF Lucca
ISTITUTO STORICO DELLA RESISTENZA Lucca
ASSOARMA Lucca
FAI Lucca
AMICI DEI MUSEI Lucca
LEGAMBIENTE Lucca
STOP al Consumo di Territorio Lucca
Comitato VIVERE IL CENTRO STORICO, Lucca
Associazione PARCO S.ANNA
Associazione CASAPOUND Lucca
Associazione QUELCHENONÈ Lucca
 
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Appello per fermare l’enorme speculazione edilizia di Rimigliano

Comitato per Campiglia, Comitato Giù le mani da Baratti e Legambiente Val di Cornia lanciano un appello alla mobilitazione dei cittadini e delle forze sociali e politiche per fermare lo scempio della Tenuta di Rimigliano.

Nonostante la bocciatura da parte delle Regione Toscana, l'amministrazione comunale di San Vincenzo può andare avanti con un piano asservito unicamente agli interessi imprenditoriali e che condanna a morte il Parco di Rimigliano.

Appoggia anche tu questo appello! 





RIMIGLIANO - lottizzazione turistica al posto della tenuta agricola

Salvatore Settis alla Fondazione Benetton 18 ottobre

Salvatore Settis ospite della Fondazione Benetton
martedì 18 ottobre alle ore 18

Salvatore Settis, già direttore del Getty Research Institute di Los Angeles e della Scuola Normale Superiore di Pisa, nonché membro di alcune tra le più prestigiose accademie europee e americane, sarà protagonista, insieme a Domenico Luciani e a Gherardo Ortalli, di un confronto pubblico sui temi al centro del suo libro Paesaggio Costituzione cemento, edito da Einaudi nel 2010.

Fondazione Benetton Studi Ricerche
ufficio stampa
tel. 0422.5121
silvia.cacco@fbsr.it

venerdì 14 ottobre 2011

I: NO AL NUOVO GIGANTESCO ELETTRODOTTO, SALVAGUARDIAMO IL PAESAGGIO TOSCANO


Vi scrivo per chiedere una firma che può aiutare a fermare un irresponsabile e disastroso progetto che attraverserebbe i Monti del Chianti, il Valdarno, la Val d’Ambra e la Val di Chiana.
Vi mando i link al sito del comitato e alla petizione. Si può firmare online.  Se voleste diffonderli ai vostri contatti sarebbe un grande aiuto. In soli 3 mesi hanno già firmato    più di 4000  persone, tra quelle che hanno firmato online e quelle raccolte di persona in varie occasioni pubbliche.  Sono a disposizione per informazioni aggiuntive e sul sito c’è un’ampia documentazione.

Potete firmare a questo link:   http://www.firmiamo.it/comitato-alta-tensione

Qui potete trovare tutte le informazioni  http://www.comitatoaltatensione.com/  

Sotto ho fatto un breve riassunto della questione.
Saluti, 
Roberto  Stucchi
Roberto.rsp@gmail.com                            
           

Riassumo in breve: Terna ha proposto una “razionalizzazione” delle linee elettriche in provincia di Arezzo che prevede una nuova linea a 380kv con torri di oltre 50m di altezza, più lunga di 20km delle linee attuali, scegliendo di passare vicino al crinale dei Monti del Chianti in zone di boschi e colture tradizionali, agriturismi, pievi e piccoli borghi, di origine medievale e ben conservati.  A dicembre 2010 abbiamo scoperto l'esistenza del progetto, che era stato approvato come protocollo di intesa da quasi tutti i comuni interessati. Il Comitato si è formato e ha iniziato subito ad agire e ad oggi abbiamo ottenuto che la maggioranza dei comuni abbia ribaltato la propria posizione riconoscendo l’importanza di proteggere il paesaggio e l’economia locale. La provincia di Arezzo, di Siena, il CFS hanno tutti dato pareri negativi. 

La Regione Toscana si è fatta interprete di queste posizioni ed ha portato al Ministero dell’Ambiente una posizione molto critica, chiedendo di rivalutare il tutto e di motivare la necessità di un'opera così costosa e distruttiva. In queste settimane la Regione ha in corso un tavolo tecnico con la società proponente per valutare il progetto. Per ora non ci sono certezze, ma la posizione di quasi tutti gli enti locali interessati dovrebbe rendere difficile la riproposizione del progetto in quel percorso. 

