Presentazione dell'iniziativa: PAESAGGIOSOS.

Questo è il blog del sito PatrimonioSos, nato nel 2002 per iniziativa di semplici cittadini che operano in maniera del tutto volontaria e disinteressata per la difesa del patrimonio artistico italiano.

Nel corso degli anni alla redazione di PatrimonioSos sono arrivate numerose immagini che documentano danni al patrimonio e al paesaggio perpetrati in tutto il territorio nazionale e che per ragioni tecniche non è stato possibile inserire nel sito.

Ora grazie a questo strumento intendiamo mettere progressivamente online il nostro archivio fotografico e soprattutto integrarlo con nuove foto.

INVIATECI LE VOSTRE FOTO all'indirizzo:
lamonica1.paesaggiosos@blogger.com

LE ISTRUZIONI PER L'INVIO NEL MENU DI SINISTRA DEL BLOG.

martedì 24 febbraio 2009

I NUOVI BARBARI - Comunicato del Comitato per Campiglia

---- Messaggio inoltrato da comitatopercampiglia@alice.it -----
Data: Tue, 24 Feb 2009 09:43:20 +0100
Da:
comitatopercampiglia@alice.it
Oggetto: I NUOVI BARBARI - Comunicato del Comitato per Campiglia


In allegato il comunicato del Comitato per Campiglia dopo la
distruzione delle LAVERIE, testimonianze storiche della Miniera di
Monte Valerio. Si aggiunge foto attuale e di epoca per illustrare lo
scempio.

I NUOVI BARBARI: DEMOLITE LE TESTIMONIANZE STORICHE DELLA MINIERA DI MONTE VALERIO

2009-02-24

Comitato per Campiglia

Mail alla Redazione del 24-02-2009 - letta il 24-02-2009
A Campiglia la cultura della conservazione delle testimonianze materiali della storia del lavoro conta meno che zero.La prova: la demolizione delle LAVERIE della miniera di Monte Valerio, avvenuta in queste settimane. Nella conferenza di venerdi 20 Febbraio “Il sacco di Monte Valerio” indetta dal Comitato per Campiglia, Gianfranco Benedettini e Massimo Zucconi avevano illustrato la storia di quella che oggi è la Cava di Monte Valerio ma che fino dall’antichità fu luogo di estrazione dello stagno.In quell’occasione, era stata descritta anche la configurazione degli edifici della più importante miniera di stagno d’Italia realizzati in epoca di autarchia e inaugurati nel 1937.I fabbricati, in particolare quello destinato al lavaggio del minerale, presentavano caratteristiche di rilevanza storica. La descrizione e le foto presentate da Benedettini hanno fatto ben capire il grande valore testimoniale della storia del lavoro di una miniera che, con i suoi 750 dipendenti, ha fatto vivere per quasi cinquanta anni tutta Campiglia.Se ormai da decenni agli edifici industriali viene riconosciuto un grande valore documentario, storico ed architettonico, purtroppo bisogna prendere atto che a Campiglia non è così. Infatti il giorno dopo la conferenza abbiamo constatato che gli edifici principali e più interessanti della miniera erano stati demoliti nel giro di pochi giorni. Dopo i danni al paesaggio, non c’è rispetto neanche per i segni del lavoro.Siamo veramente indignati e vogliamo sapere se la SALES ha demolito i fabbricati abusivamente o se il Comune ha dato l’autorizzazione necessaria. In ogni caso si tratta di un atto di barbarie inaccettabile, di un grave danno al patrimonio archeologico-industriale, che deve obbligare il Comune a dare risposte chiare su cosa è accaduto e ad adottare i necessari provvedimenti.Comitato per Campiglia24 febbraio 2009

Cordiali saluti,

COMITATO PER CAMPIGLIA
http://web.me.com/comitatopercampiglia
comitatopercampiglia@alice.it

Comitato Sabino - Legambiente Bassa Sabina

Vi mando in allegato una mappa con l'indicazione dei siti dove sta per avvenire la cementificazione.

Il consorzio che sta per cementificare dichiara che nella zona si trovano
solo "coccetti",mentre il PTPR, nell'allegato esplicativo della mappa che vi mando, indica con precisione una ventina di ville romane, con perimetro definito o indefinito, vari siti del paleolitico ed aree estese e non estese, di ritrovamenti di
frammenti fittili.

Quello che cerchiamo è una documentazione che sia maggiore di un piccolo punto su una carta.
Sarebbero utilissime le foto e la documentazione approfondita dei vari siti.

Riferimenti: PTPR Regione Lazio, tavola 20 b e tavola 20 c, in alto a destra
delle mappe c'è Cures Sabini e Allegato F4 dello stesso PTPR, pagg 31-37

Potete darci una mano a trovare la documentazione che ci è utile?

Grazie

Guido Accascina

Comitato Sabino - Legambiente Bassa Sabina

Elogio del paesaggio (visto da sotto).





Non un inno al voyeurismo ma una riflessione sul ruolo della geologia nella percezione del paesaggio, aspettando l'Autorizzazione paesaggistica e le Commissioni previste dal Codice del paesaggio che, salvo ulteriori proroghe, saranno operanti dal 1 luglio '09.


Il Codice vuole che la Regione promuova l'istituzione e disciplini le Commissioni locali per il paesaggio, in Toscana il controllo e la gestione della tutela paesaggistica è assegnata ai Comuni attraverso le Commissioni per il paesaggio, formate da «tre membri, scelti tra gli esperti in materia paesaggistica ed ambientale», da reclutare tra architetti, agronomi, ingegneri, geologi, docenti universitari etc. Alcuni Comuni sarebbero orientati a formare le Commissioni esclusivamente con figure vocate agli aspetti storici ed artistico/architettonici. Questa scelta pare figlia di una concezione pittorica, antiquata come quella del maestro cinese dell'XI secolo al quale ho estorto il titolo.


