Presentazione dell'iniziativa: PAESAGGIOSOS.

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giovedì 9 dicembre 2010

GARFAGNANA – MINUCCIANO - LE PALE SUL PAESAGGIO


La Sezione lucchese e il Consiglio Regionale Toscano di Italia Nostra hanno presentato le seguenti Osservazioni al competente Settore VIA della Regione Toscana avverso l'impianto eolico proposto sui dorsali dei Monti Argegna, Montale e Cucù nell'alta Garfagnana, in un fantastico paesaggio agro-pastorale. Il documento, inviato anche agli Assessorati regionali competenti, contiene altresì l'invito ad una vera programmazione regionale che, nella promozione delle energie alternative, ne sappia programmare localizzazioni compatibili con la realtà economica e il valore dei luoghi ponendo fine alla distruttiva e selvaggia rincorsa speculativa in atto.
Questa Associazione osserva quanto segue in merito al prospettato impianto in oggetto.

A. L'area su cui dovrebbe sorgere l'impianto eolico proposto interessa le dorsali del monti Argegna, Montale e Cucù con nove aerogeneratori posti nel territorio di Minucciano in un'area ai margini di quello di Giuncugnano, che sarà investito direttamente da alcuni tratti ristrutturati della viabilità di accesso e da gran parte del tracciato elettrico fino al "Punto di consegna". Per la sua collocazione l'impianto risulta estremamente visibile da ampie porzioni di territorio, nonostante l'uso di accortezze cromatiche e di tinte antiriflesso. Evidenziamo che la simulazione fotografica fornita è stata effettuata usando aerogeneratori dimensionalmente assai inferiori a quelli effettivamente previsti (E53).

B. L'area su cui saranno collocati 8 dei 9 aerogeneratori costituenti l'impianto è sottoposta a vincolo paesaggistico ai sensi del Titolo III del Codice dei BB. CC. e PP., vincolo apposto con D.M. del 20.09.74. La quasi totalità del suolo interessato dall'intervento è territorio intatto ad uso prativo e seminativo di grandissima valenza estetica e ambientale, come attesta il vincolo suddetto e come mostrano le stesse foto negli allegati alla richiesta. L'area dell'Argegna, proprio per queste caratteristiche finora così ben conservate, è zona di forte richiamo turistico, attività fondamentale per l'economia attuale e futura di queste popolazioni. In questo paesaggio, così peculiare e caratterizzato, sorge anche il famoso Santuario di Nostra Signora della Guardia che, oltre ad essere bene culturale vincolato direttamente ai sensi del Titolo II del vigente Codice dei BB. CC. e PP., è meta di consistente turismo religioso. Proprio vicino alla chiesa verrebbero ad impattare (visivamente e acusticamente) alcuni aerogeneratori e proprio dal parco circostante ad essa saranno visibili anche tutti gli altri che costituiscono l'intero impianto. Nelle vicinanze del Santuario c'è il prezioso sito archeologico dell'Ospitale di Tea, che costituiva luogo di sosta fondamentale per i pellegrini lungo la storica via Francigena, sito archeologico di cui, però, non esiste traccia nelle relazioni allegate al progetto.

C. Nelle aree limitrofe al fulcro del Santuario della Guardia si sono sviluppate da tempo attività economiche (alberghiere, agricole, agrituristiche, campeggi….) tutte compatibili con la realtà ambientale dei luoghi e con le infrastrutture presenti. Queste attività svolgono un ruolo economico fondamentale, ma costituiscono anche veri e propri presìdi ambientali per il controllo e la manutenzione ordinaria del territorio (notoriamente assai fragile in Garfagnana) e risultano incompatibili certamente con gli impatti visivi ed acustici che deriverebbero dai prospettati impianti eolici che si vogliono introdurre. Il richiamo turistico che sarebbe generato dell'impianto, quale percorso ecologico sull'energia come prospettato nelle Relazioni che accompagnano il progetto, non è meritevole di alcun commento.