La posizione del Comitato Alta Tensione è quella di opporsi ad un simile percorso, e di chiedere a Terna di dimostrare la necessità di un simile rafforzamento delle linee. 
Il legale che ci supporta nella nostra attività ha predisposto delle "osservazioni"  al documento di SIA di Terna, e alle varianti che Terna ha poi apportato. Una giovane architetta, esperta di paesaggio, ha fatto un ottimo lavoro tecnico di smontaggio della SIA di Terna. 


Abbiamo anche lanciato una petizione, sia online che tramite la raccolta di adesioni  con banchini a mercati, feste ed altre occasioni pubbliche, ed in 2 mesi abbiamo raccolto oltre 3000 firme. http://www.firmiamo.it/comitato-alta-tensione : abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile, firmate e diffondete l’appello!

Abbiamo anche organizzato assemblee pubbliche in tutti i comuni che hanno avuto un’ottima eco anche sulla stampa locale. Il Fai è intervenuto con una lettera al presidente della regione e indicando la nostra campagna qui http://www.fondoambiente.it/arezzo-ar-toscana-sos-paesaggio.asp
 In questi mesi abbiamo anche scoperto che progetti simili stanno per devastare altre zone incontaminate in Friuli, Abruzzo e Calabria, che Terna giustifica con l’aumento dei consumi, ma i consumi non stanno aumentando e reputa necessari perché le linee sono vetuste, ma nel nostro caso non risponde a realtà in quanto i guasti sulle linee e i tempi di riattivazione almeno in Toscana sono sopra gli standard e le medie europee.
Vogliamo richiamare l'attenzione su questa situazione per assicurarci che il progetto che ci interessa da vicino non parta, così come ci augureremmo che fosse rivisto tutto l’impianto di queste “razionalizzazioni” che devasterebbero fasce importantissime di quello che rimane del paesaggio italiano. 
Speriamo che si possa far diventare questa una campagna nazionale.

Vi ringraziamo dell'attenzione
 Roberto  Stucchi Prinetti




Lucca, Piazza S. Michele






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Rimigliano: meglio ridere che piangere...



Rimigliano: meglio ridere che piangere...
Dai, fatti due risate. Clicca qui per vedere che cosa il Comune di San Vincenzo considera volumi da recuperare dentro la tenuta di Rimigliano... Buon divertimento!http://www.comitatopercampiglia.it/blog/2011/10/08/rimigliano-le-carte-del-comune-rilette-dal-forum/



Petizione per la ratifica della Convenzione europea per la protezione del patrimonio archeologico

Cari amici,

Ho appena letto e firmato la petizione online.: «per la ratifica della Convenzione europea per la protezione del patrimonio archeologico»

http://www.petizionepubblica.it/PeticaoVer.aspx?pi=P2011N14577

Io concordo con questa petizione e penso che anche tu potrai essere d'accordo..

Firma la petizione e divulgala fra i tuoi amici.

Grazie,
Daniele Quinti 

Giornate di studio sul paesaggio 3-5novembre 2011

Giornate di studio sul paesaggio, ottava edizione, dedicata a Carmen Añón
giovedì 3, venerdì 4 e sabato 5 novembre 2011


Alla cortese attenzione della redazione,
giovedì 3, venerdì 4 e sabato 5 novembre 2011  gli spazi Bomben di Treviso ospiteranno l’ottava edizione delle giornate di studio sul paesaggio, appuntamento annuale cruciale del lavoro scientifico della Fondazione Benetton Studi Ricerche.
L’ottava edizione pone al centro le relazioni tra luogo e comunità. Dalla mobilitazione per proteggere un luogo alla responsabilità per governarlo. Il governo dei paesaggi e la costruzione delle comunità: esperienze e ricerche.

Il programma dei lavori, che coinvolgerà esperti, studiosi e testimoni della vita dei luoghi, si articolerà in tre momenti distinti, corrispondenti alle tre giornate.

Silvia Cacco

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giovedì 4 agosto 2011

PROVINCIA: COMUNE: TIPO DI BENE: AUTORE FOTO: DATA FOTO:

mercoledì 3 agosto 2011

Dopo Baratti, Rimigliano

Seconda estate di lotta sul territorio per il Comitato

Agosto 2010 iniziava la battaglia per Baratti.
Agosto 2011 si decideranno le sorti della Tenuta di Rimigliano e, in un prossimo futuro, della spiaggia pubblica.


