Subject: VA BENE? - Fiesole: Dillo al tuo sindaco!
COMITATO SAN SALVI CHI PUO' FIESOLE: DILLO AL TUO SINDACO !
COMITATI DEI CITTADINI FIRENZE
COMITATO SAN SALVI CHI PUÒ
BOCCACCIO PARK ? VALLE DEL MENSOLA A RISCHIO "VALORIZZAZIONE"
7 febbraio 2007
Esiste un interessante disegno pubblicato nelle “Illustrated London News” del 1893 e intitolato Her Majesty Queen Victoria sketching the Laghetto of Villa Leader.
Esiste un’opera minore di Giovanni Boccaccio, un poema in ottave, intitolato Il Ninfale fiesolano nel quale è narrato l’amore prima gioioso, poi tragico, del pastore Affrico e della ninfa Mensola.
Tutt’e due hanno in comune l'ambientazione in un appartato e ameno luogo della collina fiorentina, la valle del Torrente Mensola.
Esiste qui da sempre una bella strada sterrata, di fatto un comodo sentiero (intitolato a Lorenzo de’ Medici), segnalato con i segni rossi e bianchi del CAI, che, partendo dal borgo di Maiano e costeggiando da un lato le storiche cave di pietra serena e dall'altro l'area naturale protetta del Mensola, conduce alla via dei Bosconi, subito a nord di Fiesole.
L’idea, nobile, era quella:
di realizzare una specie di cammino della memoria in onore dei grandi scultori del Rinascimento fiorentino ed anche di Leonardo da Vinci che, da lì sopra, dalla cima del Montececeri, sperimentando i suoi marchingegni, sembra abbia tentato l’avventura del volo umano;
di celebrare quel paesaggio, ancora oggi per lo più intatto, con quel perfetto equilibrio tra naturale e artificiale, tra pieni e vuoti, tra vedute a corto e lungo raggio che tanto ha affascinato i viaggiatori tra Otto e Novecento.
L’area si caratterizza, oltre che per la bellezza, anche per il sorprendente silenzio, a pochissima distanza dalla rumorosa e caotica città. Proprio per questi motivi gli abitanti del luogo e molti fiorentini, in tutte le stagioni, hanno da sempre frequentato questi luoghi e questo sentiero non carrabile, per trovarvi sollievo al degrado della vita cittadina.
OGGI QUEST’AREA E’ IN PERICOLO!
Recentemente, il consigliere comunale Giorgio Gasperi Campani, di “Fiesole Tua”, ha presentato un ordine del giorno per trasformare questo sentiero in una strada carrabile, una specie di circonvallazione a est di Fiesole, per deviare dal centro del comune il traffico proveniente dal Salviatino.
Gli abitanti del luogo, altri cittadini della zona est e il Comitato “San Salvi chi può” di Firenze si sono opposti partecipando numerosi al Consiglio Comunale che discuteva della proposta.
Il sindaco Fabio Incatasciato, spiazzando tutti, ha detto che non era prevista alcuna strada. Infatti l’unico progetto in discussione nella zona era (ed è) quello di una “strada parco” carrabile (ossimoro di origine anglosassone), completata da aree attrezzate per il pic-nic, centro servizi per iniziative sportive e d’intrattenimento, allargamento della strada in corrispondenza del borgo di Maiano, e chi più ne ha più ne metta, come purtroppo previsto anche dal Piano Regolatore.
Tutto ciò anche al fine, sembra, di facilitare l’accesso a previste future attività turistico-ricettive extra alberghiere, e di permettere la “valorizzazione” di quella valletta, ora troppo appartata e solitaria.
Nei giorni scorsi poi alcuni sconosciuti, forse per accelerare la pratica della “strada parco”, hanno accuratamente coperto i segni del CAI sulle pietre e scortecciato quelli che si trovavano sugli alberi. Nel frattempo proprio sotto le cave si sono aperti dei piazzali e, pare, che persino il parroco del luogo, come Don Abbondio, sia stato scoraggiato da certi bravi locali dal percorrere quel sentiero.
Ricordiamo che anni fa, dalla parte di Baccano, non lontano dalla via dei Bosconi, fu aperta, addossata alla sorgente del Mensola, una discarica i cui liquami finivano per versarsi nel torrente. Per questo fatto, il Sindaco di Fiesole di allora, fu condannato. Il fatto è che la discarica ha continuato a funzionare e, dopo che la strada da Baccano fin lì è stata asfaltata, continua a svolgersi un certo transito di camion, soprattutto per lo scarico illegale di inerti provenienti da lavori stradali ed edilizi.
È da notare che l’eventuale “valorizzazione” della zona orientale della collina fiorentina non sarebbe priva di collegamento con analoghe iniziative che stanno avvenendo nella parte di pianura del Mensola, accanto al centro tecnico di Coverciano.