La normativa italiana scopre il paesaggio nel 1920 per iniziativa di Benedetto Croce, ministro nell'ultimo governo Giolitti, con una proposta di legge approvata 2 anni dopo. il filosofo scrive: «Il paesaggio è la rappresentazione materiale e visibile della Patria con le sue campagne, le sue foreste, le sue pianure, i suoi fiumi, le sue rive, con gli aspetti molteplici e vari del suo suolo […], il presupposto di ogni azione di tutela delle bellezze naturali che in Germania fu detta "difesa della patria" (Heimatschuz). Difesa cioè di quel che costituisce la fisionomia, la caratteristica, la singolarità per cui una nazione si differenzia dall'altra, nell'aspetto delle sue città, nelle linee del suo suolo». La tutela del paesaggio muove dall'imperativa salvaguardia dell'identità nazionale, che troverebbe espressione nell'estetica romanità dei luoghi. Al tempo i Comuni, se avessero dovuto designare i membri della Commissione, avrebbero optato per chi destreggiava il manganello, non il martello da geologo.


La 'Legge Bottai' del 1939 esprime ancor più una concezione estetizzante e machista del paesaggio, riconoscendo la tutela solo ai beni di particolare pregio, rarità e di non comune bellezza. Nella rudezza del fascio nessuna concessione al valore proprio del paesaggio, quale ambiente e frutto dei processi naturali, oltre che antropici, ed espressione di equilibri e dinamiche peculiari con le quali convivere. La natura deve ridursi a silente testimonianza del meglio di se al cospetto dell'uomo in camicia nera, capace di bonifiche ed architetture mirabolanti.


La Carta costituzionale della Repubblica italiana (1948) pone tra i principi fondativi che la Republica «tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione». Intrinsecamente il paesaggio è ancora una categoria estetica, diversa e separata da 'territorio' e 'ambiente' (concetti ancora da radicare nel '48), assimilabile - nell'esigenza e nelle modalità di tutela - a palazzi, monumenti, dipinti. L'enorme passo in avanti dal '39 sta nel fatto che ora il paesaggio è categoria culturale, bene comune, non più strumento dell'ideologia.


La 'Legge ponte' del 1967 affaccia il paesaggio alla pianificazione territoriale: soprintendenze e Ministero sono resi partecipi dell'approvazione degli strumenti urbanistici con potere di introdurre «modifiche riconosciute indispensabili per assicurare la tutela del paesaggio e di complessi storici, monumentali, ambientali e archeologici». Tuttavia il paesaggio non ha ancora una propria individualità ma resta nel capace e ombroso grembo delle bellezze artistiche.


Nel 1985 la luce. Lo storico Giuseppe Galasso, sottosegretario al Ministero per i Beni culturali e ambientali, presta il suo nome alla nota Legge che veste di tutela paesaggistica gli elementi fisici strutturanti il territorio: le coste di mari e laghi nella fascia di 300 metri, i corsi d'acqua e le sponde per 150, le Alpi sopra i 1600 metri e gli Appennini sopra i 1200, ghiacciai e circhi glaciali, foreste e boschi, vulcani, zone umide, parchi e riserve naturali. L'imposizione all'universo mondo delle fasce di rispetto è dogmatica, per nulla scientifica, ma con la 'Legge Galasso' il paesaggio finalmente non è più l'alter ego del territorio, cala dall'aere dell'estetica per accoppiarsi con geografia e geomorfologia.


Giuliano Urbani, ministro per i Beni culturali e docente di scienze politiche, è il padre di quel Codice dei beni culturali e del paesaggio che nel 2004 distingue i 'beni culturali' dai 'beni paesaggistici', che però sono un brodo di immobili e aree costituenti espressione dei valori storici, culturali, naturali, morfologici ed estetici del territorio. Indietro da Galasso, anche per l'ambigua 'valorizzazione' dei beni, che sembra sottendere esigenze di cassa forse più che di tutela.


In fine Salvatore Settis, rettore della Normale di Pisa, docente di Archeologia, introduce nel 2008 gli emendamenti al Codice, nella veste di presidente dell'apposita Commissione. Vigorose modifiche alla parte Terza sanciscono un principio da poco ribadito dalla Corte Costituzionale: il paesaggio è un valore «primario e assoluto» che deve essere tutelato dallo Stato e prevale rispetto agli altri interessi pubblici in materia di governo e di valorizzazione del territorio. Un colosso - per l'impeto con cui emancipa il paesaggio da pelose attenzioni - dai piedi d'argilla, dato che il beneficiato è così definito: «Per paesaggio si intende il territorio espressivo di identità, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni. Il presente Codice tutela il paesaggio relativamente a quegli aspetti e caratteri che costituiscono rappresentazione materiale e visibile dell'identità nazionale, in quanto espressione di valori culturali». Identikit che rivisita Croce e mutua la Convenzione Europea ratificata nel 2004, per la quale «"Paesaggio" designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle persone, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni». Si insinua, un po' troppo rimpiattata, la regola aurea per la quale il paesaggio è 'bene comune' (nell'ottimistico assunto che la 'percezione' sottenda cosciente e diffusa identità), ma si conficca una lancia nel costato del Geologo che, per missione esistenziale, deve spiccicare dal paesaggio l'ebbrezza filosofica che lo vuole entità estetica prodotta da letture sociologiche ('così come percepita dalle persone'). Queste definizioni lasciano che le componenti naturali, con quelle umane, non 'siano' il paesaggio, bensì questo da esse ne trarrebbe il carattere, come la coppale che rende vivida la tarsia, non la materia stessa dei monti, valli, boschi, colture, paesi. La differenza è sottilmente dialettica e profonda nella sostanza, per rappresentarla conviene scomodare Parmenide: il paesaggio, come definito, può essere doxa, cioè opinione, percezione invece di ragione, verità, aletheia, quindi disvelamento che stabilisce l'eternità delle cose del mondo, aldilà dell'apparenza, pur nella loro mutevolezza. Così la tutela non sarebbe legata alla necessità di conservare la materia del territorio ma il suo aspetto percepito, un po' come il silicone per le tette (Parmenide non se n'abbia).