Il Comitato, insieme alle liste civiche di Campiglia, San Vincenzo, Suvereto, Comitato Giù le mani da Baratti, Legambiente e Rifondazione , in una assemblea partecipatissima a San Vincenzo, ha posto le basi per una comune fruttuosa azione di lotta.


Oltre Rimigliano, a San Vincenzo è in pericolo tutto il territorio:


si contesta oggi un cosiddetto "ecomostro" costruito sulla duna a 2 passi dal mare

mentre altre costruzione sono previste sulla spiaggia


senza parlare della riduzione della Via della Principessa con gravi pericoli per la circolazione.

Ma non si dimentica Campiglia! Molti dei nostri temi sono sotto osservazione (Monte Valerio, le Lavoriere, la Valle di Fucinaia).



Cordiali saluti

Rimigliano, novità



Per capire ancora meglio il caso Rimigliano
Un testo che fa il punto sulla vicenda calda dell'estate in Val di Cornia.

Una svolta importante, sempre sull'argomento Rimigliano:
Il Gruppo d'Intervento Giuridicodopo segnalazioni da parte del Comitato per Campiglia,
 ha  inoltrato un ricorso avverso la variante urbanistica e mandato il dossier alla Commissione Europea.

Infine, l'appello di un gruppo di docenti italiani e stranieri per valorizzare e sviluppare
la legge toscana sulla partecipazione dei cittadini.

Queste notizie e tante altre da scoprire sul nostro sito, aggiornato in tempo reale

Cordiali saluti e buon fine settimana!

prossima demolizione di edificio liberty - Busto Arsizio


Vi segnalo la prossima, imminente demolizione di un edificio "liberty" a Busto Arsizio che per il suo valore storico, i suoi valori stilistici - formali ed il suo contributo nella formazione di un ambiente urbano di qualità, sarebbe a mio parere degno di conservazione.
Si trova in via Biancardi angolo via Pisacane.
Vi invio in allegato alcune foto ....
Grazie e cordiali saluti.

Arch. Giovanni Ferrario


domenica 10 luglio 2011

RIMIGLIANO: cresce la mobilitazione CONTRO il piano del Comune


Successo dell'assemblea pubblica di venerdì sera che ha riunito quasi 200 persone sul porto di San Vincenzo.
Importante l'intervento sorpresa di Massimo Morisi, garante della Regione Toscana, che ha lanciato l'idea di una partecipazione dei cittadini per il futuro della Tenuta.


Fra gli oratori, Massimo Zucconi della lista civica Comune dei Cittadini. 


L'interesse per il caso Rimigliano si estende oltre i confini della Val di Cornia:
Domani, alle ore 9:35, Controradio dedica una puntata all'argomento. Da seguire in diretta anche dal sito http://www.controradio.it/

Per concludere, questa novità sul sito del Comitato per Campiglia:

Cordiali saluti.


mercoledì 8 giugno 2011

Lucca - Parco RIMEMBRANZA di Piazzale Verdi - INCONTRO PUBBLICO

Inviamo, in allegato, depliant e comunicato stampa relativi all'incontro
in oggetto che si svolgerà Venerdì 27 maggio (ore 17/19,30) a Lucca, Sala
Accademia 1 di Palazzo Ducale.
Si auspica un'ampia e attiva partecipazione.
Si richiede di inoltrare la notizia presso le proprie mailing list.
Ringraziamo sentitamente
ITALIA NOSTRA LUCCA

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Italia Nostra Sezione di Lucca
C.P. 158 - 55100 Lucca
tel/fax - 0583.48461
E.mail - lucca@italianostra.org
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mercoledì 18 maggio 2011

Spiaggia di Latte

Cari amici di Paesaggiosos,
siamo a Latte, frazione di Ventimiglia, a tre chilometri dalla frontiera francese, a ridosso dei giardini Hanbury e del sito dei Balzi Rossi. 
La spiaggia, da sempre a disposizione della comunità e dei villeggianti, è la maggiore attrattiva della frazione. Il nuovo proprietario di una storica villa ha tracciato nuovi confini lasciando, come si vede, ben poco alla spiaggia pubblica. E’ stato autorizzato da qualcuno? Se sì, da chi? Chi è responsabile di tanto scempio ambientale? Si può in qualche modo intervenire a salvaguardia del bene pubblico?
Cordialmente,
Enzo Barnabà

venerdì 13 maggio 2011

FERMIAMO I LAVORI ACCANTO ALLA CHIESA DELLA PONZELLA!

