-----Messaggio originale-----
Da: Studio Torresan [mailto:studio_torresan@tin.it]
Inviato: sabato 7 aprile 2007 8.44
A: redazione@patrimoniosos.it
Oggetto: segnalazione - Linea Cadorna a Luino
Vi invio segnalazione sulla fine della storica Linea Cadorna a Luino.
Cordiali saluti, Arch. Giovanni Ferrario
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Venerdi 19 Gennaio 2007
Luino - Secondo il Gip Battarino c'è una legge del 2001 che tutela i cimeli della Prima guerra mondialeIl giudice convalida il sequestro, la Cadorna non si tocca
Quel cantiere non tiene conto della legge del 2001 sulla conservazione dei cimeli della Prima Guerra mondiale. A sostenerlo è il giudice per le indagini preliminari che ha convalidato il sequestro del cantiere di via Campaccio a Voldomino messo in atto martedì scorso dal Nucleo di Polizia ambientale del Corpo forestale dello stato su volontà del magistrato Luca Petrucci. Il Gip Giuseppe Battarino ha ravvisato la necessità di tenere i luoghi nella situazione attuale perchè non vengano danneggiati i reperti sotto terra. Lunedì scorso, 15 gennaio, alcune ruspe dell'impresa proprietaria del cantiere si erano mosse per volontà del proprietario che intendeva riportare alla luce la trincea in modo da tracciarne una planimetria ma senza alcuna autorizzazione in quanto pre-esisteva un'ordinanza del comune di Luino che aveva ottenuto il blocco dei lavori.In quel terreno dove si vorrebbero costruire delle ville, a picco sul fiume Tresa, vi è una galleria sotterranea lunga circa un centinaio di metri costruita molto probabilmente durante la Prima guerra mondiale in attesa di un'invasione mai avvenuta da parte dell'Austria passando dalla Svizzera. Questo complesso di gallerie è chiamato Linea Cadorna e nella nostra provincia è divenuto meta di turisti e appassionati. Proprio l'ente di Villa Recalcati ne ha resi èpraticabili decine di chilometri sparsi per le vallate sul confine con la Svizzera, con percorsi naturalistici e storici di rara bellezza.
O.M.
Giovedi 18 Gennaio 2007
Luino - La Guardia forestale ha posto i sigilli all'area del cantiere dopo che le ruspe dell'impresa avevano tentato di riportare alla luce la trinceaSotto sequestro il cantiere sulla linea Cadorna
Quel brutto pasticciaccio di via Campaccio. Parafrasando Carlo Emilio Gadda lo si potrebbe proprio definire in questo modo il caso delle villette che si dovrebbero costruire sopra la linea Cadorna. Un nuovo colpo di scena ha riacceso i riflettori sulla vicenda. Il cantiere di via Campaccio a Voldomino, infatti, è stato posto sotto sequestro giudiziario. Il luogo è divenuto famoso da alcuni mesi in quanto vi è sepolto un tratto di gallerie riconducibili alla linea Cadorna, il noto sistema di difesa voluto dall'omonimo generale dell'esercito italiano durante la prima guerra mondiale per contrastare una potenziale invasione austriaca dalla Svizzera. Proprio martedì scorso, il 16 gennaio infatti, gli agenti del Nucleo investigativo di Polizia ambientale del Corpo Forestale dello Stato hanno posto i sigilli all'area delimitata dal cantiere e hanno informato la magistratura del fatto dopo che il giorno prima alcune ruspe dell'impresa proprietaria del terreno avevano movimentato della terra al fine di far riemergere proprio la trincea che si presume sia stata sotterrata con il primo intervento edilizio.
L'impresa, durante l'ultimo sopralluogo con la presenza della Soprintendenza dei beni culturali, aveva preso in carico la responsabilità di riportare alla luce il tratto di camminamento che si estende per buona parte del terreno all'interno del cantiere. Alla base della decisione della magistratura, con tutta probabilità, c'è il rischio che le ruspe possano aver danneggiato la struttura della galleria sotterranea. Alcune delle immagini della galleria fotografica che vi mostriamo, in effetti, possono far pensare a questo. Dopo l'intervento dell'amministrazione, degli enti provinciali e regionali e della Soprintendenza ora anche la magistratura entra in scena rendendo lo scenario sempre più difficile da decifrare. Nel frattempo a circa due mesi dall'apertura del caso, segnalato da questo giornale, non è dato sapere in che condizioni è la trincea e quali siano state le vere conseguenze dell'inizio dei lavori per la costruzione delle villette.
Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Mercoledi 13 Dicembre 2006
Luino - La Sovrintendenza ha chiesto ulteriori rilievi e lo sbancamento della terra per verificare se la galleria ha subito danni
La Linea Cadorna di Voldomino deve tornare alla luce
Ora si dovrà riportarla alla luce per vedere in che condizioni è. Il caso della Linea Cadorna di Voldomino, al posto della quale si vogliono costruire quattro villette, è arrivato fino alla Sovrintendenza dei beni architettonici. Nel pomeriggio di oggi, mercoledì 13 dicembre, si è tenuto un sopralluogo sul cantiere di via Campaccio, fermo da quasi un mese, alla presenza del funzionario dell'ente statale deputato alla difesa dei beni architettonici Astolfi (nella foto a sin.), del proprietario del terreno e della ditta costruttrice Domenico Buccinnà, del capo dell'Ufficio Tecnico architetto Stefano Introini, di Francesca Boldrini, storica locale, e degli avvocati dell'impresa e del Comune. Presente nel gruppo anche Antonio Trotti del museo della Guerra Bianca di Adamello (Brescia), come consulente (nella foto in basso).
Il funzionario della Sovrintendenza ha voluto verificare lo stato dei lavori con tutta la documentazione prodotta della trincea. Riserbo sulle domande rivolte al progettista, geometra Mario Caccia, e del comune, l'architetto Introini. Dalle dichiarazioni di Trotti si è capito che la Sovrintendenza ha richiesto nuovo materiale per mappare il terreno e posizionare precisamente la trince sepolta dalla terra movimentata dalle ruspe. «Sono stati richiesti i rilievi aerofotogrammetrici del terreno in possesso dell'Ufficio tecnico - ha detto Trotti - sicuramente si tratta di manufatti che rientrano nella normativa della legge 78 del 2001 anche se bisogna dire che quel testo manca degli applicativi che specifichino cosa vale quanto. L'ideale sarebbe il ripristino totale». L'impresa, intanto, si è detta disponibile a far venire in luce la galleria appena dopo il periodo natalizio.
Ma di mezzo c'è un progetto di edificazione approvato e questo complica non di poco le cose, come sottolinea l'avvocato dell'impresa Davide Compagnoni:«Attendiamo i nuovi rilievi ma da parte dell'impresa che rappresento c'è tutta la volontà di collaborare con la Sovrintendenza - ha detto l'avvocato - certamente si dovrà trovare una soluzione ma le mosse seguenti saranno in funzione di quello che deciderà la Sovrintendenza». A seguito della visione dei rilievi si procederà ad una serie di carotaggi in profondità per capire sela trincea ha subito danni. Una possibilità ventilata è la modifica del progetto che rispetti i manufatti. Dall'incontro di oggi, infine, non è emerso con chiarezza se la trincea di via Campaccio abbia ancora un vincolo militare oppure no. Da quello che si è potuto capire, comunque, il demanio militare non si è mai interessato di svincolare tali aree e molte documentazioni sono ancora sotto segreto militare da quel lontano 1918.
Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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