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Sent: Saturday, February 23, 2008 1:46 PM
Subject: Piano attuativo V. N. Sauro
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Lucca, 23.02.08
Al Sindaco del Comune di Lucca, Al Soprintendente ai BAPPSAE di Lucca
LORO SEDI
OGGETTO: interventi edilizi e il volto della nuova città
Da tempo si sta dibattendo sulla rincorsa speculativa all’edificazione edilizia che in quantità considerevole investe ogni parte del territorio comunale. Gli aspetti quantitativi di questa bolla speculativa sono enormi e riconosciuti assurdi ormai da tutti.
Minore attenzione si presta invece alla considerazione di quale modello di vita urbana questi amplisssimi nuovi interventi sono in grado di proporre .
E’ il caso del Piano attuativo presentato da L. P. srl che si sta per concretizzare tra via N. Sauro e via Macelli al posto dei magazzini Lapasca, un piano assai greve, ma passato sotto silenzio per la concomitante attrazione di altri più consistenti progetti (dallo scalo merci, all’ex Lenzi a viale Einaudi)
I 16.500 mc del capannone preesistente sono re-impiegati nella costruzione di 5 edifici multipiano distanziati ad intervalli regolari e che portano negozi, attività direzionali, uffici, residenze. Un modesto parcheggio di superficie addossato ad un filare di stretti alberelli che sottolineano tutto il confine e un più consistente parcheggio interrato (che interessa quasi l’intera superficie del lotto) completano il progetto. Che è soltanto un reimpiego “produttivo” di volumi e non è certamente una proposta di assetto urbano, di assetto articolato di città quale quella che doveva rappresentare un piano attuativo.
Infatti, quando uno strumento urbanistico generale prevede che per una certa area si debba procedere attraverso un piano attuativo è perché ha constatato che per l’importanza della zona e/o per la consistenza dell’intervento è indispensabile un approfondimento che abbisogna di una proposta dettagliata e articolata che deve essere valutata nella sua “compatibilità urbana”.
Ma anche i piani attuativi vengono completamente snaturati nel loro ruolo di ricerca di soluzioni urbanistiche e si riducono alle scarne operazioni dei sensali preoccupati solo di collocare tutti i mc disponibili.
Così a 150 metri dalle Mura, in zona ambientalmente tutelata, in un contesto già caratterizzato da villini mono e plurifamiliari, nascono 5 fabbriconi da periferia e il fantasma di un’area verde, marginalizzata lungo il limiti del comparto e buona, soltanto ed eventualmente, ad accogliere gli escrementi di cani e gatti.
Non è proprio possibile esprimere e pretendere qualche cosa di meglio nella città che si sta ri-costruendo?
Distinti saluti.
Il Presidente (arch. Roberto Mannocci)
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