Morazzone
Il sindaco blocca le ruspe nella villa che piace a Sgarbi
Villa Bianchi risale all’inizio del ‘900 ma giovedì mattina è iniziato il cantiere che ne prevede l’abbattimento. Il sindaco guadagna tempo impedendo l’uso del suolo pubblico per i mezzi, «ma serve l’intervento della sovrintendenza»
È scoppiata la guerra per villa Bianchi, la bella villa Liberty entrata al centro delle polemiche la settimana scorsa dopo la visita di Vittorio Sgarbi nel nostro territorio. La villa, costruita all’inizio del secolo scorso in pieno stile liberty, con tanto di affreschi all’interno, sarà presto abbattuta, ma la nuova amministrazione comunale non ci sta: «L’unica nostra speranza è l’intervento della Sovrintendenza, sono giorni che cerco di mettermi in contatto con loro per esporre la situazione prima che sia troppo tardi». Sovrintendenza che alla fine dello scorso anno aveva dato parere sfavorevole al progetto, ma non ponendo alcun vincolo e lasciando la libertà al Comune di istituire un vincolo ambientale a tutela.
Ora i tempi stringono perché proprio giovedì mattina la proprietà della villa, con tutte le autorizzazioni e concessioni in mano, si è presentata con tanto di gru per poter iniziare i lavori, secondo il progetto che prevede la demolizione e ricostruzione della villa. L’automezzo che avrebbe dovuto scaricare la gru, necessaria per l’inizio del cantiere, non aveva però i permessi di occupazione di suolo pubblico. La polizia Locale, intervenuta sul posto mandata dal sindaco Matteo Bianchi, ha fatto quindi spostare il camion e i lavori si sono fermati, con gli operai che attendono la sistemazione delle carte. Un modo, da parte del comune, come ammette lo stesso primo cittadino, di guadagnare tempo.
Il sindaco Bianchi aveva avuto lunedì un incontro con la proprietà della villa per cercare di evitare l’abbattimento e preservare la casa con una ristrutturazione, ma la proprietà non sembra voler proseguire su questa strada. «Il progetto è stato approvato dalla passata amministrazione – spiega Bianchi -, non voglio dare colpe, ma cerchiamo una soluzione per non perdere questo patrimonio. Intanto, stiamo facendo il possibile per cercare di ritardare i lavori sempre facendo rispettare la normativa, in attesa di parlare con la sovrintendenza».
30/07/2009
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