Spett. Soprintendenza Archivistica Via Magenta n.° 24 20123, Milano
Spett. Soprintendenza Beni Architettonici e Paesaggio, Palazzo Reale, Piazza del Duomo n.° 14, 20122, Milano
All’attenzione Arch. Stolfi
E p.c. al sig. Sindaco del Comune di Busto Arsizio (Varese)
E p.c. Assessore all’Urbanistica del Comune di Busto Arsizio (Varese)
E p.c. Assessore alla Cultura del Comune di Busto Arsizio (Varese)
E p.c. alla Giunta Comunale di Busto Arsizio (Varese)
E p.c. ai sigg. Consiglieri Comunali di Busto Arsizio (Varese)
OGGETTO: demolizioni immobili industriali dismessi in Busto Arsizio in via Bezzecca – via V. Monti – via Dante
Sono in corso i lavori di demolizione dell’edificio in oggetto; avverso tale intervento (che fa purtroppo seguito ad una serie rilevante di cancellazioni di un patrimonio storico – artistico – ambientale che caratterizza il recente passato di Busto Arsizio), si fa presente quanto segue:
1) l’edificio, costruito agli inizi del Novecento, è opera di un architetto che ha operato sul territorio con qualità professionale indiscussa.
2) La facciata dell’edificio su via Dante ed il suo risvolto sullo spazio delle FF.N.M. si completano in una situazione ambientale consolidata e che ben ha caratterizzato (per chi arriva a Busto Arsizio dalla limitrofa stazione, ormai metropolitana) una tranche di storia cittadina (una volta capitale del tessile …). Anche per la rilevanza ambientale che il complesso riveste nel contesto di cui fa parte anche il Cinema Sociale, della frontistante ex Tessitura Vignati.
Lo evidenziano le foto allegate.
3) Una seria e ben meditata progettazione potrebbe, accanto alla “previsione del nuovo” anche “audace”, prevedere il mantenimento delle facciate ed anche di parte dei volumi e degli edifici esistenti trasformati nell’uso (loft – terziario – commerciale …). E ciò soprattutto in prossimità dello “storico” Cinema Sociale di cui resta a testimonianza l’involucro.
4) Si fa presente che e’ singolare permettere la demolizione di un bene con notevole impatto ambientale senza avere conosciuto e valutato il risultato finale.
La demolizione riguarda solo una parte del complesso o è totale? Come sarà il nuovo intervento? Sono domande a cui ritengo non possa essere negata risposta previo il rilascio di qualsiasi autorizzazione ad operare sul territorio.
Quantomeno si sarebbe dovuto approvare un planivolumetrico, se non una progettazione di dettaglio, per poter giudicare la valenza del nuovo impatto ambientale anche ai sensi della L.R. 12/2005.
Si chiede che codeste Soprintendenze intervengano con gli strumenti in proprio possesso per fare finire una “strategia” perversa nell’uso del territorio Bustese.
Busto Arsizio, 21.11.2008
Dott. Arch. Giovanni Ferrario
Nessun commento:
Posta un commento