13.mag.11 - FERMIAMO I LAVORI ACCANTO ALLA CHIESA DELLA PONZELLA! 



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L'OPPOSIZIONE CONTRO I LAVORI ACCANTO ALLA CHIESA DELLA PONZELLA
Fermiamo la costruzione accanto alla chiesetta della Ponzella! In soccorso della battaglia urbanistica e sociale portata avanti da sempre dal Gruppo Quartiere S.Paolo ecco arrivare... i nostri, impersonati dai capigruppo consiliari dell'opposizione: Giuseppe Marazzini (Sinistra Legnanese), Marina Gusmeri (Insieme per Legnano), Raffaele Giordano (Italia dei Valori) e Rosaria Rotondi (Partito Democratico).

La decisione di avanzare una seria proposta per evitare lo "scempio" tante volte criticato dai residenti è stata ufficialmente comunicata l'altro giorno, durante l'incontro con la stampa per la discussione attorno al nuovo PGT.

Cosa chiederanno, come si muoveranno i gruppi dell'opposizione? In maniera unitaria,  verrà avanzata la richiesta di una sospensione dei lavori previsti dall'impresa che ha acquistato il terreno dalla contrada S.Bernardino. Quindi, nella maniera più corretta e con un iter che rispetti ogni regola urbanistica e civile si cercherà di "spostare" il diritto di costruzione in altra parte della città, promuovendo quindi un'azione perchè si trovi anche una soluzione all'originale questione avanzata dal quartiere che chiede, in quella parte di terreno, un'area pubblica, una piazzetta, un luogo all'aperto di aggregazione. Insomma, una soluzione che rispetti la chiesetta e quello che rappresenta per il quartiere.

Un progetto non di facile attuazione, ma qualcuno alla fine ci sta provando e, sicuramente, alla Ponzella, oggi qualche speranza in più perchè la chiesetta trovi il giusto rispetto torna a concretizzarsi.

Qui sotto il volantino diffuso dal Gruppo di quartiere S.Paolo per denunciare ancora una volta il danno che altro cemento potrebbe portare accanto alla chiesa.

domenica 1 maggio 2011

Una miniera minaccia gli antichi monasteri buddisti dell’Afghanistan


Quotidiano di Storia e Archeologia

Una miniera minaccia gli antichi monasteri buddisti dell’Afghanistan

maggio 1, 2011
di Aezio
Un’operazione di salvataggio è in corso per salvare quanto più possibile dagli antichi monasteri buddisti di Mes Aynak, in Afghanistan, prima che le montagne diventino una miniera a cielo aperto e il sito venga distrutto.
In quello che è attualmente il più grande scavo archeologico del mondo, circa 1.000 lavoratori stanno cercando di scavare reperti del secondo sito buddista più importante del paese (insieme a Hadda), dopo Bamiyan.

Scavatori a Mes Aynak (AP Photo)
Il sito, un ex campo di addestramento di Osama bin Laden, è stato affittato a una compagnia mineraria cinese per la produzione di rame. Solo ciò che potrà essere scavato e rimosso in sicurezza verrà salvato.
Nonostante l’imminente perdita archeologica, Mes Aynak ha ricevuto scarsa attenzione a livello internazionale. Inoltre, il patrimonio afgano ha sofferto molto negli ultimi anni di guerra e dei saccheggi e vandalismi dei talebani.
Mes Aynak (“piccolo pozzo di rame”) si trova a 40 km a sud-est di Kabul, in una regione arida. I monasteri buddisti risalgono dal terzo al settimo secolo, e sono situati nei pressi dei resti di antiche miniere di rame. Non è chiaro se il monastero venne originariamente creato per servire i minatori o se i monaci si insediarono lì per lavorare loro stessi le miniere.
Qui, 2.000 km su per le montagne, Bin Laden istituì un campo di addestramento nel 1999 per preparare i terroristi all’attacco dell’11 settembre. Tutte le tracce del campo sono sparite, ma la regione resta una roccaforte dei talebani.
Durante i primi anni del 2000, diffusi saccheggi avvennero nei siti buddisti dopo che il governo di Kabul trovò difficoltà a imporre il controllo. Gli archeologi stanno ora scoprendo decine di statue con le teste mancanti che sono state rotte per essere vendute.

Il destino di Mes Aynak è cambiato nuovamente nel 2007, quando il governo ha negoziato una concessione mineraria di 30 anni con la China Metallurgical Group. I resti archeologici si trovano proprio sul secondo deposito di rame più grande al mondo. L’affare da 3 miliardi di dollari rappresenta il più grande investimento straniero nella storia dell’Afghanistan.
Il progetto minerario dovrebbe portare importanti benefici economici al paese, ma si tratta di scavare una miniera enorme a cielo aperto che avvolgerà la maggior parte dei resti archeologici. Anche se l’estrazione non è ancora iniziata, un gran numero di lavoratori cinesi sta già costruendo le infrastrutture.
Gli scavi di salvataggio sono cominciati nel 2009 a Gol Hamid, che si trova in un passo di montagna adiacente a un campo cinese. Il lavoro è stato realizzato dall’Istituto Nazionale di Archeologia e dalla Délégation Archéologique Française en Afghanistan (DAFA). Parte del complesso monastico è stato scavato, portando alla scoperta di una cappella a volta, di celle dei monaci e magazzini. Sono inoltre state trovate statue di terracotta policrome, tra cui un Buddha.
Lo scorso anno i lavori archeologici sono stati trasferiti a Tepe Kafiriat, più in alto sulle montagne. Il complesso fortificato di 80 metri originariamente aveva otto stupa (torri cerimoniale per le reliquie) rivestite in pietra, che circondavano la stupa principale.
Tra i reperti vi sono un Buddha disteso lungo 7 metri e pitture murali. Gli archeologi hanno anche scoperto un paio di piedi grandi che sono tutto ciò che rimane di una statua di 3 metri (la parte principale è stata saccheggiata o distrutta nei primi anni del 2000). È stato anche scoperto un antico Buddha di legno, un materiale che molto raramente sopravvive.
Anche se relativamente poco è stato scavato, gli archeologi sono tenuti a completare il loro lavoro entro 14 mesi. L’estrazione del rame dovrebbe iniziare nel 2014.

(AFP/GETTY IMAGES)

(AFP / GETTY IMAGES)

(AFP / GETTY IMAGES)


Omar Sultan, il vice ministro per l’informazione e la cultura, lo scorso marzo aveva promesso che da aprile il numero di archeologi sarebbe passato da 30 a 65 e il numero di operai sarebbe aumentato di dieci volte, da 90 a 900. Il sito è protetto da una forza di 1.600 soldati.
I costi di scavo sono ora stimati a 28 milioni di dollari, anche se non è chiaro se l’intero sito sia stato sondato. I finanziamenti provengono dal Ministero delle Miniere ed eventualmente dalla società cinese. I cinesi hanno anche promesso di inviare archeologi.
I reperti più importanti sono stati trasferiti al Museo Nazionale di Kabul, anche se le sue strutture di stoccaggio e conservazione sono inadeguate a gestire il volume di materiale che è stato riportato alla luce.
Il 15 marzo, dei reperti di Mes Aynak sono andati in mostra a Kabul. L’esposizione “Along the Silk Road: Recent Excavations from Mes Aynak” (Lungo la Via della Seta: recenti scavi da Mes Aynak), con 70 delle più importanti scoperte, è stata finanziata dalla ambasciata americana a Kabul.
Il governo ha in programma di costruire un nuovo museo vicino a Mes Aynak, in un sito nella provincia di Logar. Sarà a 8 km dalla miniera. Si spera di poter smontare le stupa e ricostruirle nel nuovo museo.
Il vice ministro Sultan ha un interesse personale in Mes Aynak, dal momento che nel 1976 ha collaborato con archeologi sovietici per un primo rilevamento. “Si, abbiamo abbastanza tempo”, dice ottimista. “Abbiamo un accordo con il Ministero delle Miniere per salvaguardare l’archeologia”. Gli archeologi, tuttavia, hanno espresso il loro orrore per la corsa all’estrazione del rame.

mercoledì 27 aprile 2011

Consorzio Agrario di Venturina: a che punto siamo?

Molti dei problemi di Campiglia sollevati in quasi quattro anni dal Comitato, sono rimasti in sospeso perché a distanza di quasi otto mesi dalla presentazione delle Osservazioni al Regolamento Urbanistico, tutto è rimasto nel cassetto ed il Comune non ha ancora presentato le controdeduzioni alle osservazioni e approvato il Regolamento urbanistico. 
Il Comitato ha studiato le Osservazioni presentate e ritiene importante farle conoscere e illustrarle nell'ottica che per partecipare occorre innanzi tutto conoscere. 
Con l'occasione, argomento per argomento viene fatta la cronistoria delle azioni del Comitato e dei rapporti con l'Amministrazione, gli Enti, le forze politiche e la stampa. 
Il primo degli argomenti trattati è la vicenda del Consorzio Agrario di Venturina.


