Presentazione dell'iniziativa: PAESAGGIOSOS.

Questo è il blog del sito PatrimonioSos, nato nel 2002 per iniziativa di semplici cittadini che operano in maniera del tutto volontaria e disinteressata per la difesa del patrimonio artistico italiano.

Nel corso degli anni alla redazione di PatrimonioSos sono arrivate numerose immagini che documentano danni al patrimonio e al paesaggio perpetrati in tutto il territorio nazionale e che per ragioni tecniche non è stato possibile inserire nel sito.

Ora grazie a questo strumento intendiamo mettere progressivamente online il nostro archivio fotografico e soprattutto integrarlo con nuove foto.

INVIATECI LE VOSTRE FOTO all'indirizzo:
lamonica1.paesaggiosos@blogger.com

LE ISTRUZIONI PER L'INVIO NEL MENU DI SINISTRA DEL BLOG.

mercoledì 27 aprile 2011

Consorzio Agrario di Venturina: a che punto siamo?

Molti dei problemi di Campiglia sollevati in quasi quattro anni dal Comitato, sono rimasti in sospeso perché a distanza di quasi otto mesi dalla presentazione delle Osservazioni al Regolamento Urbanistico, tutto è rimasto nel cassetto ed il Comune non ha ancora presentato le controdeduzioni alle osservazioni e approvato il Regolamento urbanistico. 
Il Comitato ha studiato le Osservazioni presentate e ritiene importante farle conoscere e illustrarle nell'ottica che per partecipare occorre innanzi tutto conoscere. 
Con l'occasione, argomento per argomento viene fatta la cronistoria delle azioni del Comitato e dei rapporti con l'Amministrazione, gli Enti, le forze politiche e la stampa. 
Il primo degli argomenti trattati è la vicenda del Consorzio Agrario di Venturina.


A questa seguiranno:
  
- la RTA alla Fonte di Sotto
- la Cava di Montevalerio
- la Cava di Monte Calvi
- le aree destinate a trattamento inerti delle Lavoriere
- il tema delle serre e della centrale a biomasse
- la tutela del patrimonio archeologico

Buona lettura e cordiali saluti.

martedì 19 aprile 2011

Il calvario dell'ulivo: giardini Hanbury vs Euroflora



Fenomeni da baraccone: Euroflora e l’ulivo millenario

ulivononnoTutto nasce dalla mail di un lettore di Repubblica: «Ma se suo nonno fosse l’uomo più vecchio del mondo, lo costringerebbe ad un viaggio di mille chilometri per esporlo su un palco?». Era una provocazione per una riflessione sulla star di Euroflora: l’olivo gemello. Un incredibile esemplare di pianta a due tronchi, proveniente dalla Puglia, la cui età è stimata attorno ai 2400 anni. Abbiamo chiesto un parere al professor Mauro Giorgio Mariotti, ordinario di botanica alla facoltà di Scienze dell’Università di Genova e presidente, per conto dell’Ateneo, dei Giardini Hanbury di Ventimiglia, tra i più noti al mondo.
Allora professore, era il caso di muoverlo il “vecchietto”?
«La premessa è che gli olivi sono abituati a stare in un certo posto e se portati da un’altra parte soffrono. Io pure ho qualche perplessità su questa scelta anche se è un rischio abbastanza calcolato. Ripeto, qualsiasi pianta, spostandola, un poco soffre. Dalla loro gli ulivi hanno una buona capacità di ripresa. Pur avendo tronchi colossali hanno radici poco profonde, con tessuti che le rigenerano. Poi c’è anche l’aspetto del trasporto… >.
Quale?