Per il Geologo (categoria kantiana asessuata) - che studia Madre Terra, ne trae coscienza femminile e non ama il silicone - il paesaggio non è rappresentazione (né impegnata e nazionalitaria né lieve di estetica non trascendentale) ma esiste e si basta come sobria relazione tra le forme e ciò che le sostiene, le motiva nella genesi e nell'evoluzione. Naturale consistenza, non plastica apparenza. Non è materialismo o positivismo, forse è Goethe, che voleva una natura divinizzata ma senza trascendenza e demagogia; diceva: Dio è tutto nelle sue opere, va cercato «in herbis et lapidibus», e ometteva 'in verbis' cioè la speculazione che allontana dalla ponderatezza fenomenologica.


Relazione tra forme e ciò che le sostiene, questa regge la fisiografia naturale dei luoghi, piccolini colli o forra come orrida ferita, ma anche gli antropismi: le colture, per varietà e assetto, sono strettamente legate alla tipologia del terreno, al regime delle acque di superficie e ipogee; disposizione e soluzioni strutturali delle costruzioni tradizionali, dell'arredo urbano e dei monumenti sono condizionate dalle forme, dalla natura dei terreni di fondazione e dalle bizze delle rocce di cui sono fatti. Geologia non sorveglia solo la nascita ma segna la vita delle proprie creature, golfo di mare, monte, ma anche statua, città, in ragione della durevolezza delle rocce e dei terreni: un manufatto realizzato in Arenaria, piuttosto che in Marmo o Serpentina, ha attese conservative peculiari; le murature, i rivestimenti come i terreni di sedime, hanno vita propria in ragione della loro specifica natura. E più ancora Geologia forgia il paesaggio con il proprio maglio, quello che ne determina la faccia, la phisys, la persistenza delle grandi forme e di ciò che vi sta sopra: le dinamiche naturali, alluvioni, frane, terremoti; l'ineluttabile equilibrio tra creazione e distruzione, non irripetibile pieces di Jahvè ma serial perpetuamente in onda da 4,6 miliardi di anni. Anche qui merita affidarsi a chi sa esprimere, per dire che il Geologo legge Eraclito nel paesaggio, «Nessun uomo può bagnarsi nello stesso fiume per due volte, perché né l'uomo né le acque del fiume sono gli stessi», ogni cosa non permane mai nello stesso stato, tutto è mutamento che bisogna saper cogliere, se si vuole conservare e conservarsi.


Filosofi a parte non se ne può più del sillogismo bidimensionale paesaggio/fissa rappresentazione visuale, si recepisca la complessa interazione spazio temporale tra mille equilibri nell'unicum paesaggio/territorio/ambiente; il paesaggio non è lo sfondo che serve a provvedere la quota di PIL spremuta dal turismo o la scenografia che certifichi l'italica audacia delle avite terre ma - preso come manifestazione della complessità di cui sopra - fattore determinante la qualità della vita delle singole persone e della collettività, nel presente e nel consegnare di sempre ai figli. E non si tratta di dire nulla di nuovo, rispetto a quanto sostengono da decenni gli urbanisti illuminati; per tutti Edoardo Salzano (è stato docente di urbanistica all'Università IUAV di Venezia e preside della facoltà di Pianificazione del territorio): «Il territorio non è uno spazio neutrale e indifferente, come lo possiamo immaginare vedendo una piatta carta geografica. Il territorio è una realtà complessa, è un sistema nel quale tutte le parti sono in reciproca relazione, e un'azione su una esercita modificazioni su tutte le altre. Del territorio il paesaggio è la forma, il volto: come un viso esprime l'anima di un uomo, così il paesaggio riflette il carattere, la struttura, la storia – e infine la bellezza o la bruttezza – del territorio».


In conclusione: che le leggi sul paesaggio le firmino cotanti filosofi, storici, archeologi è forse bene, ma parrebbe davvero una salutare misura di concretezza – se il paesaggio deve essere valore primario e assoluto della collettività - che il Geologo fosse presente in ogni rango dove se ne decidono le logiche della conservazione, a partire dalle Commissioni comunali, con le altre figure che quotidianamente esercitano in herbis et lapidibus.


Mauro Chessa – al0431a@geologitoscana.net

LEGAMBIENTE: BUSINESS IS BUSINESS

BUSINESS IS BUSINESS
Qualsiasi americano, dinanzi a contraddizioni che hanno anche risvolti economici, vi risponderebbe con questa frase che da sola vale più di qualsiasi discorso.

Leggi a proposito, quest'interessante articolo della Valle dei Templi (AG) creato da
Gian Joseph Morici :
http://www.lavalledeitempli.net/ambiente/news/legambiente-business-is-business

domenica 22 febbraio 2009

Comitato Sabino - Legambiente Bassa Sabina

Vi mando sul sito del blog in allegato una mappa che spiega la situazione in modo chiaro: su una parte enorme (200 ettari!) di Cures Sabini, già indicata dal recente Piano Territoriale Paesistico della Regione Lazio come Parco Acheologico, il Consorzio per lo Sviluppo industriale di Rieti ha progettato 200 ettari (!) di capannoni industriali e un aeroporto cargo.

In questo modo:
1) si distrugge un parco archeologico
2) si avvelenano con migliaia di camion giornalieri gli abitanti di Passo Corese
3) si rovina l'ambiente naturale della Riserva Tevere Farfa, su ci decollano gli aerei.
4) si appiattiscono le coline della "porta" della Sabina, sbancando milioni di metri cubi.
5) si cementificano gli impluvi a vincolo idrogeologico.
6) si elimina qualsiasi speranza di sviluppo turistico dell'area
7) non avendo informato gli abitanti della Sabina, li si tratta come gli Indiani d'America.