PER QUESTO CHIEDIAMO che:
il sentiero panoramico resti sterrato e sia utilizzato come percorso ciclo – pedonale che attraversa l’intero parco di Montececeri;
sia attuata la riqualificazione dell’intero parco, escludendo qualsiasi forma di pericolosa “valorizzazione” a fini ricettivi del parco stesso e delle aree limitrofe;
sia avviata la bonifica integrale della discarica dei rifiuti;
ci sia un efficace controllo per prevenire le violazioni della libera e serena fruizione del parco.
Nota storica
Verso il 1891 Lucy Emily Baxter, che si firmava Leader Scott, scrisse una guida di questi luoghi a sancire la loro fama ed anche quella di John Temple Leader proprietario della tenuta ed autore del restauro del Castello di Vincigliata.
Fu proprio per questo che la Regina Vittoria nell’aprile del 1893, si scomodò a visitare la località e, secondo un’abitudine tutta inglese, produsse alcuni acquerelli di un suggestivo laghetto che si trova lì vicino.
CAVE DI MAIANO
COMITATI DEI CITTADINI FIRENZE
FIESOLE 2 aprile 2007
ovvero
il rito dell’autoreferenzialità
dei politici e degli amministratori
nel palazzo
e la resistenza in strada dei cittadini
Ultimamente si devono essere presi una bella paura i diessini di Fiesole per invitare mezza Toscana dei Sindaci, esponenti del Governo e del Parlamento, di varie Università e un trafelato Piero Fassino a parlare, il 2 aprile scorso, di Territorio, Cultura, Sviluppo presso la Fondazione Italianieuropei.
La fulminea assemblea, convocata proprio di fronte all’area Garibaldi, a due passi dall’Auditorium e dalla Piazza Mino, oggetto delle numerose denunce del Comitato per Fiesole e del Coordinamento regionale dei Comitati toscani per la difesa del territorio, è iniziata alle 10 passate e all’una e mezzo era già finita.
A nessuno però doveva sfuggire il carattere riparatore di questo Concilio di amministratori, funzionari e urbanisti di area DS e Margherita nella “diocesi” fiesolana, dopo l’insulto di Alberto Asor Rosa che, qui vicino, l’11 marzo, aveva tenuto l’importante Convegno dei Comitati dei Cittadini.
Affinché il rito godesse della massima sacralità era stato impedito il contraddittorio in aula agli infedeli (Comitati e Associazioni), mediante una perentoria dichiarazione del Sindaco Fabio Incatasciato: “Ascoltare sì, parlare no”.
Naturalmente valeva per gli officianti il divieto di pronunciare la parola blasfema: “Campi”.
Vincolanti invece le formule canoniche: “Conservazione attiva”, “Filiera virtuosa”, “Governance”, “Reddito e non rendita”, “Quando si può, si fa”.
Nei confronti dei Comitati dei Cittadini, presenti all’esterno con un presidio, era stata scelta la strada del sorriso e della pacca amichevole: il tutto però fuori della sala.
Per gli Amministratori toscani di centro-sinistra, a iniziare da Claudio Martini, il territorio non è più solo espressione della società e dei rapporti di produzione, luogo di compensazione dei tempi lunghi della storia in rapporto ai tempi brevi delle attività umane, ma esso stesso mezzo di produzione, fattore di sviluppo diretto, da spendere sul mercato della crescita economica.
Così parole come vincolo, restauro, estetica, conservazione vanno tutte riviste in favore di un liberismo amministrativo e di un dinamismo economico capaci di coniugare tutela e sviluppo.
In Toscana proprio la qualità ambientale e paesaggistica, attrae la speculazione immobiliare, producendo un boom edilizio che ormai preme anche sul territorio collinare e di montagna.
A questo tipo di offensiva però non si tratta di opporre una difesa rigida e conservatrice ma di anticiparne le mosse andando incontro al capitale immobiliare con occasioni di trasformazione “in positivo”, chiamando a raccolta tutte quelle forze dell’imprenditoria privata interessate al miglioramento e alla produzione di reddito, piuttosto che alla speculazione tout court.
Per incentivare la difesa del patrimonio collinare, ad esempio, non si tratta di far rispettare rigidamente i confini di un vincolo, ma di incrementare la presenza abitativa, il “presidio” da parte della popolazione locale.
“Il territorio non è fatto solo della sua forma visibile” - dice Massimo Morisi - limitarsi alla difesa della forma di un paesaggio è perdente perché non incide sui rapporti produttivi che lo determinano. Ogni indulgenza verso l’estetismo, il ruralismo, la tradizione finisce così per essere considerata una copertura di rendite di posizione, di privilegi da estirpare, di sindromi da “nimby”.
Per i campioni dello “sviluppismo”, come Sivia Viviani (INU Toscana), Andrea Manciulli (DS regionale) e Riccardo Conti (Assessore all’urbanistica), la Toscana è una regione “troppo seduta sul proprio passato” e rischia, senza una ripresa economica vera, di trasformarsi in un pensionato dorato, in una terra popolata di vecchietti arzilli ed ospitali.