«Purtroppo devono potarli per farli stare in un container. Certo anche la chioma tagliata ad arte può essere apprezzabile a chi piace la scultura più che la natura. Io, in questo caso, preferisco la seconda».
Si insegue la spettacolarizzazione anche nella botanica?
«Mah, il fatto è che l’ulivo millenario e gli altri esposti ad Euroflora vanno inquadrati in un problema più ampio, di una pratica che dal punto di vista ambientale, ecologico e paesaggistico non è da favorire. La moda recente di creare giardini e parchi privati con prato all’inglese e ulivo millenario o centenario al centro. Ci sono anche architetti dei giardini che progettano situazioni di questo genere piuttosto incoerenti per un ambiente Mediterraneo come il nostro. Anche delle archistar… «
Come Paolo Pejrone?

«Non voglio polemizzare con lui, ma si è aperta una discussione sulle sue scelte in questo senso realizzate nel giardino della villa di Alassio di Antonio Ricci».
L’ulivo millenario è una buona pubblicità per questa branca del commercio pugliese.

«In Puglia, che è la regione più ricca di piante antiche, hanno anche fatto una legge per proteggere il paesaggio dell’ulivo. Tutte queste piante che vengono mandate al nord, spesso in Lombardia dove sono sovente schiantate dal gelo, una volta sradicate trasformano il paesaggio originario. Tutti questi ulivi caratterizzavano un tratto delle Puglie perpetuandone l’immagine naturale. Se non ci sono più, le aree saranno diventate urbanizzate, oppure agricole di diverso tipo».
E in Liguria?

«Sarebbe importante conservare al meglio quelli che abbiamo, seppur non millenari. Penso a tutte le piante sacrificate per creare dei box in collina. Insomma, ci indigniamo per l’Acquasola ma poi, magari, apprezziamo questo tipo di giardino senza pensare cosa c’è dietro, ovvero lo sradicamento di un ulivo dalla sua collocazione naturale».
Invece?

«Sarebbe meglio un prato con tante specie del Mediterraneo, più colorato, che sopporti meglio l’aridità. Gli olivi conserviamoli».
A Euroflora ci siete anche voi dell’Università e avete pure il vostro “vecchietto”.

«Sì con uno stand che ospita una collettiva degli orti botanici e una mostra didattica. E il nostro “vecchietto” è un fossile, un tronco ricavato dalle torbiere della val d’Aveto di 4mila anni».

venerdì 15 aprile 2011

CHIESETTA DELLA PONZELLA ACCERCHIATA DAL CEMENTO?