I Signori del Consorzio parlano sui giornali di ritrovamento di coccetti. La mappa PTPR evidenzia ville, siti del paleolitico etc. Le ville, i siti paleolitici, i frammenti ed il resto sono tutti belli e catalogati. Come mai non si trovano?
A pagg 31-37 di questo documento ufficiale del Regione, c'è l'elenco dei siti coperti dall'Asi.
http://www.regione.lazio.it/urbanistica/23.Allegato%20F%204.pdf

Un cordiale saluto

Comitato Sabino - Legambiente Bassa Sabina

mercoledì 18 febbraio 2009

FRIULI VENEZIA GIULIA - Buttrio Assemblea pubblica del Comitato di Buttrio sul Bacino di laminazione sul Rio Rivolo

----- Messaggio inoltrato da francesco.flk@libero.it -----
Data: Wed, 18 Feb 2009 10:13:50 +0100 (CET)
Da: "
francesco.flk@libero.it" <francesco.flk@libero.it>
Rispondi-A: "
francesco.flk@libero.it" <francesco.flk@libero.it>
Oggetto: CS Buttrio Assemblea pubblica del Comitato di Buttrio sul
Bacino di laminazione sul Rio Rivolo

Di seguito e in allegato il comunicato stampa con immagini e documento di
sintesi relativi alla prossima assemblea di cui all'oggetto, con preghiera di
diffusione.

Si resta a disposizione per eventuali esigenze.


Comitato per la difesa del patrimonio storico e paesaggistico di Buttrio

COMUNICATO STAMPA

Il "Comitato per la difesa del patrimonio storico e paesaggistico di Buttrio", organizzerà venerdì 20 febbraio 2009, alle ore 20.30, presso l'auditorium "G. Piccini" di Buttrio, un'assemblea pubblica per esporre alla comunità l'incombente pericolo di devastazione ambientale e paesaggistica che minaccia una vasta area delle colline a nord-est dell'abitato di Vicinale di Buttrio se verrà realizzato il bacino di laminazione sul rio Rivolo. Un fronte di cemento di 170 metri per oltre 8 di altezza, una diga dalle dimensioni faraoniche se rapportate alle dimensioni e alla portata del rio Rivolo.
I componenti del Comitato da oltre un anno si stanno adoperando in studi, approfondimenti, verifiche, confronti e partecipazione a convegni, supportati da docenti universitari, professionisti e varie associazioni ambientaliste, tutti esperti nella trattazione e risoluzione dei problemi delle saltuarie esondazioni di corsi d'acqua con tecniche all'avanguardia attuate in Europa. Esondazioni sempre generate dall'incuria dell'uomo con errate politiche di urbanizzazione, trascuratezza dei terreni agricoli e impropri usi del territorio come la cattiva gestione di cave, che hanno colpito tra il 1982 e il 2000 anche alcuni insediamenti abitativi e produttivi di Buttrio edificati regolarmente ma in aree golenali.
Il Comune di Buttrio fa parte dell'Associazione nazionale delle Città del Vino, che dal 1997 ha adottato il Piano regolatore delle Città del Vino che vincola moralmente i comuni aderenti ad un assoluto rispetto del paesaggio e li impegna, con linee guida elaborate da esperti, ad attuare chiare azioni di tutela e valorizzazione dello territorio evitando la sua erosione e sottomissione al cemento. Buttrio, con altri comuni della zona, è stato inserito dalla Regione FVG e dalla Provincia di Udine nel "Parco della vite e del vino" e la costruzione di questo ecomostro di cemento mal si accompagna a tali intendimenti e investimenti di valorizzazione del territorio vitivinicolo, nonché agli sforzi degli operatori di settore.
Il Comitato reputa l'attuale progetto assolutamente incoerente non solo con la difesa ambientale delle colline e del rio Rivolo, ma anche con la storica vocazione vitivinicola ed enoturistica di Buttrio. Pertanto chiede all' Amministrazione Comunale di sospendere l'iter di realizzazione del bacino di laminazione, ovvero della diga, e di avviare con la Regione FVG percorsi in linea con le più aggiornate tecniche di gestione del rischio idrogeologico oggi attuate in ambito europeo. Tali soluzioni non offrono solo alternative certe ai mostri di cemento, ma anche costi più contenuti di realizzazione e di manutenzione, maggiore efficacia del contenimento delle esondazioni lungo tutta l'asta del corso d'acqua, opportunità di riassetto del territorio, rispetto degli ambienti naturale e della fauna selvatica e ittica, valorizzazione del territorio a fini turistici, elevati standard di tutela paesaggistica, coerenza con le linee guida di gestione del territorio dell'associazione nazionale Città del Vino.
Il Comitato ritiene che questa grossa minaccia per il paesaggio possa trasformarsi in una grande occasione di valorizzazione delle colline e delle aree naturali attraversate dal rio Rivolo, da scegliere e percorrere possibilmente con i comuni di Premariacco e Manzano (finora esclusi), anch'essi insistenti sul rio Rivolo e sulle stesse colline. Perciò il Comitato auspica che all'assemblea, dove interverranno esperti del settore, non solo partecipi il sindaco di Buttrio Tiziano Venturini ma anche i sindaci e amministratori di Manzano e Premariacco, nonché i cittadini dei tre comuni sensibili e interessati alla difesa del nostro territorio e alla sua valorizzazione.
Buttrio, 18 febbraio 2009


A nome e per conto del Comitato per la difesa del patrimonio storico e paesaggistico di Buttrio.
Arch. Diana D'Osualdo

lunedì 16 febbraio 2009

Alberobello. Riflessione terza...

----- Messaggio inoltrato da bimbodonato@tiscali.it -----
Data: Mon, 16 Feb 2009 11:21:19 +0100
Da: Donato Bimbo <bimbodonato@tiscali.it>
Oggetto: Riflessione terza...


TRA PIETRE E CEMENTO...
"Affioramenti calcarei di origine albanese sulla Murgia dei Trulli"
(Alberobello, lavori di sistemazione in Largo Martellotta)

Vedi immagini allegate.

mercoledì 11 febbraio 2009

REPORT 2008-MONITORAGGIO E TUTELA DELLA VALLE DEL MELA E foto!!!!


