Blog di Patrimoniosos dedicato alla tutela del paesaggio.
Presentazione dell'iniziativa: PAESAGGIOSOS.
Questo è il blog del sito PatrimonioSos, nato nel 2002 per iniziativa di semplici cittadini che operano in maniera del tutto volontaria e disinteressata per la difesa del patrimonio artistico italiano.
Nel corso degli anni alla redazione di PatrimonioSos sono arrivate numerose immagini che documentano danni al patrimonio e al paesaggio perpetrati in tutto il territorio nazionale e che per ragioni tecniche non è stato possibile inserire nel sito.
Ora grazie a questo strumento intendiamo mettere progressivamente online il nostro archivio fotografico e soprattutto integrarlo con nuove foto.
INVIATECI LE VOSTRE FOTO all'indirizzo: lamonica1.paesaggiosos@blogger.com
LE ISTRUZIONI PER L'INVIO NEL MENU DI SINISTRA DEL BLOG.
Chiuso il Museo del Lavoro Un pezzo della memoria del mondo agricolo rischia di essere cancellato! Lo storico Benedettini: «sarebbe un'azione che va contro la cultura e la storia di questo territorio»Il Comitato ha sempre difeso il Museo del Lavoro e proposto di trasferirlo nella futura struttura del Consorzio Agrario. Si batterà per impedire la sua chiusura definitiva.
Troverete tutte le informazioni sul nostro sito Comitato per Campiglia http://www.comitatopercampiglia.it info@comitatopercampiglia.it
A proposito delle critiche sul Regolamento Urbanistico, i sindaci di Campiglia, Piombino e Suvereto hanno scritto: ❝...accuse sollevate in questi giorni da chi saltella da un comitato all'altro con una sfacciataggine pari solo alla smemoratezza e alla pochezza degli argomenti.❞ Di fronte a un giudizio così offensivo, il Comitato non poteva non reagire. Sul sito internet, troverai la nostra risposta. Cordiali saluti
Comitato per Campiglia http://www.comitatopercampiglia.it info@comitatopercampiglia.it
Un dibattito senza tregua da quando Comune dei Cittadini ha contestato il Regolamento Urbanistico adottato dal Consiglio comunale poco più di due settimane fa.
La palma va al Corriere Fiorentino (gruppo Corriere della Sera) e al suo giornalista, Alessio Gaggioli, che ogni giorno da una settimana ci regala analisi, commenti e interviste per far capire quello che ormai si chiama "il caso Venturina".
Ha dato la parola a tutti i protagonisti, da Massimo Zucconi all'assessore Marson, senza dimenticare i sindaci della Val di Cornia, il dirigente dell'ufficio urbanistica, l'urbanista Vezio De Lucia e, infine, il professore Salvatore Settis, il quale si è schierato "al 100%" al fianco dei comitati e della lista civica Comune dei Cittadini.
Non mancate i 6 (sei!) articoli di Gaggioli pubblicati sul nostro sito. Un vero giallo!
Non mancate neppure la replica del Comune alle accuse s e la risposta sferzante di Comune dei Cittadini.
Senza dimenticare la nostra serie di comunicati sui punti critici del Regolamento Urbanistico per i quali facciamo delle proposte positive e concreti.