Notizia inserita venerdì 15 aprile 2011 - 16:19:35   



Prima la contrada, adesso un privato. Prima un maniero, adesso una palazzina. E i residenti, di nuovo, fanno sentire la loro voce contro la costruzione che, a breve, sarà innalzata accanto alla chiesetta di Ponzella.
Dal Gruppo Quartiere S.Paolo, infatti, riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera:
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Ci risiamo rieccoli ! la Chiesetta di
Ponzella è di nuovo accerchiata ! Dopo le vicessitudini con la contrada di San Bernardino per l’acquisto del cortiletto attiguo dal comune di Legnano (auguri ai colori bianco / rossi per l’inaugurazione che oggi avete fatto del nuovo maniero di via Somalia), si pensava a soluzioni più idonee per il quartiere. Un passo l’abbiamo di nuovo fatto questo martedì, quando il gruppo ha incontrato l’assessore ai lavori pubblici Battaglioli, riproponendo la piazza di Ponzella davanti alla chiesetta omonima.
“Non se ne parla proprio, non ci sono i soldi”.
La frase è sempre la stessa, il momento è difficile, è vero, ma sono comunque scelte stanziare somme
a bilancio, ognuno si assume la sua responsabilità comprando e vendendo dei beni.
Ora la sorpresa, la
chiesetta sta diventando un cantiere. Non sono bastate 1300 firme raccolte in due giorni a marzo 2009 e consegnate al Sindaco Vitali, per far capire quanto la gente tiene alle sue tradizioni e quanto tiene ai suoi beni culturali !
La
chiesetta del 1728, fu per due secoli, unico luogo di culto per la cascina e l’intero rione Ponzella. Nel 1779 divenne “Oratorio di Gesù Crocifisso”. L’altare dotato di una tela raffigurante “Cristo Morto” è contornato da pregevoli affreschi dell’epoca. Nell’auletta laterale destra un Cristo deposto, in gesso, attorniato da una via crucis in quadretti dipinti su legno. Un’altra via crucis di buona fattura in ceramica, orna la navata centrale. Nel 1979 fu ristrutturata completamente, con il rifacimento del tetto con il ministero dei “beni culturali" che volle i coppi uguali a quelli preesistenti del 1850, intonacata la facciata, lasciando i mattoni a vista nelle condizioni originarie.
Campanile stile veneziano con 3 campane, con lo spazio tra esso e la
chiesetta comprendente, ed è ancora visibile una volta di mattoni di un antico forno comune, dove le famiglie contadine portavano a cuocere il pane.
Anni fa il gruppo quartiere aveva avanzato una proposta per convertire il “cortile in piazzetta”, l’amministrazione in carica elaborato un progetto, tramite il geometra Cassani, che prevedeva coltura aiuola, cordoli in granito, illuminazione, pavimentazione piazzetta (costo complessivo 300 milioni di vecchie lire), nello specifico si voleva che diventasse parte integrante della piazza di
Ponzella.
Invece che fa il Comune? In barba alle tradizioni storiche, lo vende all’ asta con tanto di consigliere comunale
a rilanciare ! Uno rilancia gli altri della zona chissà dove sono e vai! Ora cosa faranno nel cortiletto ? Forse una palazzina che ti toglierà non solo la piazza e l’erba ma anche la vista del povero monumento ! Sbagliato o vero? Noi su questo scommettiamo ! Abbiamo ancora troppo poco cemento a San Paolo!
Invitiamo tutti coloro che appartengono
a queste tradizioni e che la pensano come noi a mobilitarsi dando il proprio contributo nei fatti. Noi del gruppo siamo ogni giovedì alle ore 21 nel salone di via Parma, chi ha idee si faccia avanti o se preferisce ci affianchi, vogliamo concordare azioni pacifiche per salvare la situazione. Ora cari abitanti del quartiere e cittadini di Legnano tocca a voi !
Vi aspettiamo !

Gruppo Quartiere San Paolo  


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sabato 9 aprile 2011

LIGURIA - L'ex Soprintendente progetta la prima piscina delle Cinque Terre, in piena zona Parco



La prima piscina non si scorda mai….

Porto Roca HotelE infatti, se si sono aperti grandi varchi urbanistico paesistici per far costruire la prima, perché un domani si dovrebbe negare lo stesso diritto a un secondo, terzo, quarto progetto e così via, e alla fine addio natura e ambiente delle Cinque Terre.
Mi riferisco alla notizia che potete leggere QUI della prima autorizzazione per costruire una piscina in un hotel di lusso a Monterosso al Mare, Cinque Terre. Aspetto ancor più clamoroso è che il progettista sia l’architetto Mario Semino, un ex Soprintendente della Liguria (QUI l’intervista).
A me l’aspetto che ha davvero sconvolto sono quelle acrobazie verbali contenute ella relazione tecnica dei progettisti grazie alle quali la piscina, pur riservata ai soli clienti dell’hotel Porto Roca è definita intervento di interesse pubblico. D’accordo che viviamo in un paese in cui un premier  per far liberare una escort si inventa la storia della nipote di Mubarak, però…
Pubblico privato
In chiusura, potete leggere QUI l’intervista – non è uscita sul cartaceo – al proprietario dell’hotel che naturalmente difende la sua scelta. La trovo molto istruttiva, specie per capire le intrecciate dinamiche politico imprenditoriali di casa nostra. Inoltre il proprietario spiega che la piscina nasce dalle richieste di molti suoi clienti vip (e cita Ezio Greggio) stufi di scendere in spiaggia dove vengono assaliti dai cacciatori di autografi. Non c’è che dire mi sembra un ottimo motivo. Io consiglierei anche reti elettrificate, dobermann e mine antiuomo per stare più sicuri.