I comunicati prodotti e/o osservazioni, sono in ordine cronologico

Anno 2008 :

http://www.buongiornomonforte.splinder.com/post/18203102/T.A.T.+-+Osservazioni+art.+25+ http://www.buongiornomonforte.splinder.com/post/18227731/COMUNICATO++T.A.T. http://www.buongiornomonforte.splinder.com/post/18305287/MARINA http://www.buongiornomonforte.splinder.com/post/18340473/COSA+SCARICANO%21 http://www.buongiornomonforte.splinder.com/post/18421845/VITTIME+NEGLIGENTI+%21%21%21%21 http://www.buongiornomonforte.splinder.com/post/18451785/T.S.C.+-+SCIPPO++AMBIENTALE+A+ http://www.buongiornomonforte.splinder.com/post/18488010/Preavviso+di+Class+Action http://www.buongiornomonforte.splinder.com/post/18660627/COSA+AMMINISTRA%3F%3F http://www.buongiornomonforte.splinder.com/post/18682561/La+camelot+della+Valle+del+Mel http://www.buongiornomonforte.splinder.com/post/18753407/LA+VALLE+DEI+...RISCHI%21%21%21%21%21%21 http://www.buongiornomonforte.splinder.com/post/18753549/latorredibabele.blog..rai.it http://www.buongiornomonforte.splinder.com/post/18828044/AVEVAMO+RAGIONE%21%21%21 http://www.buongiornomonforte.splinder.com/post/18997326/L%27articolo+su%3AConfronto+pubbli http://www.buongiornomonforte.splinder.com/post/19066686/Osservazioni+e+Rilievi+alla+Va http://www.buongiornomonforte.splinder.com/post/19187446/PETRELLA+VUOLE+UN+CONSORZIO%21 http://www.ilretegiornale.it/2008/11/22/adelantibus-et-non-dormientibus-iura-succurrunt/

Comunicati 2009

http://www.buongiornomonforte.splinder.com/post/19482388/L%27anno+che+Verr%C3%A0+%21%21%21 http://www.buongiornomonforte.splinder.com/post/19649686/POVERA+......VALLE+DEL+MELA%21%21 http://www.buongiornomonforte.splinder.com/post/19671358/LA+CARD+ENERGETIC+DELLA+VALLE+ http://www.buongiornomonforte.splinder.com/post/19718179/LE+API+INDICANO+LO+STATO+DI+SA http://buongiornomonforte.splinder.com/post/19771705/NESSUNA+STRATEGIA+PER+LO+SVILU http://www.buongiornomonforte.splinder.com/post/19802641/La+Bioetica+nella%E2%80%A6+VALLE+DEL

VIDEO VALLE DEI.. VELENI ED ALTRO ( DA YOU TUBE)
http://buongiornomonforte.splinder.com/post/19758988/FILMATI+SU+MILAZZO+%26+DINTORNI%2C

ARTICOLI CON FOTO:

http://paesaggiosos..blogspot.com/2009/01/povera-valle-del-mela.html
http://paesaggiosos.blogspot.com/2008/12/valle-dei-veleni.html
http://rarika-radice.blogspot.com/2008/11/confronto-sulle-problematiche-della.htmlhttp://www.erimata.it/admin/upload/ERIMATA%20NEWS%2015%20(Sola%20lettura).pdf


Alcuni Articoli di altri Blog- New

http://www.calabresi.net/20090210970/lettrera-aperta/la-bioetica-nella%E2%80%A6-valle-del-mela.html

http://www.nuovosoldo.it/Articoli/LaBioeticanella%E2%80%A6VALLEDELMELA2102009.htm

http://parcodeinebrodi.blogspot.com/2009/02/la-bioetica-nella-valle-del-mela.html http://www.vglobale.it/NewsRoom/?News=5315&ref= http://www.lavalledeitempli.net/ambiente/news/le-api-indicano-lo-stato-di-salute-dell2019ambiente-della http://www.cafeniceto.it/blog/le-api-indicano-lo-stato-di-salute-dellambiente-della-valle-del-mela/ http://www.furcisiculo.net/articoli/lanno-che-verra http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getcomunicato&id=3026 http://www.erimata.it/articolo.php?id_articolo=3749 http://nebrodiambiente.blogspot.com/2008/11/nuovo-elettrodotto-sorgente-rizziconi.html http://rifiutizerotrapani.blogspot.com/2009/01/tat-sicilia-i-rischi-alla-salute-nella.html http://www.messinanews.com/cultura-societa/preavviso-di-azione-legale-collettiva-contro-l%E2%80%99autorizzazione-alla-realizzazione-dell%E2%80%99elettrodotto-da-380-kv-doppia-terna/ http://gioiosanews.blogspot.com/2008/10/valle-del-mela-la-tat-chiede-i-danni.html http://www.ilretegiornale.it/2008/11/22/adelantibus-et-non-dormientibus-iura-succurrunt/ http://latorredibabele.blog.rai.it/2008/10/17/la-valle-dei-rischi/ http://www.ilficodindia.net/energetic-card-tat.htm http://documenti.camera.it/apps/resoconto/getDocumento.aspx?idLegislatura=16&tipoDocumento=si&idDocumento=2-00148 http://gioiosamarea.blogspot.com/2008/09/milazzo-mostri-e-marine..html http://www.patrimoniosos.it/rsol.php?op=getcomunicato&id=2960 articoli correlati http://www.buongiornomonforte.splinder.com/post/19156099/Il+documento+del+1%C2%B0+congresso http://www.buongiornomonforte.splinder.com/post/19156009/DOCUMENTO+MEDICO http://www.buongiornomonforte.splinder.com/post/19595541/ILSIGNORAGGIO+MA+COS%27E%27+%3F%3F%3F
http://www.buongiornomonforte.splinder.com/post/17767271/SITUAZIONE+POLITICO+SOCIALE+EDhttp://www.tempostretto.it/8/index.php?location=articolo&id_articolo=13535


La situazione è veramente drammatica, anche se lo dimentichiamo spesso !!!


Guardate il Corriere della Sera, con il compaesano Nino Luca, che bei videoreportage ha eseguito :
http://www.corriere.it/cronache/08_gennaio_28/milazzo_reportage_nino_luca_a2923dde-cdc6-11dc-b103-0003ba99c667.shtml


Breve sintesi introduttiva della T.A.T. Associazione Ambientale:
Iniziamo, parafrasando una celebre canzone eravamo quattro amici.. al bar.