Dopo più di un decennio di politiche urbane incerte che hanno favorito uno sviluppo immobiliare disarticolato, causa dell'occupazione edilizia di più dell'80% del suolo comunale e un preoccupante decremento demografico, Lisbona intende proporsi come la capitale dell'area metropolitana più estesa e dinamica della Penisola Iberica, facendo leva su una immagine profondamente legata alla storia dei suoi spazi pubblici, i suoi parchi e i suoi giardini ma impiegando anche i più avanzati modelli dell'architettura del paesaggio contemporaneo. Lo spostamento dell'aeroporto internazionale e l'arrivo dell'alta velocità, la realizzazione del terzo ponte sull'estuario del Tago e la liberazione di aree demaniali, tra cui oltre il 50% di 19 chilometri lineari di attrezzature portuali che hanno precluso nell'epoca industriale il rapporto tra la città e il fiume: tra le capitali europee Lisbona sembra disporre di maggiori opportunità di crescita anche grazie ad una amministrazione che intende incentivare la progettazione urbana come strumento di coinvolgimento dei privati in operazioni di riqualificazione utili alla collettività. ATTIVITA'/ PROGRAMMA Il seminario sarà strutturato in quattro fasi: conoscenza del territorio e più specificatamente dell'area di progetto; approfondimento degli aspetti tecnici e teorici della problematica in questione; laboratorio di progettazione in gruppi di studio e discussioni generali; esposizione dei lavori e comunicazione dei risultati al pubblico. Le attività dei laboratori si svolgeranno prevalentemente presso le strutture delle locali istituzioni coinvolte. Lingue ufficiali del seminario: italiano e portoghese. ISCRIZIONI Il seminario è destinato principalmente a neolaureati e studenti in architettura ma proposto anche a tecnici e professionisti come momento di aggiornamento professionale. Il seminario di 100 ore fa parte del programma di Formazione Continua della UPC di Barcellona. La sua frequenza prevede il conseguimento di 10 crediti ECTS spendibili anche all'interno del programma del Master in Architettura del Paesaggio della UPC di Barcellona che ACMA organizza a partire dal 2009 a Milano. Le iscrizioni verranno raccolte fino al raggiungimento del numero massimo di partecipanti previsto. Per informazioni e iscrizioni: ACMA Centro di Architettura via Conte Rosso 34 - Zona Ventura, 20134 Milano Tel. +39 02.70639293 Fax.+39 02. 70639761 acma@acmaweb.com www.acmaweb.com
Segnaliamo questa nuova iniziativa. Una intervista al prof. Salvatore Settis di Stefania Martorelli per National Geographic Italia con cui si intende lanciare una campagna di segnalazioni di siti archeologici che versano in particolari condizioni di incuria e abbandono.
Inviate le vostre segnalazioni e commenti: http://www.nationalgeographic.it/italia/2010/05/07/news/sos_archeologia-19432/
L'amministrazione lucchese non ci ha mai pensato due volte a svendere gli spazi storici della città! Ma questa volta piomba nel totale ridicolo e fa piombare noi nella totale disperazione con la fasulla casetta delle fate e il falso prato impiantati nella centralissima Piazza del Giglio per fare indecente pubblicità ad una ben nota marca di merendine e biscotti. Pagando,...tutto, ma proprio tutto, diventa possibile! Si annullano tutte le velleità del turismo di qualità, dell'identità dei luoghi, della sbandierata e odiosa 'lucchesità'(ricordiamo la guerra dei kebab), dei siti Unesco e scompaiono gli Assessorati all'Arredo Urbano, le Alte Commissioni sul Decoro, le Commissioni per il Paesaggio, le Soprintendenze.... Nessun baluardo esiste e resiste....e regna il meretricio!
A volte bisogna tornare alla matematica delle elementari. Ad esempio, fermarsi a riflettere – come hanno fatto in un recente seminario internazionale tenutosi all’Università di Genova di cui vi dirò più avanti – su un dato ufficiale fornito dall’Agenzia del Territorio. Dice questo: in Italia, al 31 dicembre 2008, di circa 64 milioni di unità immobiliari, la metà, vale a dire 32 milioni, sono unità abitative, ovvero una casa ogni due italiani. Il re è nudo, e quella domandina che tanti costruttori considerano una bestemmia, acquista una forza dirompente: a cosa e a chi servono delle nuove case?
Come dicevo, nei giorni scorsi la facoltà di ingegneria con quella di architettura hanno organizzato un seminario di progettazione urbanistica cui hanno partecipato docenti e studenti dell’Università madrilena di Alcalà. Lo ha organizzato il professor Enrico Bianchi assieme agli architetti Claudio Colla e Alessandro Ravera, cultori della materia alla facoltà di Sarzano. Con gli spagnoli, che si stanno bruscamente svegliando dal sogno immobiliare, i genovesi hanno discusso delle scelte per le città del futuro su dati reali: la disponibilità di abitazioni e l’inutilità pratica di costruire nuove case. Gli effetti collaterali di nuovi insediamenti: incremento dei trasporti, auto in primis, e il consumo del territorio. E poi i pro e i contro del boom turistico (ricchezza diffusa e sviluppo all’inizio, speculazione, danni ambientali e peggioramento della qualità della vita poi). Infine la necessità di scegliere il “non fare” e puntare decisamente sulle ristrutturazioni, forse la nuova frontiera dell’architettura dopo gli anni degli eccessi delle archistar.
OGGETTO: URGENTE – SEGNALAZIONE VIA SOLFERINO – BUSTO ARSIZIO
Con la presente si intende segnalare la rilevanza del tessuto urbano di via Solferino, situato nel centro storico di Busto Arsizio, già oggetto di segnalazione all’Amministrazione Comunale in sede di osservazioni al prossimo PGT del Comune di Busto Arsizio e si chiede se esistono le condizioni per “vincolare” i fabbricati prospicienti ad un recupero rispettoso dei valori storici ed ambientali esistenti dal momento che saranno oggetto di una prossima demolizione. Il Comune di Busto Arsizio ha adottato il PII relativo all’area compresa tra piazza Vittorio Emanuele II e via Solferino che è di imminente realizzazione (inizio del 2010).