A questa seguiranno:
  
- la RTA alla Fonte di Sotto
- la Cava di Montevalerio
- la Cava di Monte Calvi
- le aree destinate a trattamento inerti delle Lavoriere
- il tema delle serre e della centrale a biomasse
- la tutela del patrimonio archeologico

Buona lettura e cordiali saluti.

martedì 19 aprile 2011

Il calvario dell'ulivo: giardini Hanbury vs Euroflora



Fenomeni da baraccone: Euroflora e l’ulivo millenario

ulivononnoTutto nasce dalla mail di un lettore di Repubblica: «Ma se suo nonno fosse l’uomo più vecchio del mondo, lo costringerebbe ad un viaggio di mille chilometri per esporlo su un palco?». Era una provocazione per una riflessione sulla star di Euroflora: l’olivo gemello. Un incredibile esemplare di pianta a due tronchi, proveniente dalla Puglia, la cui età è stimata attorno ai 2400 anni. Abbiamo chiesto un parere al professor Mauro Giorgio Mariotti, ordinario di botanica alla facoltà di Scienze dell’Università di Genova e presidente, per conto dell’Ateneo, dei Giardini Hanbury di Ventimiglia, tra i più noti al mondo.
Allora professore, era il caso di muoverlo il “vecchietto”?
«La premessa è che gli olivi sono abituati a stare in un certo posto e se portati da un’altra parte soffrono. Io pure ho qualche perplessità su questa scelta anche se è un rischio abbastanza calcolato. Ripeto, qualsiasi pianta, spostandola, un poco soffre. Dalla loro gli ulivi hanno una buona capacità di ripresa. Pur avendo tronchi colossali hanno radici poco profonde, con tessuti che le rigenerano. Poi c’è anche l’aspetto del trasporto… >.
Quale?

«Purtroppo devono potarli per farli stare in un container. Certo anche la chioma tagliata ad arte può essere apprezzabile a chi piace la scultura più che la natura. Io, in questo caso, preferisco la seconda».
Si insegue la spettacolarizzazione anche nella botanica?
«Mah, il fatto è che l’ulivo millenario e gli altri esposti ad Euroflora vanno inquadrati in un problema più ampio, di una pratica che dal punto di vista ambientale, ecologico e paesaggistico non è da favorire. La moda recente di creare giardini e parchi privati con prato all’inglese e ulivo millenario o centenario al centro. Ci sono anche architetti dei giardini che progettano situazioni di questo genere piuttosto incoerenti per un ambiente Mediterraneo come il nostro. Anche delle archistar… «
Come Paolo Pejrone?

«Non voglio polemizzare con lui, ma si è aperta una discussione sulle sue scelte in questo senso realizzate nel giardino della villa di Alassio di Antonio Ricci».
L’ulivo millenario è una buona pubblicità per questa branca del commercio pugliese.

«In Puglia, che è la regione più ricca di piante antiche, hanno anche fatto una legge per proteggere il paesaggio dell’ulivo. Tutte queste piante che vengono mandate al nord, spesso in Lombardia dove sono sovente schiantate dal gelo, una volta sradicate trasformano il paesaggio originario. Tutti questi ulivi caratterizzavano un tratto delle Puglie perpetuandone l’immagine naturale. Se non ci sono più, le aree saranno diventate urbanizzate, oppure agricole di diverso tipo».
E in Liguria?

«Sarebbe importante conservare al meglio quelli che abbiamo, seppur non millenari. Penso a tutte le piante sacrificate per creare dei box in collina. Insomma, ci indigniamo per l’Acquasola ma poi, magari, apprezziamo questo tipo di giardino senza pensare cosa c’è dietro, ovvero lo sradicamento di un ulivo dalla sua collocazione naturale».
Invece?

«Sarebbe meglio un prato con tante specie del Mediterraneo, più colorato, che sopporti meglio l’aridità. Gli olivi conserviamoli».
A Euroflora ci siete anche voi dell’Università e avete pure il vostro “vecchietto”.

«Sì con uno stand che ospita una collettiva degli orti botanici e una mostra didattica. E il nostro “vecchietto” è un fossile, un tronco ricavato dalle torbiere della val d’Aveto di 4mila anni».