Presentazione dell'iniziativa: PAESAGGIOSOS.

Questo è il blog del sito PatrimonioSos, nato nel 2002 per iniziativa di semplici cittadini che operano in maniera del tutto volontaria e disinteressata per la difesa del patrimonio artistico italiano.

Nel corso degli anni alla redazione di PatrimonioSos sono arrivate numerose immagini che documentano danni al patrimonio e al paesaggio perpetrati in tutto il territorio nazionale e che per ragioni tecniche non è stato possibile inserire nel sito.

Ora grazie a questo strumento intendiamo mettere progressivamente online il nostro archivio fotografico e soprattutto integrarlo con nuove foto.

INVIATECI LE VOSTRE FOTO all'indirizzo:
lamonica1.paesaggiosos@blogger.com

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mercoledì 28 aprile 2004

Duomo di Lucera





Egr. Sig. Direttore/Redattore, questa Associazione, che ha fra gli altri compiti la salvaguardia dei beni architettonici e culturali della Città di Lucera, è seriamente interessata al futuro del seicentesco convento della SS. Annunziata, sito nella monumentale piazza del Duomo di Lucera, accanto alla trecentesca Basilica Cattedrale, insigne edificio gotico-angioino, dichiarato Monumento Nazionale.
Ritiene pertanto suo dovere denunciare un possibile abuso edilizio che rischia di perpetrarsi ai danni dello storico edificio.
Allega i documenti relativi alla segnalazione.
altri documenti:
procedura di «tutela diretta» dell’immobile ex art. 2 del D. lgs. 490/99, capace di rispettare la storica costruzione, i suoi spazi, la sua memoria collettiva, la lettura filologica dell’opera stessa; di salvaguardare la destinazione d'uso collettiva dell'ex complesso conventuale e di scongiurare ogni superfetazione o ipotesi di scavi incontrollati, realizzazione di appartamenti per abitazioni e per uffici o garages per autovetture.

AUSPICA un intervento al fine di dichiarare l’immobile in oggetto monumento locale avente interesse storico e culturale e la qualificazione dello stesso come patrimonio di quella collettività cittadina che nel tempo ha contribuito dapprima alla sua costruzione, quindi al suo mantenimento e al raggiungimento delle sue nobili finalità educative e sociali.
TEME che, qualora l’ipotesi di ristrutturazione proposta dalla società proprietaria divenisse una realtà, diversi altri edifici e monumenti del centro storico cittadino, parimenti privi di vincoli di tutela o di rispetto, subiranno la stessa sorte. Tra questi l’ex convento francescano di S. Maria della Pietà (sec. XVII) e l’ex convento dei Fatebenefratelli (già delle Camerelle), la cui struttura originaria risale al sec. XIV.
SI OPPONE ad un uso dissennato e a una concezione mercantile della città e del suo patrimonio.
Si benigni codesta Associazione nel far sentire la Sua autorevole voce a difesa della storia e della identità culturale della città di Lucera e si compiaccia disporre quanto conveniente.

Distinti saluti.
Documento votato e firmato dall’Assemblea del Comitato di progettazione partecipata “Luc’era c’è!”nella seduta del 23.04.2004.
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LUC’ERA C’E’!” Comitato di progettazione partecipata
Via IV Novembre, 26 – 71036, Lucera (Foggia), tel/fax n. 0881.549866, e-mail:ass_lucera@libero.it

Nota prot. n. 01 del 27 aprile 2004 OGGETTO: Segnalazione , Lucera, 27 aprile 2004