Il piano è stato approvato dalla Soprintendenza, ma che nel progetto non erano evidenziate alcune valenze storico-ambientali, che sono da considerare di grande rilevanza.
Queste sono, ad esempio:
- gli edifici lungo via Solferino (di cui è prevista la demolizione), che potrebbero corrispondere addirittura ad insediamenti di epoca altomedievale; anche se più volte ristrutturati attraverso i secoli ed attualmente di aspetto sette-ottocentesco, sono molto antichi, come dimostrano:
- la colonna quattrocentesca, oggi conservata nella corte della adiacente casa Paracchi-Speranza, sita in via Montebello n.° 8 (in angolo con via Solferino e considerata edificio di interesse storico – artistico – ambientale come da NTA del Comune di Busto Arsizio) che proviene da un porticato ancora esistente nel secondo cortile (n.° 5 – casa con intonaco rosso in facciata e con il portone ad arco);
- il portone con architrave di legno, caratteristico del ‘4-500;
- l’affresco con l’Annunciazione, purtroppo ora quasi completamente scomparso (attribuito al pittore Crespi Castoldi), che denota una tipologia edilizia di grande livello qualitativo;
- la presenza della torretta nella casa Paracchi-Speranza (questa non verrebbe demolita), che non è mai stata studiata, ma potrebbe essere addirittura una casa-torre longobarda, come sembra suggerire l’antico nome dell’adiacente chiesa di Santa Maria, detta “delle sette torri” (non potevano essere torri della cerchia muraria perché questa non è mai esistita; d’altra parte nella nostra zona esistevano quartieri di origine longobarda caratterizzati dalla presenza di case-torri: sopravvive il “canton Lombardo” di Gorla Maggiore).
Sono convinto che praticando dei sondaggi attenti in tutti gli edifici, si possano riportare alla luce molte altre strutture, particolari architettonici, reperti antichi;
- la struttura urbana della via Solferino, che dall’esame della cartografia e delle foto aeree si riconosce appartenere all’antica cinta del locus di epoca se non ligure almeno celtica; la strada deve essere conservata con il suo calibro, il suo andamento curvilineo e irregolare, con la stessa altezza degli edifici prospettanti, ripristinando i prospetti delle antiche case e con adeguata pavimentazione e opportuno arredo urbano; è sufficiente osservare il lato sud (dove era ubicata la cinquecentesca chiesa di Santa Croce, demolita all’inizio degli anni ‘70) per rendersi conto del grande guasto provocato dal non mantenimento della cortina edilizia; è appena il caso di osservare che anche gli spazi urbani di valore storico devono essere considerati beni culturali (si veda il cosiddetto “Codice dei Beni Culturali” di cui al D.Lgs. 22 gennaio 2004);
- la struttura urbana del vicolo Mangano, un documento storico eccezionale, essendo quanto rimane dell’antichissima strada che da Cairate (e quindi da Appiano e da Como) passava tangenzialmente al primitivo nucleo della città di Busto per dirigersi poi a Borsano (e quindi a Corbetta, Abbiategrasso e Pavia); la via denota anche il modello di accrescimento del borgo di Busto (infatti viene spostata una prima volta per ricomprendere l’ampliamento di epoca longobarda (vedere le piante dello sviluppo urbano), successivamente nel ‘2-300, quando, per la presenza del fossato e del terraggio, le strade possono entrare nel borgo solo attraverso le quattro porte.
ALLEGATI:
- foto aeree– estratti satellitari ricavati da Google Earth e Virgilio Mappe;
- estratto P.R.G. di Busto Arsizio;
- planimetria del borgo in età ligure-celtica;
- planimetria del borgo in età longobarda;
- documentazione fotografica via Solferino;
- documentazione fotografica colonna quattrocentesca;
- documentazione fotografica affresco;
- documentazione fotografica torre della casa Paracchi-Speranza;
- estratti dal volume “Recupero del Centro Storico e Piano Regolatore”.
Grazie e cordiali saluti. Busto Arsizio, 03.02.2010 Dott. Arch. Giovanni Ferrario g.ferrario7@virgilio.it Bibliografia essenziale: P. Galli, A. Spada, G. Magini, P. Torresan, “Recupero del Centro Storico e Piano Regolatore” – dicembre 2006;