Presentazione dell'iniziativa: PAESAGGIOSOS.

Questo è il blog del sito PatrimonioSos, nato nel 2002 per iniziativa di semplici cittadini che operano in maniera del tutto volontaria e disinteressata per la difesa del patrimonio artistico italiano.

Nel corso degli anni alla redazione di PatrimonioSos sono arrivate numerose immagini che documentano danni al patrimonio e al paesaggio perpetrati in tutto il territorio nazionale e che per ragioni tecniche non è stato possibile inserire nel sito.

Ora grazie a questo strumento intendiamo mettere progressivamente online il nostro archivio fotografico e soprattutto integrarlo con nuove foto.

INVIATECI LE VOSTRE FOTO all'indirizzo:
lamonica1.paesaggiosos@blogger.com

LE ISTRUZIONI PER L'INVIO NEL MENU DI SINISTRA DEL BLOG.

giovedì 22 dicembre 2005

Quartu S. Elena: news su abusivismo edilizio

----- Original Message -----
From: stefano deliperi Sent: Thursday, December 22, 2005 4:48 PM
Subject: news su abusivismo edilizio

Cari amici, sotto trovate notizie stampa relative al non invidiabile record permanente dell'abusivismo edilizio in quel di Quartu S. Elena. Più ampie informazioni su http://gruppodinterventogiuridico.blog.tiscali.it . Buona visione, e, soprattutto, buona partecipazione !
Stefano Deliperi
Gruppo d'Intervento Giuridico


da La Nuova Sardegna, 22 dicembre 2005
LO DICE L'ULTIMO CENSIMENTO . Quartu si conferma capitale degli abusi tra costa e campagna. PABLO SOLE.
QUARTU. Passano gli anni, ma su una certezza si può sempre contare: la terza città dell'isola si conferma capitale dell'abusivismo edilizio. E non potrebbe essere altrimenti, visti i numeri da capogiro messi insieme dal Gruppo di intervento giuridico sugli ultimi vent'anni di mattone selvaggio. I dati emergono dalla mappatura del territorio messa a punto dal Comune che, caso unico in Sardegna, ha in mano il quadro pressoché completo delle case sorte in barba alle norme vigenti. Si parte dal 1995, con i casi denunciati con il condono varato dieci anni prima: oltre 10mila segnalazioni, che comprendono 127 abusi insanabili parziali e ben cinquecento che, vista l'entità delle opere realizzate, devono essere abbattuti senza possibilità d'appello. Le zone più colpite? Quella costiera (2858 casi) e quella agricola (1336 abusi) per una volumetria totale di un milione e trecentomila metri cubi. In teoria, la situazione migliora con il secondo condono, approvato con due diversi provvedimenti che risalgono al 1994 e al 1996: i casi di abusivismo totalmente insanabile scendono a 150, mentre i parziali sono 72. In pratica, la questione è un po' diversa: le case abusive non sono certo sparite, più semplicemente i vincoli fissati dal condono sono meno rigidi e, di conseguenza, in molti casi il bollino rosso dell'abuso totalmente insanabile è sparito. ‹‹Negli ultimi anni il Comune ha predisposto oltre venti piani di risanamento ancora in gran parte inattuati - spiega il responsabile del Gruppo d'intervento giuridico, Stefano Deliperi - mentre sono cresciuti a dismisura gli oneri economici collettivi per dotare dei necessari servizi, come impianti di depurazione, acqua, energia elettrica, smaltimento rifiuti e scuole, le zone sorte con gli abusi poi condonati. La spesa complessiva è stimata in oltre 220 milioni di euro, a fronte di circa 18 milioni di entrate derivanti dalle oblazioni di legge››. Un paradosso che continua a pesare sui cittadini. ‹‹Non dimentichiamo - aggiunge Deliperi - che il condono non è stato vantaggioso neppure sotto il profilo finanziario: nel 1985, a fronte di una previsione di entrata di tremila milioni di euro, le entrate effettive si attestarono intorno al 60 per cento, mentre nel 1994, con un gettito previsto di 2.500 milioni di euro, le entrate effettive furono del 70 per cento. E sta andando ancora peggio negli ultimi anni, con le entrate ferme al 40 per cento sulla cifra stimata››. Infine, con l'ultimo condono deciso nel 2003, al Comune sono state presentate circa tremila istanze, pari al tre per cento delle domande nazionali. ‹‹Da dieci anni le ruspe della legalità hanno i motori spenti - conclude Deliperi - e il rischio, ora, è che molte iniziative risultino soltanto miseri palliativi, oltraggi alla legalità e all'ambiente, e palesi delusioni per i cittadini rispettosi della legge››.

Nessun commento: