Presentazione dell'iniziativa: PAESAGGIOSOS.

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giovedì 14 ottobre 2010

TOSCANA - Proposte per Baratti

Un'idea diversa di sviluppo economico per Baratti

La decodificazione del piano di Baratti fatta dal Comitato per Campiglia ha spiegato in termini comprensibili le trasformazioni previste all'interno e nelle immediate adiacenze del Parco.
La polemica si è impostata su "cementificazione o non cementificazione", argomento su cui tutti, al di là delle ideologie, si possono fare un'idea chiara leggendo il documento.
Ma anche i più attaccati all'identità del luogo, come ci è tramandato da secoli di storia e di lavoro umano, si pongono giustamente il problema dello sviluppo economico, posti di lavoro ecc.

E' su questo tema importante che vogliamo fare una riflessione, con la premessa che ci sembra superato il tempo in cui si fa economia distruggendo il territorio per un turismo fasullo in cui il guadagno è tanto per gli imprenditori ma poco e di breve durata per gli operai che lavorano nelle trasformazioni.Il risultato è sempre deprimente sia dal punto di vista della salvaguardia dei beni, più o meno importanti, che ci vengono dal passato che dal rientro economico (turismo di classe) per la comunità.Detto questo che è sotto gli occhi di tutti, Baratti, perseguendo una idea diversa di turismo, potrebbe essere "sfruttato" tutto l'anno senza stravolgerne e, nel migliore dei casi, "rileccarne" l'aspetto. Partiamo dal punto più importante: In quello che viene chiamato il Piano Particolareggiato del parco archeologico di Baratti e Populonia c'è tutto meno quello che dovrebbe essere il cuore del progetto, ossia lo sviluppo della ricerca e della maggiore valorizzazione del parco archeologico.Un parco che, come dimostrano anche i recenti ritrovamenti in mare e in terra, si estende ben oltre le attuali aree archeologiche, e che potrebbe crescere ulteriormente sia nella città antica di Populonia, sia in mare, aprendo il fronte dell'archeologia subacquea che a Baratti rappresenta la continuazione a mare del parco a terra. Insomma Baratti e Populonia sono enormi giacimenti archeologici solo in minima parte studiati e valorizzati.
Da qui doveva partire il Piano in rapporto alle conoscenze archeologiche che, grazie al lavoro di tante università, permettono oggi di immaginare altri importanti sviluppi del progetto del parco che con i suoi 60.000 visitatori rappresenta la vera ricchezza di tutta la zona.Per non parlare dell'archeologia industriale, finora non considerata ma che si aggiunge al tema principale dell'archeologia classica come dimostrano recenti studi che affrontano tutto il periodo novecentesco della storia del golfo e del riutilizzo delle scorie ferrose (C. Pistolesi "La miniera di Baratti. Lo sfruttamento delle scorie etrusche dal 1915 al 1969", Pisa, Felici, 2006). Ignorando questa realtà, a cui non si fa cenno alcuno, il Piano particolareggiato del Parco Archeologico diventa il piano delle funzioni turistiche e commerciali di Baratti e Populonia, dimostrando anche che non si sono tenute in nessun conto (forse neanche interpellate verrebbe da dire), competenze fondamentali, come la Società Parchi, La Soprintendenza Archeologica, le varie Università coinvolte nelle ricerche sul campo. Ancora :come dimostra l'esperienza di altri paesi, meno ricchi di tesori, ma più attenti (o furbi?) del nostro e in grado di valorizzare anche i sassi, queste peculiarità eccellenti potrebbero essere sfruttate in termini economici anche in altri modi. Se si tiene conto che l'Italia è il paese europeo con la maggiore biodiversità e il maggiore patrimonio artistico e archeologico, e che Populonia e Baratti sono ricche di natura e patrimonio archeologico, si potrebbero ottenere occasioni importanti per l'economia della zona, attirando per tutto l'anno visitatori con scuole A PAGAMENTO di archeologia, scavo, restauro (pensiamo soprattutto agli studenti stranieri), associazioni sportive e naturalistiche (surf, bicicletta, cavallo, trekking, cibi, vini e cucina legati al territorio).
Quale luogo migliore del CASONE per diventare il centro di tutto questo conservando l'orto e le galline? Il problema di questo piano quindi non è solo quello che c'è, ma soprattutto quello che non c'è, ossia il mix di archeologia e paesaggio che fanno di Baratti e Populonia luoghi unici di un fascino che è compreso da tanti, come dimostrano le adesioni e i tantissimi commenti al gruppo "Giù le mani da Baratti" di piombinesi, toscani, italiani, cittadini del mondo.
Comitato per Campiglia
13 ottobre 2010
http://www.comitatopercampiglia.it
info@comitatopercampiglia.it

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