A SALERNO NASCE UN COMITATO PER DIRE NO
AL CRESCENT DI BOFILL
A Salerno è nato un Comitato per dire no al "Crescent", il mastodontico lotto cementizio progettato dall'architetto catalano Bofill. Centinaia di cittadini si sono mobilitati contro l'edificio – saracinesca che sorgerà nei pressi della storica spiaggia di Santa Teresa, un'area –tra le più pregiate - che chiude il noto lungomare della città tirrenica.
Il progetto prevede la costruzione di centinaia di alloggi privati a immediato ridosso del mare, in una zona – in tempi recenti - demanio marittimo. Un enorme edificio a mezza-luna. E poi parcheggi pertinenziali interrati, e così via. Tutto stretto nelle mani dei privati. Il vantaggio per la collettività risiederebbe nella costruzione di parcheggi sotterranei, ora invero già esistenti in superficie. Anni dopo gli abbattimenti del "Fuenti", delle catapecchie lungo la Litoranea di Eboli, del Villaggio Coppola a Castelvolturno, del cosiddetto "edificio saracinesca" a Punta Perotti sul lungomare barese, sul lungomare di Salerno si dà corpo ad interventi esalanti un intenso odore cementizio. Quarantaquattro mila metri cubi di calcestruzzo. Una "muraglia" alta trenta metri che si estenderà per ben trecento metri alterando per sempre un pezzo di città: tratti emblematici del Lungomare e del centro storico vedranno chiudersi la visuale verso il mare e verso la Costiera dall'anfiteatro di cemento di Bofill.
Il Comitato "No Crescent" in pochi giorni ha raccolto decine di adesioni e di firme: l'obiettivo è opporsi all'alterazione del paesaggio e alla programmata cementificazione di Santa Teresa.
Il pensiero corre veloce ad Armando Perotti - poeta barese – che negli anni '20 lottava contro l'edificazione del "palazzo - saracinesca" il quale rappresentava un ostacolo all'estensione a perdita d'occhio del lungomare del capoluogo pugliese. Così il letterato dava voce alla sua indignazione: "Compierono la <criminosa follia> di chiudere con un edificio, di cui non discuto la forma e gli scopi, lo sbocco del corso sul mare. In un altro Paese quella infamia sarebbe stata cancellata a furia di popolo: da noi ci si abitua a tutto, anche ad essere accecati, a essere soffocati". Mobilitarsi per non rimanere asfissiati dal cemento è ora possibile.
Comitato NO CRESCENT
Il Consiglio direttivo:
Pierluigi Morena, avvocato
Renato Giordano, architetto
Luciana Cantore, geologo
Gennaro Antico, ingegnere
Andrea Cioffi, ingegnere
Feliciano Di Niola, architetto
Marco Coraggio, architetto
comitato.nocrescent@gmail.com
2 commenti:
Abito a Salerno da circa 30 anni e veramente quella zona "dietro il jolly" non è mai stata un pezzo di città vivibile, ma solamente una zona di parcheggio anche piuttosto brutta da cui il mare non si vedeva nemmeno. Ho dato uno sguardo al progetto della piazza e del "crescent" e non mi sembra che possa essere considerato un ecomostro, Gli spazi liberi sono ampi e l' altezza del crescent è all' incirca quella dei palazzi circostanti. Si può fare di meglio?
forse si forse no ma almeno ci si muove con un progetto di crescita cittadina coerente che ha già dato buoni risultati in altre zone.
Anche per l' hotel Salerno, da alcuni erano state avanzate previsioni di impatto catastrofiche ma l' edificio si è ben inserito nel contesto e la zona mi sembra complessivamente migliorata. Vogliamo parlare poi della lungo irno?, del parco del mercatello?, dove stanno queste bruttezze e questi eco mostri.
Allora non facciamo comitati contro è facile ma non serve alla città, Facciamo invece dei comitati di critica e indirizzo, dei comitati di proposta e forse saremo utili alla città e parteciperemo al suo cambiamento.
A questo proposito è uscito un articolo su Tafter che trovate al link http://www.tafter.it/2009/06/17/questa-e-la-salerno-che-crescent/
Spero possa essere utile
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