Qualsiasi istituto sovraordinante nel campo della pianificazione è perciò bollato di dirigismo e di ingerenza autoritaria, malgrado che la nostra Costituzione dica il contrario.
In questo ribaltamento dei significati, del senso comune, e anche della legalità, l’Alta Velocità tra Bologna e Firenze diventa “una grande opera ecologica”, la speculazione immobiliare una risposta al fabbisogno abitativo, le villette a schiera tutelano la collina, il business sul paesaggio contribuisce alla sua difesa.
A Fiesole non è stato perpetrato alcuno scempio e le forze dell’imprenditoria che operano in Toscana sono le migliori possibili: niente cupole affaristiche, niente Mafia. L’amministrazione è efficiente e non esiste corruzione. Non esistono ecomostri, ma solo 12 villette in Val d’Orcia che danno noia a qualcuno che viene “da fuori”.
La nebbia mistificatrice di questa neolingua copre la realtà delle cose, e per un po’ narcotizza la platea.
Resta il problema dei Comitati. Come affrontare questo bau bau?
Niente paura, in fondo è la Regione, dice Conti, ad aver suscitato questo dibattito, migliaia di persone hanno partecipato alla discussione sul PIT (Piano di Indirizzo Territoriale), quindi abbiamo contribuito anche noi a creare i Comitati. Ci si aspetta un po’ di riconoscenza, ma la guardia resta alta e il dialogo si fa con chi vuole dialogare. Poi, una volta fatto, si decide.
Persino il nome dello storico Riccardo Francovich, tragicamente deceduto pochi giorni fa e schierato da tempo contro le lottizzazioni di Fiesole, è assimilato al concerto.
Per la verità in questa kermesse rituale ci sono state anche delle voci diverse. Per esempio, c’è distanza tra il livello degli interventi degli Amministratori e il contributo di alcuni Universitari come Amerigo Restucci o Mariella Zoppi. Quest’ultima non ha taciuto gli elementi di crisi, la risibilità dell’uso di certi vincoli, l’inadeguatezza delle Soprintendenze, la grande quantità di progetti che vanno ad insediarsi in zone di crinale, approfittando del cosiddetto trasferimento di volumi.
Ma questa differenza di livello non rassicura: la gestione del territorio è affidata proprio a quegli amministratori, funzionari di partito, assessori, sindaci e geometri che costituivano il grosso dei partecipanti.
Nessuna vera riflessione del Convegno sul merito: il consumo territoriale, il regime dei suoli, e neanche sulla partecipazione dei cittadini, tranne l’invito ai Comitati a moderare i toni e a passare dalla denuncia alla proposta.
Il segretario dei DS Fassino, dopo il tradizionale omaggio alle meraviglie di Toscana, ha anche voluto concedere qualcosa alla protesta dei cittadini, ma non nel senso della difesa ambientale, su cui ha anzi ironizzato, quanto piuttosto in direzione dell’espansione e della modernizzazione.
La protesta dei cittadini a cui si riferisce è in realtà quella dei leghisti del Nord che, ci dice, chiedono strade mentre la sinistra si balocca sulle questioni ambientali e perde voti.
L’ottica politico - elettorale e l’assenza di una visione strategica in campo urbanistico si vedono anche quando Fassino indica nella legislazione della Regione un esempio per tutto il Paese. Entrando rudemente in un dibattito che non si è ancora spento in questa Regione, attorno alla questione della titolarità dei poteri in campo urbanistico, consacra la scelta del PIT di attribuire la supremazia decisionale al Comune: “ il potere che risponde ai cittadini ”.
Anzi, cosa ancor più grave, lo contrappone alla funzione delle Soprintendenze, cioè allo Stato.
In pratica il centro sinistra si è messo a rincorrere il federalismo leghista e le derive plebiscitarie della destra. Per il territorio si preparano soluzioni finali.
Di fronte ad un’iniziativa in gran parte costruita fra esponenti di partiti al governo locale e nazionale e che non ha ammesso non solo i Comitati dei cittadini, ma nessun interlocutore critico nei confronti delle linee che si stanno adottando nel governo del territorio toscano, come Comitati abbiamo deciso di rimanere fuori dal palazzo, sulla strada: abbiamo così potuto incontrare altri cittadini che, nel giro di pochi metri potevano “apprezzare” un repertorio di “scempi” che inutilmente le nomenklature amministrative e politiche chiuse nel palazzo cercavano di trasfigurare, in un rito sacrale ed esorcistico, in esempi di buon governo.
Di fronte all’arroganza e alla presunzione intellettuale
la nostra parola d’ordine non può essere che:
continuare a
RESISTERE, RESISTERE, RESISTERE
Alleghiamo i precedenti documenti su Maiano.
Nessun commento:
Posta un commento