Egregio Sig. Redattore,
desideriamo segnalarLe una grave minaccia che incombe sul Duomo della Città di Lucera. L’appello che Le rivolgiamo riguarda nello specifico il seicentesco convento della SS.ma Annunziata, meglio conosciuto come Istituto Sant’Anna, sito in piazza Duomo, a pochi metri dalla Basilica Cattedrale, alla quale pure era unito sino alla fine dell’800 mediante un arco detto delle “Orfanelle”.
Il convento in questione, dopo quasi due decenni di abbandono, è stato infatti venduto all’asta ad una società privata: la Società Costruzioni Generali. Nel giorno stesso in cui l’edificio è stato alienato, ovvero il 14 gennaio 2004, la società che lo ha acquisito ha acceso un mutuo di 4,5 milioni di euro finalizzato alla ristrutturazione dell’immobile “ad abitazioni civili, commerciali, appartamenti e box”.
Quanto successo, ovvero pensare di realizzare box sotterranei a pochi metri dalla Cattedrale, è stato reso possibile da tutta una serie di passaggi di carte che nei fatti non possono che destare allarme, preoccupazione e sospetti. Nostra volontà è destare in Lei interesse, nella speranza di un intervento per bloccare un progetto che prevede lo svuotamento del seicentesco ex convento, un’operazione questa che riteniamo profondamente in contrasto con il valore di piazza Duomo e la storia dell’edificio. Sulla storia dell’edificio e sui passaggi burocratici che hanno portato alla alienazione dell’immobile alleghiamo una documentazione più dettagliata (odg allegato votato da questo Comitato).
Tanti sono i fattori che rendono possibile la trasformazione di un “Venerabile Conservatorio per orfane” in una struttura residenziale privata, accanto ad un Monumento Nazionale posto in una delle piazze più belle della Puglia. Fra questi purtroppo anche un atto della Soprintendenza ai Beni Architettonici della Puglia, la quale con una nota del 17 luglio 2003, prot. n. 9591, in assenza di vincoli derivanti da strumenti urbanistici comunali ha negato il valore “storico ed artistico” del convento a causa del degrado, reso più grave dal sisma dell’ottobre 2002. La nota della Soprintendenza, che di fatto avvalora il progetto dell’attuale proprietà di svuotare l’edificio preservandone la sola facciata (salvo crolli eventuali in corso d’opera s’intende) è giunta dopo un’ispezione effettuata da un non specificato funzionario il 9 luglio del 2003. Questa ispezione non solo ha negato il valore storico ed artistico del bene, evidenziando solo la necessità di rispettare la facciata per la presenza della Cattedrale, ma ha smentito l’azione avviata dagli uffici provinciali della stessa Soprintendenza, che con una nota del 23 gennaio del 2003 posero la questione del vincolo e bloccarono la procedura di vendita avviata con il bando di gara del 29 agosto 2002 e l’aggiudicazione del successivo 2 ottobre da parte della Società di Costruzioni Generali.
Ci chiediamo: come mai il funzionario non specificato di Bari con un sopralluogo di poche ore ha negato quanto evidenziato dagli uffici di Foggia? Una vicenda tanto più strana, quella della negazione ovvero della scomparsa del vincolo, se si pensa che il convento di Sant’Anna era stato definito edificio soggetto alla massima tutela e ad interventi di restauro rigorosamente conservativi dal piano particolareggiato del centro storico del Comune di Lucera. Questo strumento urbanistico è stato adottato nel 1991 dal Consiglio comunale e successivamente non approvato. Di fatto però il giudizio di quei tecnici è in contrasto con quello espresso il 17 luglio 2003 dalla Soprintendenza. I dubbi sono legittimi, quindi, come pure il sospetto, che Lei può facilmente immaginare, di quanto abbia potuto influire su questa vicenda l’elevato valore che il convento ristrutturato potrà avere. Il sospetto che interessi economici possano essere alla base di mutamenti del regime di vincolo del Sant’Anna non è certamente dimostrabile, ma facilmente ipotizzabile, soprattutto se si considera che la società che ha acquistato il convento si è costituita alcune settimane dopo il bando di gara di vendita. La S.c.g. a r.l. si è infatti costituita il 19 settembre del 2002, dopo che l’edificio era stato posto in vendita all’incanto il 29 agosto del 2002 e si è successivamente aggiudicata l’asta come unica partecipante per la cifra di 1.096.000 euro. La Scg si è quindi costituita nel mezzo fra bando ed effettiva gara. Già questo fattore non potrebbe passare inosservato ma vi è di più. Da ricerche svolte presso l’Ufficio Registro delle Imprese della locale Camera di Commercio è risultato che tra i soci della Sgc vi sono un ex deputato, eletto nel 1996 nelle file dell’Ulivo nel locale collegio, Michele Ricci, ex segretario provinciale della Cisl e segretario provinciale dell’Udeur di Foggia all’epoca della vendita, nonché un ex dirigente in pensione del Demanio, il geom. Savino Rubino, anch’egli con trascorsi politici come vice segretario dell’Udeur.
A noi non interessa chi ha acquistato il Sant’Anna ma solo la sua tutela, sta di fatto però che certe presenze politiche rischiano di spiegare l’evolversi della vicenda come l’assenza dell’interesse “storico artistico”, che ha consentito il perfezionamento dell’atto di vendita e l’ottenimento di un mutuo, con il cui anticipo di 1.000.000 di euro la Scg ha pagato l’acquisto dell’immobile fino ad allora di proprietà dell’I.P.A.B. “Orfanotrofi Riuniti di Lucera”, ente di assistenza e beneficenza sottoposto al controllo della Regione Puglia.
Per evitare lo svuotamento del Sant’Anna abbiamo organizzato una pubblica conferenza, sensibilizzato l’opinione pubblica, raccolto 2.000 firme con una petizione, indotto il Consiglio comunale, con delibera n. 4 del 25 marzo 2004, a votare e presentare alla Soprintendenza regionale e al Ministero per i Beni culturali una richiesta di vincolo. Tutta quest’azione però ha prodotto ben pochi effetti concreti e allo stato attuale, senza un vincolo “diretto” da parte della Soprintendenza, la Scg può presentare un progetto tecnico, ottenere dal Comune regolare concessione edilizia e compiere così, ci consenta l’ironia, il più classico dei “delitti perfetti”: una speculazione edilizia che potrà consentire a chi l’ha ideata e portata avanti negli anni con lucida determinazione, margini di guadagno facilmente ipotizzabili.
È possibile pensare che l’assenza di vincoli e di strumenti urbanistici – il piano particolareggiato se fosse stato approvato avrebbe impedito tutto ciò ma è stato solo adottato – possa consentire di realizzare speculazioni edilizie capaci di sventrare e cancellare un edificio con secoli di storia religiosa e civile (come pure avrà modo di vedere nella documentazione fotografica allegata).
Alla luce della gravità della situazione in atto Le chiediamo, prima che sia troppo tardi, un intervento per cercare di bloccare l’ipotesi dello “svuotamento” e consentire di avviare un progetto che tuteli il Sant’Anna, lo restituisca alla sua antica bellezza e ponga fine ad una vicenda sinceramente vergognosa.
La ringraziamo per l’interesse e le inviamo i più distinti saluti.

F.to Il Consiglio Direttivo