Sì, come la nota canzone, una sera di mezza estate di tre anni or sono, eravamo un gruppo di amici, nella terrazza a mare di un noto locale di Scala T.(Me) -Sicily e ammiravamo le Isole Eolie al tramonto, quando all'improvviso, ci siamo accorti che deturparva tale vista una delle solite e sconce fumate Killer di un impianto della Valle del Mela o meglio conosciuta come Valle dei.. Veleni.

Peraltro vi sono su You tube, dei filmati molto rappresentativi. Potete visionarne alcuni :
http://it.youtube.com/watch?v=fi1rq4rkpLM -
http://it.youtube.com/watch?v=ZxH2uzFBDdE
http://it.youtube.com/watch?v=6Y6aP8dnbLQ&feature=related
http://it.youtube.com/watch?v=XkyFmrXn8g4&feature=channel


Ci siamo proposti all'unisono, di contrastare in qualche modo, queste ripetute indecenze, poichè non solo il suindicato impianto emette questi veleni, ma anche perché altri camini nelle vicinanze tristemento lo imitano. Perciò, ciascuno per le proprie competenze, ci siamo attivati ed il 13 Giugno del 2007, abbiamo fondato L' Associazione T.A.T. (Tutela Ambiente e Territorio) di cui fanno parte donne in carriera, liberi professionisti, imprenditori, medici, intellettuali,
pensionati, casalinghe e studenti.

Abbiamo iniziato in sordina a spulciare su internet e su tanti testi, con metodo certosino, ed abbiamo avuto l'amara sorpresa che vi sono dati medici ufficiali, anche se un po' datati, storture burocratiche, normative obsolete attinenti all'ambiente che nonostante tutto non vengono
rispettate o vengono dribblate con metodi discutibili.

Ufficialmente, abbiamo esordito il fatidico 23 Agosto 2008, con l'articolata ed apprezzata
opposizione e osservazioni al VIA-VAS dell'ennesimo scippo ambientale, ossia la Centrale di pompaggio SNAM che potrebbero costruire a Monforte Marina.


Poi via via discutendo, abbiamo prodotto comunicati ed altre iniziative clamorose, tipo "Preavvisi Action Class" ed altre opposizioni etc. etc. (vd. allegati che vi stiamo inviando) che hanno sortito un qualche effetto.

Lo scopo primario è coinvolgere tutta la cittadinanza del territorio e stimolarla ad un risveglio critico, ma anche sollecitare le istituzioni, spesso assenti e silenti, nei vari processi evolutivi
industriali e strategici.

Il nostro Vice Presidente, Arch. Crisafulli, prosegue assieme ai fatidici "4 amici al Bar", imperterrito,c on riconosciuta competenza, professionalità e lungimiranza, a porre in essere tutte le iniziative di tutela e salvaguardia della Valle !!!

Siamo alle prese con continui scippi ambientali, che potrebbero pesantemente condizionare, lo sviluppo socio economico di tutto il territorio per il prossimo secolo.


Seg. Generale TAT - Milazzo (Me)
**n.b. A proposito del sito di Monforte Marina, http://it.youtube.com/watch?v=vXFmI6U9e6w&feature=related la suindicata area si distingue peraltro, per la presenza di colture pregiate (le smergie), uniche al mondo. Inoltre Vincenzo Consolo in una recente opera, ha scritto che su questi martoriati luoghi, prima che si proceda all'insediamento di altre industrie, sarebbe opportuno, capire e spiegare le ragioni per cui quella zona era "sacra". Ultimo particolare non trascurabile è che, la suindicata area di 250 ha, l'ultimo polmone di verde, si trova a ridosso dell'Area di Alto rischio di crisi ambientale.

Le immagini inserite in questa e-mail, sono tratte in massima parte da Internet, così come la maggior parte degli articoli. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarcelo e saranno subito rimossi. Seg. T.A.T. Rassegna Stampa (dicono di noi) : LATORRE DI BABELE. BLOG. RAI. IT by Pino Scaccia- vvv.Ondatv.it Antennadelmediterraneo.it TCF (tele cine forum) buongiornomonforte.splinder.com/post
gioiosanews.blogspot.com/
parcodeinebrodi.blogspot.com/
paesaggiosos.blogspot.com
www.tempostretto.it
www.erimata.it
www.comunemio.it
www.patrimoniosos.it/rsol.
a rarika-radice.blospot.com-
www.cafeniceto.it/
www.liquida.it/valle-del-mela
files.splinder.com
www.intornoamessina.it
www.ilretegiornale.it/2008
pirainese.blog.tiscali.it/
www.messinanews.com
www.ilcittadinodimessina.it/
www.calabresi.net-calabresi-all'estero
www.furcisiculo.net
www.ilficodindia.net/
www.nuovosoldo.it
fai.informazione.it
www.skyscrapercity.com/
www.diggita.it
it.spreadrss.com
www.ecodisicilia.com
torregrotta-net.forumattivi.net/torresi-all'estero
www.lavalledeitempli.net/
www.impegnocivile.it
rifiutizerotrapani.blogspot.com/
barcellona-p.g.
www.monfortesi.it
spadafora-live.blogspot.com

lunedì 9 febbraio 2009

Frana Terzolle per cementificazioni in area di rispetto fluviale

----- Messaggio inoltrato da m.r.signorini@virgilio.it -----
Data: Sun, 8 Feb 2009 12:37:07 +0100
Da: Margherita Signorini <m.r.signorini@virgilio.it>
Oggetto: rassegna stampa frana Terzolle per cementificazioni in area
di rispetto fluviale

Rassegna stampa del nostro comunicato
il 6-2 su Lady radio intervista ore 19,17,
il 7-2 su La Repubblica e integralmente su Metropoli day
non ho potuto vedere se è uscito su altri giornali, semmai metteremo
altra rassegna come di cosueto sul nostro blog
www.italianostrafirenze.splinder.com

saluti
Mariarita Signorini
Consigliere nazionale Italia Nostra


Comunicato stampa su crollo argine del Terzolle

Italia Nostra

Comitato Ex Panificio Militare - via Mariti

Comitati dei cittadini di firenze

firenze 6-2-2009

A pochi giorni dalla conferenza stampa che ha visto i Comitati in
intestazione presentare esposti per presunti abusi edilizi di
Quadra-progetti e la conseguente richiesta degli ambientalisti di
blocco del Piano Strutturale, si è verificato il crollo di decine di
metri dell'argine sinistro del Terzolle, in corrispondenza
dell'interno di Via Ponte di Mezzo 27, luogo oggetto di uno degli
esposti in questione.

