Vi scrivo per chiedere una firma che può aiutare a fermare un irresponsabile e disastroso progetto che attraverserebbe i Monti del Chianti, il Valdarno, la Val d’Ambra e la Val di Chiana.
Vi mando i link al sito del comitato e alla petizione. Si può firmare online. Se voleste diffonderli ai vostri contatti sarebbe un grande aiuto. In soli 3 mesi hanno già firmato più di 4000 persone, tra quelle che hanno firmato online e quelle raccolte di persona in varie occasioni pubbliche. Sono a disposizione per informazioni aggiuntive e sul sito c’è un’ampia documentazione.
Potete firmare a questo link: http://www.firmiamo.it/comitato-alta-tensione
Qui potete trovare tutte le informazioni http://www.comitatoaltatensione.com/
Sotto ho fatto un breve riassunto della questione.
Saluti,
Roberto Stucchi
Riassumo in breve: Terna ha proposto una “razionalizzazione” delle linee elettriche in provincia di Arezzo che prevede una nuova linea a 380kv con torri di oltre 50m di altezza, più lunga di 20km delle linee attuali, scegliendo di passare vicino al crinale dei Monti del Chianti in zone di boschi e colture tradizionali, agriturismi, pievi e piccoli borghi, di origine medievale e ben conservati. A dicembre 2010 abbiamo scoperto l'esistenza del progetto, che era stato approvato come protocollo di intesa da quasi tutti i comuni interessati. Il Comitato si è formato e ha iniziato subito ad agire e ad oggi abbiamo ottenuto che la maggioranza dei comuni abbia ribaltato la propria posizione riconoscendo l’importanza di proteggere il paesaggio e l’economia locale. La provincia di Arezzo, di Siena, il CFS hanno tutti dato pareri negativi.
La Regione Toscana si è fatta interprete di queste posizioni ed ha portato al Ministero dell’Ambiente una posizione molto critica, chiedendo di rivalutare il tutto e di motivare la necessità di un'opera così costosa e distruttiva. In queste settimane la Regione ha in corso un tavolo tecnico con la società proponente per valutare il progetto. Per ora non ci sono certezze, ma la posizione di quasi tutti gli enti locali interessati dovrebbe rendere difficile la riproposizione del progetto in quel percorso.
La posizione del Comitato Alta Tensione è quella di opporsi ad un simile percorso, e di chiedere a Terna di dimostrare la necessità di un simile rafforzamento delle linee.
Il legale che ci supporta nella nostra attività ha predisposto delle "osservazioni" al documento di SIA di Terna, e alle varianti che Terna ha poi apportato. Una giovane architetta, esperta di paesaggio, ha fatto un ottimo lavoro tecnico di smontaggio della SIA di Terna.
Allego link ad entrambi i documenti. http://www.comitatoaltatensione.com/attivit%C3%A0-e-iniziative-comitato/
Abbiamo anche lanciato una petizione, sia online che tramite la raccolta di adesioni con banchini a mercati, feste ed altre occasioni pubbliche, ed in 2 mesi abbiamo raccolto oltre 3000 firme. http://www.firmiamo.it/comitato-alta-tensione : abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile, firmate e diffondete l’appello!
Abbiamo anche organizzato assemblee pubbliche in tutti i comuni che hanno avuto un’ottima eco anche sulla stampa locale. Il Fai è intervenuto con una lettera al presidente della regione e indicando la nostra campagna qui http://www.fondoambiente.it/arezzo-ar-toscana-sos-paesaggio.asp
In questi mesi abbiamo anche scoperto che progetti simili stanno per devastare altre zone incontaminate in Friuli, Abruzzo e Calabria, che Terna giustifica con l’aumento dei consumi, ma i consumi non stanno aumentando e reputa necessari perché le linee sono vetuste, ma nel nostro caso non risponde a realtà in quanto i guasti sulle linee e i tempi di riattivazione almeno in Toscana sono sopra gli standard e le medie europee.
Vogliamo richiamare l'attenzione su questa situazione per assicurarci che il progetto che ci interessa da vicino non parta, così come ci augureremmo che fosse rivisto tutto l’impianto di queste “razionalizzazioni” che devasterebbero fasce importantissime di quello che rimane del paesaggio italiano.
Speriamo che si possa far diventare questa una campagna nazionale.
Vi ringraziamo dell'attenzione
Roberto Stucchi Prinetti
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