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Data: Tue, 24 Feb 2009 09:43:20 +0100
Da: comitatopercampiglia@alice.it
Oggetto: I NUOVI BARBARI - Comunicato del Comitato per Campiglia
In allegato il comunicato del Comitato per Campiglia dopo la
distruzione delle LAVERIE, testimonianze storiche della Miniera di
Monte Valerio. Si aggiunge foto attuale e di epoca per illustrare lo
scempio.
I NUOVI BARBARI: DEMOLITE LE TESTIMONIANZE STORICHE DELLA MINIERA DI MONTE VALERIO
2009-02-24
Comitato per Campiglia
Mail alla Redazione del 24-02-2009 - letta il 24-02-2009
A Campiglia la cultura della conservazione delle testimonianze materiali della storia del lavoro conta meno che zero.La prova: la demolizione delle LAVERIE della miniera di Monte Valerio, avvenuta in queste settimane. Nella conferenza di venerdi 20 Febbraio “Il sacco di Monte Valerio” indetta dal Comitato per Campiglia, Gianfranco Benedettini e Massimo Zucconi avevano illustrato la storia di quella che oggi è la Cava di Monte Valerio ma che fino dall’antichità fu luogo di estrazione dello stagno.In quell’occasione, era stata descritta anche la configurazione degli edifici della più importante miniera di stagno d’Italia realizzati in epoca di autarchia e inaugurati nel 1937.I fabbricati, in particolare quello destinato al lavaggio del minerale, presentavano caratteristiche di rilevanza storica. La descrizione e le foto presentate da Benedettini hanno fatto ben capire il grande valore testimoniale della storia del lavoro di una miniera che, con i suoi 750 dipendenti, ha fatto vivere per quasi cinquanta anni tutta Campiglia.Se ormai da decenni agli edifici industriali viene riconosciuto un grande valore documentario, storico ed architettonico, purtroppo bisogna prendere atto che a Campiglia non è così. Infatti il giorno dopo la conferenza abbiamo constatato che gli edifici principali e più interessanti della miniera erano stati demoliti nel giro di pochi giorni. Dopo i danni al paesaggio, non c’è rispetto neanche per i segni del lavoro.Siamo veramente indignati e vogliamo sapere se la SALES ha demolito i fabbricati abusivamente o se il Comune ha dato l’autorizzazione necessaria. In ogni caso si tratta di un atto di barbarie inaccettabile, di un grave danno al patrimonio archeologico-industriale, che deve obbligare il Comune a dare risposte chiare su cosa è accaduto e ad adottare i necessari provvedimenti.Comitato per Campiglia24 febbraio 2009
Cordiali saluti,
COMITATO PER CAMPIGLIA
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