Il crollo avvenuto alimenta le preoccupazioni dei residenti della zona
e di coloro che abitano in costruzioni sullo stesso argine pochi metri
più a valle, le "infiltrazioni d'acqua" sono indicate dalla polizia
idraulica come responsabili dello smottamento e non vengono invece
ritenuti rilevanti gli sbancamenti di terreno, le vibrazioni e
l'aumento di carico ponderale dovute alla realizzazione di nuove
costruzioni, eppure da anni i residenti segnalano alle autorità (con
incontri specifici e missive all'Assessorato, alla Direzione
Urbanistica, alla Provincia) i rischi connessi con la realizzazione di
nuovi residenze a più piani in zona soggetta a esondazioni in ambito
fluviale, per di più in una corte chiusa con una sola esigua via di
fuga, da cui neanche riuscirebbero a passare adeguati mezzi di
soccorso, in caso di emergenza idrogeologica o d'incendio.

Un palazzo di quattro piani fuori terra è già stato realizzato (prog.
arch. Riccardo Bartoloni - Quadra Progetti), un altro è in corso di
realizzazione (progetto geom. Marco Bordignon). Addirittura, si
prevedono, a ridosso di quello stesso muro che ha ceduto per decine di
metri, due nuovi edifici già autorizzati, con la realizzazione di
garage sotterranei.

Evidentemente le tesi dei costruttori hanno sempre avuto la meglio su
quelle dei residenti, che tentavano di difendere non tanto e non solo
il loro diritto ad una vivibilità accettabile, ma anche alla sicurezza
personale e per le proprie famiglie.

Di fronte a ciò che è successo, e che suona come un ulteriore
avvertimento, si chiede alle autorità preposte di procedere:

1) al blocco immediato dei cantieri delle nuove costruzioni nella zona

2) a una perizia idrogeologica con verifica di stabilità dell'argine e
delle costruzioni esistenti a ridosso del muro di contenimento

3) alla realizzazione d'interventi che mettano in sicurezza l'argine
con realizzazione di palificate o quant'altro necessario

4) alla revisione dei nuovi permessi a costruire concessi e in via di
concessione, non potendo il rilascio di tali permessi prescindere dal
contesto degli interventi, vista la manifesta criticità della zona.

Se queste legittime richieste dei cittadini rimarranno inascoltate
qualcuno dovrà pur assumersi la responsabilità delle eventuali
conseguenze.

martedì 3 febbraio 2009

San Gimignano - Variante stradale

---- Messaggio inoltrato da righi.paolo@iol.it -----
Data: Thu, 29 Jan 2009 23:13:31 +0100
Da: Paolo Righi <
righi.paolo@iol.it>
Oggetto: San Gimignano - Variante stradale
A:
redazione@patrimoniosos.it, info@stopalconsumoditerritorio.it

Sarà utile? Non so, ma sicuramente modifica un bellissimo posto.
Oggi è così, vedere allegato zip (foto fatte con il telefonino), domani qui ci sarà anche una striscia d'asfalto. Allego anche una cartina e un articolo di un giornale sulla variante.
Saluti.

Paolo Righi
via G.Matteotti,55
53037 San Gimignano (SI)
tel. 0577 940867 - 328 4495098
righi.paolo@iol.it

lunedì 2 febbraio 2009

"Bustocrolla": la città che non c'è più

Busto Arsizio - Una mostra fotografica esposta durante il weekend da Alterlist ha documentato le trasformazioni di Busto, fra abbattimenti e abbandoni di un patrimonio antico
"Bustocrolla": la città che non c'è più


Sabato 31 gennaio e domanica 1° febbraio l'angolo dei portici di via Milano e via don Minzoni, in pieno centro, ha ospitato una singolare mostra fotografica realizzata dall'associazione Alterlist. "Bustocrolla" il nome scelto per questa galleria... scavata nel passato della città, con "scatti" ora antichi di decenni, ora fatti pochi giorni or sono, che documentano quanto c'era un tempo e ogg non c'è più, vittima di ristrutturazioni "radicali", o è in condizioni di penoso oblio, negletto e in attesa di tempi migliori - o dei colpi impietosi dell'abbattimento.

Alterlist è partita da una critica implicita al modello di sviluppo urbano della città. La sua posizione, portata in politica dal consigliere del gruppo misto Marta Tosi, non si discosta da quelle fatte proprie dalle opposizioni in consiglio comunale durante l'ultima seduta. Il timore, a fronte della proposta di grandi interventi edilizi e della realtà della Busto passata da città delle cento ciminiere a città delle mille gru, è di non riconoscersi più. Di perdere quella misura d'uomo, che anche nel non necessariamente bello (Busto ha vari edifici d'interesse storico ed artistico, ma storicamente non è certo mai stata considerata una bella città con pretese turistiche) faceva identità locale. Di qui una preoccupazione che ha messo in moto Alterlist e quanti condividevano la sensazione di un cambiamento non condiviso e partecipato, come nelle attese, bensì imposto e subito, nemmeno dalla politica ma direttamente da chi propone gli interventi. E dunque la battaglia strenua, di minoranza, per un'urbanistica diversa, più assertiva e pubblica e meno privata e da lassez faire; le perplessità e le critiche condivise da parte della politica cittadina sull'operazione Soceba tra piazza Vittorio Emanuele e via Solferino (il famoso autosilo, ma non solo), o su quella di Tecnocovering sull'area delle Nord. E la volontà di documentare la città d'un tempo, prima che sparisca del tutto o cambi volto e divenga qualcosa di completamente diverso. Operazione nostalgia? Forse. Per l'associazione, l'importante resta partecipare, attivamente, e non limitarsi a subire il cambiamento della città in cui si è nati e cresciuti. Se serve, anche parlando per immagini.