D. Oltre che nei confronti delle attività umane l'impianto è incompatibile con l'equilibrio avi-faunistico della zona (sia durante il lungo periodo della costruzione sia successivamente durante il normale funzionamento delle turbine). Rumorosità, viavai di mezzi ultra-pesanti, vibrazioni delle possenti pale eoliche, campi magnetici derivanti dagli elettro cavi "preferibilmente interrati" (come si legge nella Relazione Tecnica, oppure "totale interramento" come si legge altrove?) sono elementi che impattano negativamente contro le varie specie presenti e soprattutto contro le specie protette di rapaci diurni e notturni, quali l'astore e l'allocco.

E. Gli aerogeneratori da installare e previsti nel progetto SEVA srl  sono composti ciascuno da una torre di altezza 73 ml, da 3 pale lunghe 25 ml con un diametro rotore di 53 ml. Sono quindi necessarie piazzole di 200 mq presso ogni aerogeneratore e fondazioni di 15 ml di diametro.

F. Per il trasporto di queste turbine lungo la viabilità esistente (Strade regionali, provinciali e comunali), nella Relazione N°7, la Società Nizzoli Trasporti constata che "lungo tale percorso sono stati rilevati in diversi punti forti limiti per quanto riguarda il trasporto delle turbine". I punti di frizione constatati risultano 191, ma la relazione documenta solo quelli afferenti l'ultimo tratto dopo il centro di Castelnuovo Garfagnana. In questa tratta la stessa Società ha previsto ben 40 interventi tutti molto invasivi sulle infrastrutture (consistente allargamento di carreggiate, stabilizzazioni stradali, asportazione di scarpate, costruzione di ampli by-pass di 8 ml di larghezza, invasione di resedi e pertinenze private, abbattimento di muretti, di cancelli, di alberi, di annessi, di barriere stradali, di segnaletiche…..). Per quanto riguarda la viabilità interna al sito nella stessa Relazione 7 si riferisce che "Nulla può essere detto per quanto riguarda le strade di accesso alle turbine interne al sito in quanto non ancora presenti durante lo svolgimento di questo sopralluogo (maggio 2010)" (v. pag. 33, Relazione 7). In sostanza la verifica sulla transitabilità è stata effettuato solo sulla parte asfaltata e ben poco si documenta sulla pista sterrata che condurrà e affiancherà i vari aerogeneratori. Tale affermazione contraddice quella contenuta nella Relazione Tecnica ove a pag. 46 si afferma: "La viabilità interna al sito è rappresentata dalla strada che arriva sul Monte Argegna e dal successivo sterrato di larghezza pari a circa 3,5 m, a servizio della parte più a nord dell'impianto." Tale pista sterrata tuttavia, dovrà essere ampliata di almeno 2 ml e dovranno essere realizzate 9 piazzole (una per ciascun aerogeneratore) di circa 200 mq. Tale pista sterrata, poi, è documentata da un'unica foto. Quale delle due relazioni riflette la realtà? Tale pista sterrata esiste nella sua totalità? Ed è continua, a servizio di tutto l'impianto? Possono accettarsi due relazioni che sembrano contrirsi vicendevolmente?

G. Nel rilevare la necessità assoluta di una conveniente documentazione integrativa della situazione descritta al punto precedente evidenziamo come (anche nella situazione più favorevole prevista nella citata Relazione Tecnica) l'intervento viene a sconquassare tutto l'assetto della dorsale sia per il notevole ampliamento del percorso sterrato presente, sia per il tracciamento delle porzioni in cui manca , sia per la sua stabilizzazione per il passaggio dei grossi mezzi di trasporto, sia per l'adeguamento delle pendenze, sia per la formazione e stabilizzazione delle 9 piazzole di lavoro, sia per i necessari spiazzi di manovra….Una  vera e propria ri-conformazione perenne del paesaggio, pertanto inammissibile nel contesto vincolato.

In base alle considerazioni esposte questa Associazione ritiene incompatibile la costruzione di questo impianto industriale nell'area suddetta e pertanto ne richiede il rigetto per I suddetti motivi di impatto ambientale, paesaggistico ed economico. Più in generale questa Associazione ritiene urgente e indispensabile una più stringente regolamentazione e programmazione regionale per la costruzione di questi impianti, con individuazione a monte delle zone in cui questi, compatibilmente con I valori paesaggistici, ambientali e con le strutture economiche dei luoghi, possono sorgere, in modo da dare indirizzi certi all'attuale confusa rincorsa speculativa nei settori energetici.

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