» Galleria fotografica: Bustocrolla: la città che non c'è più

Lunedi 2 Febbraio 2009 - redazione@varesenews.it

domenica 1 febbraio 2009

REPORT 2008 - MONITORAGGIO E TUTELA DELLA VALLE DEL MELA.!!!!

I comunicati sono in ordine cronologico :

Articoli di altri Blog
extra


La situazione è veramente drammatica, anche se lo dimentichiamo spesso !!!
Guardate il Corriere della Sera, con il compaesano Nino Luca, che bei videoreportage ha eseguito :
Breve sintesi introduttiva:

Iniziamo, parafrasando una celebre canzone eravamo quattro amici.. al bar. Sì, come la nota canzone, una sera di mezza estate di tre anni or sono, eravamo un gruppo di amici, nella terrazza a mare di un noto locale di Scala T.(Me)-Sicily e miravamo le Isole Eolie al tramonto, quando all'improvviso, ci siamo accorti che, deturparva tale vista una delle solite e sconcie fumate Killer, di un impianto metifico della Valle del Mela o meglio conosciuta come Valle dei.. Veleni; Peraltro vi sono su You tube, due filmati molto rappresentativi vedi nubi della vergogna...etc. Ci siamo proposti all'unisono, di contrastare in qualche modo, queste ripetute indecenze, poichè non solo il suindicato impianto emette questi veleni..inodori ed altre cose..., ma anche altri camini vicini, tristemento lo imitano.Perciò, ciascuno per le proprie competenze, ci siamo attivati edil 13 Giugno del 2007, abbiamo fondato L' Associazione T.A.T. (Tutela Ambiente e Territorio) di cui fanno parte donne in carriera, liberi professionisti,imprenditori, medici,intellettuali, pensionati,casalinghe e studenti. Abbiamo iniziato in sordina a spulciare su internet e su tanti testi,con metodi certosini ed abbiamo avuto l'amara sorpresa, che vi sono dati medici ufficiali, un pò arcaici abbiamo rilevato altresì, altre storture burocratiche, normative obsolete attinenti all'ambiente che peraltro non vengono rispettate o vengono dribblate con metodi discutibili, e tante altre cose sgradevoli; Ufficialmente, abbiamo esordito il fatidico 23 Agosto 2008, con l'articolata ed apprezzata opposizione al VIA-VAS, dell'ennesimo scippo ambientale,ossia la Centrale di pompaggio SNAM che potrebbero costruire a Monforte Marina**; Poi via via discutendo, come un crescendo Rossiniano, abbiamo prodotto comunicati ed altre iniziative clamorose, tipo "Preavvisi Action Class" ed altre opposizioni etc. etc; Che peraltro potete leggere, negli allegati che vi stiamo inviando, che hanno sortito un leggero effetto; Lo scopo primario o meglio i motivi fondanti, che ci siamo prefissi, sono di coinvolgere tutta la cittadinanza dell'hinterland e stimolarla ad un risveglio critico ed inoltre sollecitare le istituzioni, spesso assenti e silenti, nei vari processi evolutivi industriali e strategici,....; Il nostro Vice Presidente, Arch. Crisafulli, prosegue assieme ai fatidici "4 amici al Bar", imperterrito,con riconosciuta competenza, professionalità e lungimiranza, a porre in essere tutte le iniziative di tutela e salvaguardia della Valle del Rischio o meglio dei...Veleni.!!! Poichè, come potete constatare, siamo alle prese con continui scippi Ambientali, che potrebbero pesantemente condizionare, lo sviluppo socio economico di tutto l'hinterland, per il prossimo secolo..etc. etc.
> P.s. Questa e- mail,comprende foto esplicative e significative dell' Area ad alto rischio di Crisi Ambientale, dichiarata già dal lontano 2002;
Inoltre vi sono suggestive foto dell'hinterland e relativa mapzone, poichè spesso i nostri interlocutori, risiedono nelle varie capitali europee. Seg.Generale TAT - Milazzo (Me)
**n.b. A proposito del sito di Monforte Marina, la suindicata area
si distingue peraltro, per delle culture pregiate (le smergie), uniche al mondo,
POSSIEDE anche una valenza storica, ossia per essere
stata mensionata addirittura dal grande Omero, come un mitico
luogo, dove pascolavano i "Buoi del Dio Sole".!!!!
Inoltre V. Consolo in una recente opera, ha scritto che su questi martoriati
luoghi, prima che si proceda all'insidiamento di altre industrie
mefitiche, sarebbe opportuno, capire e spiegare le ragioni perchè
quella zona era "sacra". Ultimo particolare non trascurabile è che la
suindicata area di 250 ha,l'ultimo polmone di verde dell'hinterland,
si trova a ridosso dell'Area di Alto rischio di crisi ambientale;

Le immagini inserite in questa e-mail, sono tratte in massima parte da Internet, così come la maggior parte degli articoli. Qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d'autore, vogliate comunicarcelo e saranno subito rimossi. Seg. T.A.T.
E' possibile annullare l'iscrizione e/o disdire l'invio di ulteriori
comunicazioni inviando una email a tatsicilia1@yahoo.it

AVVERTENZA : Legge 675/96. Tutela delle persone e di altri soggetti rispetto al trattamento di dati personali. Gli indirizzi e-Mail presenti nel nostro archivio provengono da richieste di iscrizioni pervenute al nostro recapito o da elenchi e servizi di pubblico dominio pubblicati in Internet, da dove sono stati prelevati. I Vs. dati sono acquisiti, conservati e trattati nel rispetto della Legge 675/96. Il titolare dei dati potrà richiederne in qualsiasi momento la conferma dell'esistenza, la modifica o cancellazione come previsto dall'articolo 13. Tutti i destinatari della mail sono in copia nascosta ( Privacy L. 675/96 ), ma può succedere che il messaggio pervenga anche a persone non interessate, in tal caso vi preghiamo disegnalarcelo scrivendo l'indirizzo di posta elettronica che desiderate rimuovere dalla lista.Abbiamo cura di evitare fastidiosi invii multipli; Laddove ciò avvenisse ce ne scusiamo sin d'ora invitandovi a segnalarcelo immediatamente. Seg. T.A.T.